Giovanissima ma tanto, tanto determinata. E con le idee già estremamente chiare: è quello che traspare in ogni pensiero di Alexandra Tunoaia, difensore classe 2001 alla prima stagione con la maglia Chievo Women. In ogni sua parola sembra di scorgere la grinta che ha messo in ogni allenamento da quando è arrivata nel corso di quest’estate, proprio come nelle ultime due uscite stagionali contro il Ravenna, in cui la calciatrice in prestito dall’Hellas ha trovato il debutto.
Tanto gentile, solare e sempre sorridente fuori dal campo, quanto combattiva e aggressiva quando affronta le sue avversarie. Personalità e carattere, doti che, insieme a quelle tecniche, le sono valse la chiamata della Nazionale maggiore della Romania, con cui è già scesa in campo due volte.
Queste le risposte di Alexandra, fra obiettivi, sogni, emozioni e quel percorso sportivo che l’ha condotta fin qui al ChievoVerona Women F.M. e che le auguriamo possa continuare ad arrichire con tante soddisfazioni.
Ciao Alexandra, raccontaci dei tuoi primi due mesi vissuti nel club. Com’è stato l’ambientamento nel mondo del ChievoVerona Women F.M. e all’interno del gruppo?
“Mi sono trovata sin da subito molto bene, anche se questa realtà non mi è completamente estranea perchè avevo già giocato al ChievoValpo e conosco già lo spirito del Chievo. Il gruppo è nuovo per me, ma mi sono inserita bene. Anche perchè quest’anno ci sono sia giocatrici molto giovani che elementi di esperienza che possono darti una mano, un mix che apprezzo molto e tutt’altro che scontato. Con le compagne ho un ottimo rapporto e mi piace il fatto che in ogni allenamento ci sia tanta passione e tanta grinta, come piace a me“.
Domenica scorsa, in Coppa Italia, hai fatto il tuo debutto da titolare, a soli sette giorni dal tuo esordio assoluto. Potremmo dire che hai vissuto la settimana perfetta…
“Sì, diciamo che si può definire così (ride, ndr). Però io spero che sia la prima settimana perfetta di tante. Sono emozioni difficilmente descrivibili, ho sentito tanta voglia di dare ancora di più e di dimostrare che posso migliorare tutto quello che fa parte del mio gioco.
Una delle emozioni più belle di queste due partite l’ho ricevuta dalle mie compagne, dal modo in cui mi hanno sostenuto, ma anche dai miei genitori per cui il mio esordio è stato un orgoglio“.
In coppa hai giocato da terzino sinistro, anche se nasci da difensore centrale. Hai disputato comunque un’ottima partita, proprio come nello spezzone di gara precedente nella linea a tre. Tu quale posizione preferisci?
“Non è un ruolo nuovo per me quello di terzino, destra o sinistra a non cambia molto perché riesco ad adattarmi bene. Ci avevo già giocato in Nazionale e un po’ anche a Brescia nelle giovanili. Anche domenica mi son trovata bene, anche perchè con elementi come Salaorni di fianco è più facile. Mi piace questa posizione perchè mi permette di avere più possibilità di contribuire alla manovra offensiva. Poi è ovvio che quello del centrale è sempre stato il mio ruolo più naturale per le mie caratteristiche, perchè sono un difensore a cui piace esprimere personalità e che ama gestire la difesa e da terzino lo fai un po’ meno. Viceversa corro di più della squadra, quindi diciamo che ogni ruolo ha le sue potenzialità, però mi piacciono entrambi in modo diverso. Fra le emozioni più belle dell’esordio il sostegno costante delle mie compagne e quella ricevuta dai miei genitori, per cui è stato un orgoglio“.
Nel tuo reparto ci sono calciatrici di esperienza come Francesca Salaorni e Giulia Caliari. La loro presenza e i loro consigli possono rappresentare una spinta in più nel tuo percorso di crescita da difensore? Cosa vorresti imparare da loro?
“Il calcio è un gioco da cui si impara praticamente sempre, da loro credo che ho la possibilità di imparare più di chiunque altro anche perchè abbiamo una buona intesa dentro e fuori dal campo. Della Caliari, con cui ho sto legando molto, mi piace tanto il suo spirito di lotta, la grinta e la voglia di non mollare mai; di Salaorni la capacità di aiutare le compagne e imporre il suo fisico. Ma ci sono anche tante altre ragazze da cui posso imparare tanto“.
Quali sono i tuoi idoli calcistici al maschile e al femminile?
“Per quanto riguarda il maschile il mio idolo è Frank Ribery, perchè mi ha sempre appassionato la sua storia e soprattutto il modo in cui gioca e si impone sul campo. Un altro, che invece prendo come esempio per il ruolo, è Sergio Ramos, un centrale di grande spessore. E poi ho un legame speciale con i capitani io… Per il femminile, è da quando son piccola che seguo tantissimo Elena Linari. Quando giocava a Brescia ho avuto anche la fortuna di vederla da vicino, per me è sempre stata un punto di riferimento. Ma anche Alia Guagni, sia per le sue qualità da leader che per come riesce, da difensore, a essere spesso preziosa in fase offensiva“.
