Dopo aver difeso i colori della Fortitudo Mozzecane nella cavalcata trionfale 2017/18, Francesca Salaorni inizia una breve esperienza in Islanda. Il difensore centrale gialloblù giocherà per tre mesi in serie B islandese e, dopo questa avventura, tornerà in Italia pronta ad affrontare la sfida della serie B nazionale con le sue compagne.
Quanto e dove starà via?
Partirò martedì 22 maggio e starò via fino a metà agosto circa, pronta per ripartire con la Fortitudo. Mi hanno dato la possibilità di tornare in Italia per fare un esame all’università, quindi sarò a casa dal 5 al 7 giugno. Per tre mesi vivrò a Reykjavìk e sarà bellissimo, perché avrò la possibilità di essere all’estero e di fare la cosa che più mi piace, ovvero giocare a calcio. Durante il mio soggiorno giocherò per l’IR Reykjavìk, una squadra di serie B islandese, la 1. Deild Kvenna.
Come è nata questa possibilità?
Quest’estate pensavo di fare tutto tranne che andare in Islanda, ma recentemente ho ricevuto una chiamata e mi è stata fatta la proposta di trasferirmi là per un breve periodo, in quanto la squadra ha bisogno di un difensore centrale. Ho mostrato interesse fin da subito, anche se prima di accettare ho riflettuto a lungo; poi ho firmato, martedì scorso. Il campionato islandese è iniziato il 10 maggio, ma ho detto che non sarei potuta partire finché non fosse terminato il campionato con la mia Fortitudo.
Come pensa che questa esperienza potrà farla crescere?
Non è stata una decisione facile da prendere, per vari motivi, ma alla fine sono arrivata alla conclusione che un’esperienza del genere difficilmente potrà ricapitarmi. Tutti, familiari, amici, compagne di squadra e società, sono dalla mia parte e sono contenti per la mia decisione; questo mi dà una grande carica. Ho 24 anni, e dopo aver acquisito una certa esperienza, penso che andare in un paese straniero e affrontare un campionato per me sconosciuto possa farmi cresce ancora di più. Credo che in questo periodo avrò la possibilità di ampliare il mio bagaglio personale. Sicuramente mi aspetteranno metodologie di allenamento e mentalità differenti, il gioco sarà più fisico e atletico. Tutto ciò da un lato mi intimorisce, ma al tempo stesso ho tanta voglia di imparare e dimostrare di poter fare bene. Li ripagherò per avermi chiamata e per aver creduto in me. Vedo questa esperienza anche come una rivincita e un premio personale per non essermi mai arresa. Infatti in passato molti infortuni mi hanno tenuta lontana dal rettangolo verde e più di una volta ho pensato di mollare, perché psicologicamente era difficile rialzarsi e ricominciare. Sarà un viaggio importante non solo dal punto di vista calcistico, ma anche umano. Avrò poi la possibilità di migliorare il mio inglese. Spero anche di avere il tempo per vedere paesaggi mozzafiato che ho sempre e solo visto solo in foto.
Credit Photo: Graziano Zanetti Photographer