Mancano meno di 24 ore all’esordio ufficiale del Cortefranca che scenderà sula campo da gioco dell’Isera, e che sarà valido per il primo turno di Coppa Italia di Serie C.
Per avvicinarci a questa partita, e anche alla stagione che verrà per il sodalizio cortefranchese, abbiamo intervistato il nuovo allenatore delle franciacortine, Mauro Predari.
- Ciao Mauro, raccontaci il tuo excursus calcistico prima di approdare sulla panchina rossoblu.
«Come allenatore ho fatto gran parte dei settori giovanili, e vice delle prime squadre, come Uso Calcio, dove sono nato calcisticamente sia come giocatore che come dirigente, Cividatese, Pontogliese, fino alla chiamata del Cortefranca, che è stata per me una vera e propria sorpresa»
- Cosa ti ha spinto ad entrare nel mondo del calcio femminile?
«Mi ha colpito la novità di questo movimento, e poi molti colleghi con cui ho parlato e che conoscono questo, mi hanno detto che è un calcio diverso, fatto di alcuni principi che non ci sono più in quello maschile, come la genuinità e il divertimento, senza l’assillo della vittoria a tutti i costi: se riusciamo a tenerli intatti, allora il calcio femminile può fare grandi passi».
- Che ambiente hai trovato a Corte Franca?
«Ho trovato un ambiente positivo, con un presidente con voglia di fare bene, Birbes e Colosio (le due dirigenti del Cortefranca, ndr) che mi stanno aiutando in questa esperienza, e uno staff tecnico all’altezza, come il mio vice Federico Ranzanici, che ho voluto fortemente come me in questo percorso, e il preparatore dei portieri Flavio Rivetti: direi che i presupposti per fare bene ci sono».
- Domani l’esordio in Coppa contro l’Isera, e tra meno di un mese inizia il campionato: secondo te cosa ti aspetti da te e dalle ragazze?
«Ho riscontrato un gruppo che ha voglia di lavorare, di mettersi in discussione, fatto di elementi positivi che si sono aggiunti al gruppo storico, su tutti il nostro capitano Andrea Scarpellini, che, con la sua esperienza maturata in Serie A, sta dando una mano a tutti noi, sia dentro che fuori dal campo, noi non vogliamo essere una squadra materasso, ce la giocheremo con tutte, andando in campo con la determinazione e la nostra grinta. Cercheremo di giocare palla a terra, giocando più di prima: purtroppo il campo dell’Isera, sul quale ci giocheremo domani in Coppa, non è un granché e questo ci metterà in difficoltà, ma cercheremo di utilizzare la nostra filosofia di gioco».
- Com’è Mauro Predari fuori dai campi di gioco?
«Sono una persona tranquillissima e che ama le cose essenziali della mia vita, come passare una giornata con la mia famiglia e con i miei amici, ma che allo stesso tempo devo occuparmi del mio lavoro di allenatore del Cortefranca».
- Secondo te nei tempi brevi ci sarà il professionismo nello sport femminile?
«Ho letto alcuni articoli di giornale e sui social, e per arrivare al professionismo servono i procuratori: non so se è una cosa giusta o sbagliata, ma il professionismo sarebbe utile a certi livelli, come la Serie A e B, e magari anche in C, perché le mie giocatrici sono delle vere professioniste».
Nella foto: a sinistra Predari, a destra Ranzanici