Stagione esemplare per le ragazze della Sassari Torres Femminile, capaci di rimanere sempre in gara mettendoci tanta qualità e tenacia. La situazione pandemica ha rallentato la crescita delle rossoblù, ma le squadre vincenti si misurano in resistenza, non in scatto, e lo hanno dimostrato riprendendosi la vetta della classifica del Girone C. Francesco Muggianu, Direttore Sportivo, ci ha raccontato la strada percorsa fino a qui dalla società, che da anni lavora per riportare la corazzata sarda dove merita di stare.
Come sei entrato a far parte della famiglia della Sassari Torres Femminile?
“Ricopro questo ruolo da diversi anni. Non lo faccio come professione, sono ingegnere e insegnante, questo terzo lavoro mi prende comunque del tempo ma lo faccio con passione a titolo volontario. Ho avuto la fortuna di far parte della Torres che vinceva gli scudetti, gli ultimi due anni. Ho vissuto lo scudetto di Manuela Tesse e la vittoria della Supercoppa. L’anno dopo con il passaggio di proprietà tutta la vecchia dirigenza si è dimessa, c’era poco interesse per la sezione femminile e poco dopo la società ha fallito. C’è stato poi un anno dove non è stata creata la squadra, ma nel 2016 con la presidenza di Andrea Budroni ci siamo rimessi in gioco, ripartendo dalla Serie C. Sono un paio d’anni che proviamo a riportare in Serie B la Torres, l’anno scorso siamo stati anche un po’ sfortunati a causa del covid, quest’anno siamo ripartiti da un nuovo mister e da nuovi acquisti. In testa alla classifica la situazione è molto combattuta, ma la nostra è una squadra solida, vedremo a fine stagione chi la spunterà”.
Siete soddisfatti di questa stagione? Quali sono stati i momenti più belli e quelli più difficili?
“Difficile sicuramente la situazione extra calcio. Alcune giocatrici sono risultate positive e sono volute rientrare a casa, scelta che umanamente abbiamo condiviso ma che sportivamente ci ha un po’ penalizzato. A dicembre siamo quindi dovuti intervenire sul mercato, abbiamo rivoluzionato la squadra con gli innesti di Ruotolo, Blasoni, Gomes, Redolfi che sono tuttora titolati, ma anche con altre giocatrici che hanno trovato meno spazio. Ci siamo rimessi in carreggiata dopo un inizio di campionato difficile. Momento più bello? Sarebbe facile dire la vittoria contro l’Arezzo di domenica scorsa, ma se poi non avrà seguito a un finale di stagione altrettanto bello sarà solo un ricordo isolato. Spero che il momento più bello arriverà”.
Quali sono stati i colpi di mercato di cui andate più fieri?
“Sarebbe facile dire Adriana Gomes, ha fatto tanti goal ed è sulla bocca di tutti, ma uno dei miei “pallini” era Giulia Redolfi, la seguivo dai tempi della Riozzese ed è una giocatrice che mi è sempre piaciuta. Avevo già provato a portarla a Sassari ma per motivi di studio e lavoro non era mai approdata a Sassari. Quest’anno, favoriti anche dalla possibilità di seguire l’università a distanza, siamo riusciti a portarla qui. Tutta la squadra, oltre agli altri colpi di mercato, merita comunque di essere menzionata, sarei ingeneroso se non dicessi che tutte sono state e sono fondamentali nel team. Noi siamo molto soddisfatti, la squadra è salita di livello”.
Quanto è importante il settore giovanile e come lo coltivate?
“Per ogni squadra dovrebbe essere il fiore all’occhiello e cerchiamo di curarlo al meglio anche noi. In Sardegna non è facile avendo un numero di abitanti limitato e quindi meno giocatrici e meno squadre. È più difficile scovare le ragazze ma grazie agli ottimi risultati dei mondiali del 2019 si sono avvicinate in tante. Attualmente abbiamo un Under 17, una Primavera che gioca in Eccellenza e una squadra di Esordienti. Ogni anno riusciamo ad implementare di qualche numero le giocatrici, e il fatto che qualche ragazza del settore giovanile è già in Prima Squadra è un bel successo. Portarne due all’anno sarebbe già un grande risultato: nel giro di 5 o 6 anni potremmo arrivare ad avere una squadra di tutte sarde, che poi è un obiettivo della società. Bisogna poi, per una squadra ambiziosa come le nostra, guardarsi sempre intorno e fare gli acquisti giusti per farla crescere al meglio”.
Credit Photo: Elisa Boe