La capitana del Como Women Giulia Rizzon è stata intervistata nei giorni scorsi a “One Station Radio“.
La calciatrice classe ’93 ha parlato della distanza che c’è tra il calcio femminile italiano e quello esterno: “Nel giro di due giorni la Juve si è giocata la semifinale di Champions e 90.000 persone hanno riempito il Camp Nou, sono due episodi che hanno palesato come stia crescendo il nostro movimento. La Juventus ha fatto un’egregissima figura, il Lione era super favorito ma ha dovuto soffrire molto e ha giovato di una crescita iniziata da prima rispetto alla nostra. Noi stiamo riducendo il gap e la Juve ne è la dimostrazione. Sono passati tanti anni da quando compilai la mia tesi sul calcio femminile. Parliamo di dieci anni: ai tempi feci un raffronto tra Italia, USA, e Francia. Intervistai giocatrici importanti come Sara Gama. Oggi notiamo grandi miglioramenti: ci sono persone più competenti nel nostro calcio, prima non era così, soprattutto sull’aspetto della programmazione. Arrivavano, perlopiù, persone scartate dal calcio maschile e senza troppo entusiasmo. Credo che, nel calcio femminile, l’impegno sia maggiore per noi ragazze. Il gap si sta abbassando, grazie ai tifosi e grazie ai miglioramenti che vediamo“.
Il difensore lariano ha poi fatto il punto della situazione sul professionismo: “Questo è un bel punto di domanda. Come ogni ‘anno zero’ ci saranno dei punti da sistemare. Sarà un anno di partenza; come dicevo prima, il fatto che ci siano persone sempre più competenti e ragazze – anche giovani – sempre più promettenti e ben disposte al lavoro e al sacrificio, sarà importante per il movimento femminile. Magari la mancanza dell’Italia maschile al Mondiale può dare più visibilità a noi come già accaduto in passato, quando il processo è stato rallentato anche un po’ dai problemi legati al Covid“.
Photo Credit: Como Women