Gloria Marinelli, attaccante dell’Inter e della nazionale italiana, ha parlato a Inter TV delle proprie giornate a casa in questo periodo di emergenza:
“Ero a Milano per l’Inter, poi dopo questo incubo ho deciso di tornare a casa mia, ad Agnone, anche perché i miei genitori erano preoccupati. Dopo essere tornata mi sono messa in auto quarantena, oggi è il 13esimo giorno. Dopodomani potrei tornare ad abbracciare i miei familiari, per adesso sto in una stanza con una palestrina. Adesso ho capito quanto sia importante un abbraccio, ti accorgi di quello che è importante”.
“Allenarsi a casa è molto difficile, ci vuole grande forza di volontà. Ma noi ne abbiamo tanta perché non vediamo l’ora di allenarci insieme. La cosa più difficile è la parte aerobica da fare da sola, in campo sono con Marta e ci sproniamo a vicenda, qui invece corro da sola. Sono due ore in cui devi trovare la forza, ma voglio farlo perché voglio tornare senza recuperare troppo”.
“Io e Marta (Pandini ndr) ci siamo conosciute ad un raduno della Nazionale Under 17. Da lì, è nata un’amicizia bellissima, anche se con alti e bassi avendo due caratteri forti. Però siamo sempre sincere tra noi, e ci diamo consigli che altre amiche magari non possono darti perché non hanno la confidenza tale da dirti la verità al 100%. E’ stata dura sapere che avremmo festeggiato divise, però sono esperienze che si fanno. L’anno prossimo si farà una festa che vale per cinque anni”.
“Io e Marta seguiamo lo stesso corso. Studiamo insieme, o meglio ci diamo da fare prima degli esami. Ci diamo una mano anche qui, io provo a studiare in questi giorni ma è difficile perché aumenta in me la voglia di non fare nulla. Seguo i corsi on line”.
“A cucinare non sono portata, lo fanno mamma e papà. Sono servita e riverita. Mi sono presa una pausa in attesa di dare il meglio di me una volta uscita dalla quarantena. Intanto mi occupo del giardino, gioco con la PlayStation, guardo serie tv… Nullafacenza. Il campo mi manca 99 su 100. Allenarsi insieme, divertirsi, fare scommesse sulle partitelle. Fare fatica insieme è bello, nello spogliatoio cantiamo e balliamo e passa tutta la fatica”.
“Lo scorso è stato un anno che ci ha fatto crescere insieme. Quando capisci di aver vinto un campionato, ti rendi conto della fatica fatta e del merito. L’esperienza al Grifo Perugia? La mia prima squadra femminile, dove ho giocato quattro anni. Mi ricorda tante cose, il primo anno avevo 15 anni ed è stato molto duro, mi ha sostenuta mia sorella. I primi due anni mi hanno cambiata, perché non sono stati facili sia in campo che fuori. Ma mi ricorda anni di emozioni, positive e negative. Mi mancano tantissimo alcune compagne che ancora oggi sento. Il gol più bello realizzato sin qui? Ne ho due preferiti, uno ai Mondiali in Costa Rica e quello di quest’anno nel derby d’andata col Milan”.
Credit Photo: Federico Fenzi