Giulia Orlandi, nuova giocatrice dell’Empoli Ladies, dal lunghissimo passato viola vissuto nell’ACF Firenze e nella Fiorentina Women’s delle quali era il capitano. Giocatrice leader del centrocampo, in campo, come nella vita, è molto corretta pur non risparmiando grinta e agonismo. Tra i suoi successi una promozione in serie A2, due promozioni in serie A, uno Scudetto e una Coppa Italia. Ma ascoltiamo le sue parole.
Come stai preparando e vivendo questa stagione, in un ambiente nuovo e con nuove compagne di squadra?
Sì è un ambiente completamente nuovo per me, diverso da quello finora vissuto, soprattutto negli ultimi due anni. Ci sto mettendo impegno e mi sto preparando per cercare di portare quelle due-tre cose che posso sapere grazie all’esperienza mia personale. Col gruppo mi trovo bene, le ragazze sono tranquillissime e si lavora bene, da questo punto di vista nessun tipo di problema. A volte mi rendo conto di avere qualcosa da dare, specialmente alle compagne più giovani. L’esperienza vissuta in certe realtà permette di farmi capire e vedere delle cose a cui inizialmente non prestavo la dovuta attenzione. Adesso invece posso far notare o fare in modo che alcune cose vadano verso la giusta direzione.
Perché hai scelto proprio l’Empoli Ladies?
Beh, principalmente per la vicinanza e perché ho fatto una scelta di vita a livello lavorativo. Questa era una soluzione che permetteva di conciliare il lavoro con l’attività sportiva, questa passione che ho ormai da una vita.
Mi sembra giusto, il lavoro è troppo importante visto che la vostra attività sportiva non è professionistica.
Vero, c’è da dire che una ragazza di 18 anni che comincia la sua carriera adesso forse potrà raggiungere qualcosa in più se questo movimento si svilupperà in un certo modo. La mia vita, invece, a 30 anni ha già preso una certa direzione e in questo momento non potevo sacrificare il lavoro. Ho dovuto fare una scelta molto meditata e sofferta, perché venire via dalla Fiorentina mi è costato tanto a livello personale. Ma non potevo seguire il cuore, ho cercato veramente di valutare al meglio il tutto, ma ci sono delle priorità che possono cambiare e costringere a scelte diverse.
Quali sono gli obiettivi dell’Empoli e quelli tuoi personali per questa stagione?
L’obiettivo dell’Empoli è la salvezza, dobbiamo rimanere nella categoria appena conquistata. Sinceramente non mi sono posto un obiettivo mio personale, penso più all’obiettivo della squadra cioè raggiungere una tranquilla salvezza. Quello che desidero di più è riuscire a dare il mio contributo in qualsiasi modo, alla squadra, alla società e a tutto l’ambiente azzurro per ripagare la fiducia che mi è stata data. Naturalmente l’Empoli non vuole essere una meteora in serie A, ma vuol dire la sua, ottenere rispetto e, perché no, magari anche stupire.
Alia Guagni, diventata ora il capitano della Fiorentina, in merito al suo nuovo ruolo ha detto: “Mi dispiace tantissimo di non giocare con Giulia quest’anno, perché avrei preferito comunque continuare a giocare con lei.”. Cosa gli rispondi?
Io le faccio un grande in bocca al lupo, so che ha tutti i requisiti per gestire un gruppo. Anche a me avrebbe fatto piacere continuare a giocare con lei perché ormai è veramente una vita, e, vuoi o non vuoi, anche negli ultimi anni ci siamo legate proprio per portare avanti l’avventura viola. Rinnovo il mio augurio e spero riesca a trascinare tutti. Io l’anno scorso, a livello personale, ho ricevuto tanto da tutte le compagne con cui ho giocato. Quest’anno sarà fondamentale per loro avere un bel gruppo consolidato che possa veramente fare bene.
Descrivici a grandi linee la tua carriera.
La mia carriera nasce nell’ACF Firenze all’età di 13 anni. Ho fatto un paio d’anni di giovanili per passare poi in prima squadra. Mi sembra fosse il mio primo anno in B con subito una promozione in A2, e poi la prima promozione in serie A nel 2006. Ci fu un anno in cui retrocedemmo in A2 per poi tornare in serie A nel 2010 e mantenere la categoria definitivamente, fino all’arrivo della Fiorentina. Dopo i due anni con la Fiorentina eccomi ad Empoli. Insomma il mio vissuto è sempre stato in maglia viola.
Ora parlaci della tua giocata più bella e dell’episodio che ricordi più volentieri.
La mia giocata più bella? Eh chi se la ricorda. Beh, forse una mi viene in mente, il primo anno che eravamo in serie A alla penultima giornata di campionato contro l’Atalanta feci il gol che valse la salvezza. Metto anche il mio esordio in prima squadra, in serie B contro il Sant’Elpidio quando entrai e feci gol. Un vizio di fare gol che purtroppo si è perso nel tempo. Per quanto riguarda l’episodio che ricordo più volentieri come faccio a non citare l’emozione indescrivibile che ho provato nel giocare al Franchi davanti a quel meraviglioso pubblico, la vittoria dello scudetto e l’atto di alzare al cielo la Coppa Italia, sollevarla provoca un’adrenalina pazzesca!
E l’episodio da dimenticare?
L’ho già dimenticato (ride n.d.r).
Il futuro di Giulia Orlandi, cosa prevede?
Sono abituata a fare un passo alla volta. Anche perché nell’arco di un anno possono cambiare tante cose. Vediamo nel prosieguo cosa ci riserverà la vita, il calcio e un po’ tutto. Intanto pensiamo a quest’anno, a fare bene e a raggiungere l’obiettivo prefissato. Al dopo ci si penserà al momento debito.
Ringraziando Giulia Orlandi per la sua disponibilità, porgiamo un grandissimo in bocca a lupo per il proseguimento della sua carriera, da parte mia e di tutto lo staff di Calcio Femminile Italiano.
Credit Photo: Empoli Ladies FBC