Valeria Newcomb centrocampista della Ludos ,nasce a San Diego, in California, nel 1996 da madre italiana e padre americano. Insegnante di educazione fisica e plurilaureata in Business Administration e in Sport Management. A Settembre 2018 decide di trasferirsi con la sua famiglia a Palermo e di entrare a far parte del team del capoluogo siculo. Ha partecipato a diversi campionati nella Newberry University, raggiungendo più volte la qualificazione alle semifinali nel 2014 e nel 2015 nella lega SAC. Sempre con le Newberry Wolves nel 2014 ha partecipato al campionato nazionale NAIA.
A che età hai iniziato a calciare i primi rigori?
Ho iniziato a giocare a calcio da quando frequentavo la prima elementare cioè a 6 anni.
Cosa ti ha spinto ad avvicinarti al mondo del calcio piuttosto che ad altri sport?
Sinceramente mi sono avvicinata al calcio perché lo praticava la mia migliore amica. Ho provato anche molti altri sport però il calcio era quello in cui mi divertivo di più.
Visto il tuo background da calciatrice, qual è la differenza che più hai notato tra il calcio femminile italiano e americano?
Il calcio femminile in USA è molto più seguito che in Italia,ci sono molte ragazze che giocano a calcio, quasi più dei maschi. In America ci sono più opportunità per una donna perché questo sport è tenuto molto in considerazione ed è seguito da tanti tifosi mentre in Italia si è un po’ indietro con il calcio femminile. Una cosa che ho notato è che ci sono poche strutture sportive rispetto agli Stati Uniti in cui si gioca quasi sempre su terreni di erba naturale. Inoltre il calcio americano è diverso tatticamente da quello italiano,qui è molto concentrato sugli spazi stretti invece io sono molto più abituata a giocare con palle lunghe o usando tutta l’ampiezza del campo.
In America il calcio femminile è di gran lunga più affermato rispetto al nostro Paese,rimpiangi un po’ di aver abbandonato il sogno americano a cui la maggior parte delle tue “colleghe” aspira ?
Resta un mio desiderio quello di disputare, un giorno, una stagione nella WNSL statunitense. Adesso comunque, il mio sogno è quello di giocare in Serie A e magari riuscire ad arrivare, chissà, nella nazionale italiana.
In un Paese in cui in linea di massima una ragazza appassionata di calcio piuttosto che di danza classica va contro i canoni della donna ideale, tu come vivi questa nuova avventura con la Ludos: come una sfida o come un peso?
Vivo questa avventura come una sfida. Non penso che una donna sia diversa se le piace giocare a calcio, se le piace di più danza classica o se desidera fare qualche altro sport. Mi piacerebbe poter essere da modello per le altre bambine,magari a una di loro può piacere il calcio e vedendomi giocare può pensare che in fondo anche lei può fare qualsiasi sport le piaccia, anche calcio. Sono un’ insegnante di educazione fisica e quando ho detto ai bambini che giocavo a calcio c’era chi non ci credeva perciò spero che con il mio esempio si possano abbattere certe barriere mentali.
Come mai ti sei trasferita in Italia: scelta di cuore o di testa?
Trasferirmi è stata una scelta di cuore. I miei genitori sono arrivati a Palermo più di un anno fa perché volevano stare più vicini alla famiglia di mia madre,nata e cresciuta a Torino e amante del sud Italia,mio padre invece è di San Diego e non voleva andare a vivere in una città dove fa molto freddo in inverno,così la loro scelta è ricaduta su Palermo. Io ero ancora all’Università perciò dopo la laurea ho deciso che volevo stare più vicino ai miei genitori, alle mie sorelle ed a mio il fratello così ho voluto raggiungerli a Palermo.
Hai un modello a cui ti ispiri nel calcio femminile italiano o americano?
Ho tre modelli a cui mi ispiro: Tobin Heath perché è una giocatrice molto diversa dalle altre in quanto molto tecnica e brava negli spazi stretti, Julie Ertz per il grande fair play con cui gioca e perché dà sempre il 100% e infine Becky Sauerbrunn che per molti anni è stata una delle difensori più forti.
Quali sono i tuoi programmi futuri?
Ancora non lo so, però posso dire che certamente il calcio ci sarà sempre nei miei programmi futuri.
Ritornando alla Ludos ,una breve valutazione di queste prime giornate di campionato?
Stiamo andando bene e penso che questa stagione ci darà tante soddisfazioni. Devo ancora abituarmi al calcio italiano e a come giocano la squadre italiane. Sono molto contenta di essere arrivata nella Ludos ,le ragazze e lo staff mi fanno sentire a casa. Sono felice per la fiducia che mi stanno dando e li ringrazio perché mi stanno aiutando a crescere e a migliorare come calciatrice.
Nonostante gli ottimi risultati nelle partite già disputate credi ci sia qualcosa da migliorare in campo e quindi nella squadra ?
Giocare a calcio è bello perché c’é sempre qualcosa in cui si può migliorare. Ogni giorno ci alleniamo e lavoriamo per migliorarci e diventare più brave sia individualmente che come squadra.
C’è qualche squadra avversaria che temi?
No, perché sono convinta che noi possiamo diventare le migliori. Per raggiungere questo obiettivo lavoreremo molto dando sempre il massimo ogni volta che saremo in campo.
Previsioni per questo campionato ?
Cercheremo di fare sempre meglio allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. E penso che potremo lottare per i primi posti.
Un ringraziamento a Valeria Newcomb e alla società Ludos per la concessione dell’intervista!
Credit Photo: Ludos Calcio Femminile