Il Cortefranca ha pareggiato in casa del Trento per 0-0, mantenendo così la testa del Girone B di Serie C. Il gruppo ha retto bene alla formazione trentina, soprattutto in difesa, dove c’è l’esperienza di Guya Vavassori, difensore classe ’95 e da questa stagione veste la divisa rossoblù. La nostra Redazione ha raggiunto Guya, che attualmente ha segnato cinque gol in campionato, per risponderci ad alcune domande.
Guya che cosa vuole dire per te il ruolo del difensore? A chi ti ispiri?
«Mi piace questo ruolo per aiutare le mie compagne nella fase difensiva, ma allo stesso tempo creare opportunità alle attaccanti e alle esterne di sfruttare i miei passaggi e poter segnare. Lo vedo come un ruolo dinamico. Non mi ispiro a nessuno, sia nel maschile che nel femminile, ma mi piace molto Elisa Bartoli, che più o meno ha le mie stesse caratteristiche».
Perché ti sei appassionata al calcio?
«Quando ero a scuola materna giocavo a calcio coi miei amici per scherzo, poi, dopo aver fatto per un anno di atletica, ho scelto il pallone perché mi divertiva il gioco e il gruppo. Da lì è partita la mia passione».
Tu sei stata per otto anni un punto importante dell’Orobica: che significato ha avuto per te far parte di quella formazione?
«Sono stati otto anni intensi, un grande capitolo della mia vita. Mi sono tolta numerose soddisfazioni, come aver vinto pe due volte il campionato di Serie B, giocato per tre anni in Serie A. Mi hanno fatto crescere sia come persona che come giocatrice».
C’è un ricordo con l’Orobica che vuoi condividere con noi?
«Mi piacerebbe ricordare due momenti. Il primo è la vittoria ottenuta contro l’Inter, perché abbiamo battuto una squadra competitiva, e in quella gara abbiamo dimostrato chi eravamo veramente; il secondo è il successo ottenuto nello spareggio contro il San Bonifacio ai rigori, una partita che, dal punto di vista emotivo, mi ha dato tanto».
Quest’anno passi al Cortefranca: perché hai fatto questa scelta?
«Ho scelto il Cortefranca perché mi ha convinto il progetto, la voglia della squadra, le parole delle giocatrici e del mister».
Il Cortefranca è al comando del Girone B di Serie C dalla prima giornata: ti aspettavi questo piazzamento?
«Sicuramente sono consapevole della squadra in cui mi trovo, perché è molto ambiziosa e in grado di competere con tutte. In questo primo posto ci credevo fortemente».
Come se non bastasse la squadra la difesa meno battuta del campionato.
«Questa statistica fa piacere alla squadra e a noi difensori. È un obiettivo che ci poniamo ogni settimana e negli allenamenti, perché meno subiamo gol, più vinciamo partite».
Contro il Trento avete chiuso la sfida in parità e senza reti: punto importante o due persi?
«Per me è un punto importante, perché abbiamo affrontato una formazione che ci ha messo in difficoltà, tamponandoci il nostro gioco, ma ci è servito tenere distante una diretta concorrente. Il campionato, in questo momento, è solo nelle nostre mani».
Domenica avete l’Unterland Damen: che partita ti aspetti?
«Mi aspetto una partita molto fisica perché le nostre avversarie, che sono a metà classifica ma che hanno ottenuto importanti risultati, sono molto atletiche. Tecnicamente noi siamo migliori rispetto a loro, e cercheremo di mettere la partita in questo modo».
Quali possono essere, secondo te, le avversarie del Cortefranca?
«Avendole affrontate tutte in realtà, secondo me le nostre avversarie sono Padova, Brixen, Venezia e Trento, che sono le squadre che mi hanno impressionato di più».
Delle cinque reti stagionali che hai segnato, qual è per te il gol più bello che hai realizzato?
«Per me quello più bello è stato quello segnato contro il Vittorio Veneto: è stato un gol dettato da un passaggio pennellatissimo del nostro capitano (Andrea Scarpellini, ndr) che ha trovato uno spazio tra i due difensori sul quale sono riuscita a infilarmi, poi a tirare sul primo palo di mancino, che poi non era il mio piede. Una rete che ha permesso di tenere distanti nostre avversarie e di vincere la partita».
Come lo stai vedendo il calcio femminile in Lombardia?
«In Lombardia il livello delle squadre è sempre stato di buon livello, che ha permesso alle ragazze di trasmettere questa passione».
Quanto sarà importante il professionismo anche nello sport femminile?
«Secondo me è fondamentale garantire delle tutele di lavoro e strutture, perché se non ci sono queste cose è un po’ difficile dedicare la propria vita al calcio».
Com’è la tua vita extracalcistica?
«La mia vita extracalcistica è semplice, ma sono molto ambiziosa. Amo il mio lavoro e mi piace quello che faccio (lavora in una casa di riposo, ndr). Mi piace viaggiare e trascorrere il mio tempo con le mie amiche e con la mia famiglia».
Che progetti hai per il tuo futuro?
«A livello calcistico vorrei continuare a giocare a calcio sui buoni livelli, finché il fisico continuerà a reggere, mentre a livello lavorativo vorrei intraprendere la mia strada, informarmi e raggiungere nel mio campo competenze sempre più elevate».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Cortefranca Calcio e Guya Vavassori per la disponibilità.
Photo Credit: ASD Cortefranca Calcio