Francesco Perondi, preparatore della Nazionale Femminile, parla a La Stampa, qui di seguito riportiamo alcuni suoi passaggi.
“Le società professionistiche hanno sicuramente dato indicazioni alle calciatrici per mantenere un minimo di forma attraverso l’attività domestica. Ma è molto difficile stabilire i carichi di lavoro perché non si sa esattamente quanto durerà questa pausa. E questo cambia tutto. Un conto è programmare una settimana, un conto per quindici giorni o per un mese. Se si trattasse di una sola settimana paradossalmente potrebbe essere un beneficio per le calciatrici”.
“Ma oltre la settimana tutto torna in discussione. I preparatori non sanno se e quando ci sarà una ripresa e eventualmente con quale frequenza di partite”.
“Cosa possono fare le calciatrici a casa? Pochissimo. Ovviamente niente pallone. Al massimo possono fare cyclette, addominali e glutei. Se hanno un giardino possono fare giardinaggio che è un’attività fisica impegnativa. Oppure possono fare come Karate Kid. Possono addirittura lavare i vetri. Sono anche queste attività aerobiche”.
“Il ritorno con la Nazionale dall’Algarve? Ci rendevamo conto che era diventato tutto difficile. Ci è arrivato l’ordine di rientrare senza giocare la finale ma era comunque tutto complicato. Una combinazione a incastro di voli. Alla fine il viaggio si è sbloccato con lo scalo a Palma di Maiorca. Siamo arrivati in Italia alle cinque di mattina. Adesso le ragazze sono ferme come i maschi”.