Determinata, sognatrice ed estremamente appassionata: questa è Francesca Papaleo, il nuovo innesto della squadra bianconera. Il progetto del Cesena le è sembrato perfetto per continuare a lottare e, da vera professionista qual è, ha portato qualità ed esperienza al gioco integrandosi subito e segnando 3 reti in appena 8 presenze. L’ambizione, altra sua caratteristica fondamentale, è stato ed è il motore della sua carriera. In passato l’ha persino spinta ad imporsi uno stop di due anni aspettando pazientemente la squadra giusta, quella che le avrebbe dato quella motivazione necessaria a mettersi in discussione ponendosi obiettivi importanti e tornare a vincere.
Sei arrivata durante il mercato di riparazione e hai già conquistato il titolo di miglior giocatrice del mese (marzo). Quali sono le tue sensazioni finora?
“Sono qui da poco, vengo anche da un post covid e mi è servito un po’ di tempo per ritrovare armonia con il mio corpo, ma appena ripresa sono entrata in campo e ho dato il mio contributo mettendomi a disposizione del mister e della squadra. Stiamo ottenendo risultati utili, il pareggio con Lazio e Tavagnacco sono stati importanti, era fondamentale non perdere punti. Il campionato è molto competitivo ma possiamo puntare in alto, dobbiamo sempre cercare di fare meglio, poi se dovessimo arrivare in Serie A saremo ben contente. A livello personale sono soddisfatta e tranquilla, l’importante per me è giocare per la squadra, poi fare goal sicuramente è uno degli obiettivi di ogni attaccante e spero di farne altri, anche più importanti, per portare a casa dei punti“.
Hai iniziato la stagione all’Hellas Verona. Cosa ti ha convinta a sposare il progetto del Cesena, scendendo anche di categoria?
“Sicuramente il fatto di avere un obiettivo concreto, ma anche l’idea di poter vincere un altro campionato di Serie B: nella mia carriera ne ho vinti 3 su 3 partecipazioni. Avevo voglia di raggiungere di nuovo questo obiettivo, arrivando anche a segnare quei goal che mancavano alla squadra“.
C’è qualcosa di cui ti penti in carriera, qualcosa che avresti fatto diversamente?
“Che mi pento, no. Ho solo un po’ di rammarico per non essere stata al posto giusto nel momento giusto. Anni fa il calcio femminile non era così conosciuto, io arrivo da Bordighera, in provincia di Imperia, e in tutta la provincia c’era solo una squadra, la Sanremese, che militava in Serie C. Credo di essere stata un po’ penalizzata per questo, ho sempre sognato di vestire la maglia azzurra ma ovviamente la Nazionale non aveva gli osservatori che ha ora, e sicuramente a quel tempo non sarebbero venuti a vedere partite di Serie C. Mi sarebbe piaciuto arrivare più in alto, sono molto ambiziosa“.
E invece qualcosa di cui vai estremamente fiera?
“Se guardo il bicchiere mezzo pieno vedo anche grandi soddisfazioni. Nonostante io abbia iniziato a 17 anni e nonostante sia partita da una regione che offriva poco, sono riuscita ad arrivare in Serie A2 (attuale Serie B) con la mia squadra, la Sanremese. Successivamente sono passata al Cuneo, ho vinto due campionati di Serie B raggiungendo con loro la Serie A, poi hanno venduto il titolo alla Juventus e sono rimasta fuori rosa… ma forse ho contribuito un po’ anche io alla creazione della squadra bianconera che è oggi. La Juventus ha ricostruito il team daccapo, ma questo passaggio mi ha dato la forza di continuare a credere nei miei sogni. Sono stata un paio d’anni ferma, poi sono passata all’Empoli e ho vinto di nuovo, raggiungendo la massima serie“.
Pensi che il calcio femminile possa evolvere ancora o siamo destinati a rimanere un passo indietro rispetto alle big europee e mondiali?
“Purtroppo, siamo sempre stati più indietro, fin dalla nascita. Basti pensare che il calcio femminile è nato in Inghilterra nel periodo della Prima guerra mondiale, mentre in Italia è arrivato solo negli anni ’60. Siamo e saremo sempre un po’ in svantaggio, sarà difficile colmare questo gap, però stiamo sicuramente facendo dei passi avanti, anche in Italia le bambine potranno finalmente sognare di diventare calciatrici“.
Cosa farà Francesca Papaleo a fine stagione?
“Sicuramente c’è la volontà di continuare il progetto con il Cesena, dipenderà anche dai risultati che otterremo a fine stagione perché non nego che questa forte ambizione che ho mi porta a voler giocare in Serie A, quindi spero che i risultati possano essere a nostro favore portandoci a fare il salto di categoria. Se così non sarà, valuteremo“.
Intanto hai potuto vestire quel bianconero “lasciato per strada”…
“Esatto, e credo che il destino abbia scelto questi colori non a caso“.
Credit Photo: Andrea Vegliò – Cesena Femminile