Parlaci un po’ di te. Come ti sei avvicinata al calcio? Qual è stato il tuo percorso sportivo?
“Già da piccola seguivo mio papà che di sera giocava con i suoi amici e subito mi sono appassionata a questo sport. Ho iniziato a giocare all’età di 6 anni in una squadra di quartiere maschile. Il primo anno ho cominciato come portiere, ma avevo paura della palla! Mentre in attacco la porta era un optional per me (ride, ndr). Quindi mi hanno messo in difesa e mi è piaciuto, mi son trovata molto perché ero brava a bloccare le azioni. Dopo l’esperienza in un’altra scuola calcio locale, a 11 anni ho superato i provini con il Brescia femminile e ho proseguito lì fino alla Primavera. Poi un anno da capitano della Primavera con il ChievoValpo, quando ho cominciato a ricevere le convocazioni delle giovanili della Romania. Mentre nella scorsa stagione ho giocato con la Primavera dell’Hellas Verona e sono stata chiamata dalla Nazionale maggiore. Centrale o terzino va bene lo stesso, mi piacciono in modo diverso. Sono un difensore che ama esprimere personalità, ma anche contribuire alla manovra offensiva. Elena Linari il mio punto di riferimento, mi piace anche Alia Guagni per la sua leadership“.
Dopo aver brillato con le formazioni giovanili, adesso stai vivendo la prima esperienza con una Prima Squadra. In quali aspetti secondo te devi migliorare per affermarti anche in Serie B?
“Questo per me è un mondo nuovo e sono felicissima di aver fatto questo passo. Ci sono diverse cose su cui posso migliorare, come la velocità del gioco che è differente da quella della Primavera, ma anche la fisicità che è un elemento importante in un campionato come la B. Quello che ho notato è che non si deve sottovalutare nessuno, perché le gare sono molto combattute e tutti danno il massimo“.
Cosa ti aspetti da questa stagione a livello personale e di squadra?
“Il mio obiettivo personale è riuscire a diventare un elemento importante e di sicuro affidamento per il mio team. Quello di squadra penso che sia dare il nostro massimo e giocare sempre in modo coeso. Promozione in A? Perché no, abbiamo un gruppo forte, dobbiamo essere ambiziosi“.
Siete alla ricerca della prima vittoria stagionale. Cosa manca secondo te per centrarla?
“In queste prime partite alcuni episodi sono stati sfavorevoli e purtroppo decisivi per il risultato finale. D’altra parte ci prendiamo le nostre responsabilità, perché ci manca del sano cinismo sotto porta e nient’altro. Secondo me ci siamo sia dal punto di vista della costruzione del gioco che da quello delle occasioni, quindi è mancata principalmente la precisione. Il mio obiettivo stagionale è diventare per il Chievo un elemento di sicuro affidamento. Promozione? Siamo forti, dobbiamo essere ambiziosi. Sogno di riuscire a fare del calcio il mio lavoro, magari in Francia…E dimostrare a tutti che le ragazze possono essere divertimento ed eleganza insieme“.
La prossima gara con il Cesena potrebbe essere l’occasione giusta. Che partita ti aspetti? Nello spogliatoio si percepisce la voglia di riscatto dopo le prime sfortunate uscite?
“Noi dobbiamo concentrarci principalmente su di noi perché vogliamo provare a imporre il nostro gioco a prescindere dall’avversario. Mi aspetto sicuramente una gara molto combattuta, una partita in cui mostreremo chi siamo e quanta voglia abbiamo di rifarci. In spogliatoio non c’è malumore perché sappiamo di aver giocato bene e di aver replicato i movimenti provati in allenamento, però c‘è tanta voglia di dimostrare che i risultati sul tabellino fin qui non ci rappresentano e di di ottenere la prima vittoria“.
Fai parte anche della selezione della Romania. C’è anche quello di importi definitivamente in Nazionale fra i tuoi obiettivi in questa stagione?
“Certo. Il mio desiderio è quello di crescere fino diventare uno dei punti chiave della mia Nazionale, perché è una cosa che anche sentimentalmente mi premo molto. Nelle giovanili ho sempre dato cuore e anima per la squadra, è una selezione che dovrebbe essere valorizzata di più perché lo merita“.
Quali sono i tuoi sogni calcistici?
“Lavorare con ciò che si ama è il sogno di tutti, quindi mi piacerebbe fare del calcio il mio lavoro. Sarebbe bello giocare in una realtà come Lione o in generale la Francia, in cui è così. Vorrei arrivare sempre più in alto perché non ho intenzione di fermarmi. Vorrei anche riuscire scendere in campo nei grandi stadi per dimostrare a tutti che le ragazze nel calcio possono essere divertimento ed eleganza insieme“.
Photo Credit: Chievo Verona Women FM