Un confronto ancora acceso quello tra le formazioni del girone A di serie C che include il Bulé Bellinzago, neopromossa in categoria.
Il gruppo della regione Piemonte sta man mano proseguendo per la propria strada, cercando di disegnare un vestito tattico e d’identità aderente alle qualità avversarie ed al campionato cadetto generale.
Nell’ultimo fine settimana la squadra ha ritrovato la vittoria in campo casalingo contro il Monterosso: un risultato motivo di buonumore che funge da boccata d’ossigeno visti i precedenti punti smarriti, valsi il momentaneo ottavo posto in termini di piazzamento.
A percorrere con noi la propria carriera calcistica e rivelare ambizioni e sensazioni sull’attuale viaggio stagionale è stata Greta Masciaga, apporto centrale della compagine novarese. Ecco ciò che la nostra ospite ha raccontato.
Benvenuta Greta! È passato un po’ di tempo dalla vittoria contro il Torino che ha regalato alla squadra la promozione in serie C: in prima persona sei stata testimone di questo traguardo importante, ora ti ritrovi nei medesimi colori dopo un rapporto con la società che dura ormai dal 2022/23. Che progetti hai per questa stagione?
Personalmente intendo mettere al servizio della squadra la mia esperienza, anche per poter aiutare le giovani a crescere.
L’obiettivo d’insieme, invece, è quello di acquisire sempre più consapevolezza ed identità per poter dire la nostra in un campionato tortuoso ma nel quale essere importanti; a chiudere la lista la volontà di mantenere la categoria.
Come hai trovato lo spogliatoio, in parte rinnovato?
Siamo sempre state un gruppo molto umile, unito ed affiatato, non solo in campo ma anche fuori.
Quest’anno sono arrivate una decina di ragazze che a livello di spogliatoio si sono integrate bene fin da subito; naturalmente le prime partite sono state di rodaggio poiché non è mai facile aggiungere nuove personalità ed esperienze diverse ad una rosa già formata: c’è bisogno di ulteriore tempo per riuscire ad inquadrare reciprocamente il gioco tra compagne stesse.
Ci stiamo conoscendo e stiamo crescendo, quindi sono sicura che andrà sempre meglio!
Nel tuo bagaglio non solo Bellinzago, ma anche un percorso pluriennale in maglia Solbiatese (ora posta nello stesso girone) ed una partenza interna alle Milan Ladies: questi tasselli quanto hanno influito sulla preparazione e formazione della Greta di oggi?
Ogni tappa è stata fondamentale per definire la calciatrice che sono ora: indubbiamente gli anni a Como (dal settore giovanile all’esordio in serie A) sono stati quelli che hanno influito maggiormente sulla mia formazione; le esperienze successive sono state altrettanto significative, in particolar modo quella nelle Azalee durante la quale ho capito il significato della parola “famiglia”, un’ottica che prima osavo scindere da quella inerente alla professione in sé.
Il calcio, invece, quando è diventato una parte insostituibile delle tue giornate e quando hai capito che quello di centrocampo poteva essere il vestito più aderente per te in termini di ruolo?
Il calcio è nel mio DNA ed è sempre stato parte integrante della mia vita.
L’istinto di cercare il pallone l’ho avuto fin dall’età di tre anni, un istinto che sfociava nel gioco con l’unico oggetto sferico a disposizione in casa: la testa delle bambole che mi venivano regalate.
Superati i primi scetticismi in famiglia, ho proseguito con i maschi fino ai 13 anni, poi l’arrivo delle prime proposte da parte del Como.
Il centrocampo è il mio posto. Negli anni ho sperimentato diversi ruoli, ma quello di centrocampista è quello che più sento cucito addosso, che mi diverte e mi fa sentire parte integrante del gioco.
Il tuo nome figura nella lista dei volti premiati in occasione del Gran Galà, una importante manifestazione organizzata dalla LND Piemonte, Valle d’Aosta, Nazionale e FIGC con lo scopo di valorizzare impegno, inclusione e spirito di gruppo: un premio che rende onore a te in primis ma anche al lavoro della società…ti va di approfondire?
Lo scorso anno è arrivato questo premio importante dopo la scrittura di una lettera con la quale ho voluto veicolare la rabbia per degli insulti provenienti dagli spalti e trasformarli in una vera e propria testimonianza che potesse dar luce ad un problema che esiste in tutti i campi d’Italia.
Non avrei mai pensato potesse avere così tanta risonanza da ricevere un riconoscimento per il “Fair play”!
I primi ostacoli di campionato sono stati messi da parte: otto le gare disputate, l’ultima proprio questa domenica tra le mura domestiche per l’ospitata al Monterosso. Quello finale è stato un esito positivo dopo tre sconfitte consecutive: che 90 minuti sono stati e quanto è stato importante dare questo segnale a questo punto del percorso?
È stata una gara che, a causa di un infortunio al ginocchio rimediato, ho potuto vivere solamente da fuori.
Nonostante ciò, posso dire che col Monterosso abbiamo dimostrato una crescita collettiva; ci sono state altre partite positive nel nostro cammino ma questa è stata un punto da cui partire dopo tre giornate difficili, fatte anche di malumore.
Risultati a parte, come detto dal mister, è bene saper interpretare la settimana di lavoro e vedere i passi in avanti sotto il punto di vista della crescita individuale e di squadra…
Il momento non è facile anche per via degli stop causati da vari infortuni in rosa che hanno contribuito all’assenza di pedine importanti; rimanere compatte, al di là di tutto, però, è davvero fondamentale e domenica l’abbiamo dimostrato.
In previsione della prossima giocata in trasferta contro la Pro Sesto, in che modo si sta svolgendo la preparazione del team e quali sono le aspettative a tal proposito, consapevoli che ve la vedrete con una compagine già navigata in questo campionato, che, fino ad ora, le ha vinte quasi tutte e, per questo, potrà rendere il tutto più stimolante?
La Pro Sesto è una squadra con giocatrici molto valide e che ha sempre occupato i primi posti della classifica, ma non per questo il nostro agonismo dovrà andare a scendere.
Come sempre la stiamo preparando nel migliore dei modi, lavorando su ogni dettaglio, il resto…si vedrà in campo!
Ci salutiamo con l’augurio che senti di rivolgere al club al quale sei momentaneamente legata e con un saluto ai sostenitori del movimento femminile.
Al Bellinzago vorrei dire di continuare a credere in un movimento così pieno di risorse ed in grado di regalare tante soddisfazioni; ai sostenitori invito a continuare a fare lo stesso e li ringrazio perché è anche grazie a loro se andiamo avanti!
Si ringrazia Greta Masciaga e la società tutta per la gentile concessione.