Il Cortefranca ha vinto il Girone B di Serie C, centrato la promozione in Serie B, ma soprattutto la squadra è rimasta imbattuta dalla prima all’ultima giornata, e come se non bastasse la rossoblù Roberta Picchi ha vinto la classifica marcatrici della terza serie nazionale femminile.
Un risultato frutto di un mix fatto di giovani e giocatrici di esperienza, messa in piedi da una dirigente che conosce molto bene queste ragazze: stiamo parlando della Direttrice Generale delle rossoblù Francesca Birbes (nella foto al centro con i suoi genitori). La nostra Redazione ha raggiunto Francesca coi nostri microfoni.
Francesca cos’è per te essere dirigente di questo gruppo?
«Per me non è mai stato un impegno lavorativo pesante, è sempre stata una soddisfazione, un orgoglio. Il mio ruolo è nato quando ho smesso di giocare, e il primo a darmi è stato Fabrizio Ghidinelli (ex presidente dell’Olimpia Paitone, ndr), ed è continuato fino a qui, quando il presidente del Cortefranca Umberto Canfora mi ha un ruolo importante, ovvero quello di Direttrice Generale, il che vuol dire che, oltre alla squadra femminile, mi occupo anche del Settore Giovanile maschile. Lo faccio col cuore e affetto nei confronti della squadra e delle ragazze con cui ci ho anche giocato».
Qual è secondo te il miglior colpo di mercato che hai fatto fino a questo momento?
«Il miglior colpo di mercato è quello di tenere le ragazze ogni anno, perché l’importante non è solo quello di far arrivare le calciatrici, ma è quello di mantenere lo scheletro».
Prima di dirigere questa squadra sei stata anche tu una calciatrice: com’è stato il tuo rapporto col pallone?
«Non sono mai stata una calciatrice forte, amavo il calcio per tutto quello che circonda, che va oltre i novanta minuti. Ero più forte in atletica ed ero molto veloce, da lì è nato il soprannome Skizzo, solo che pur avendo risultati, non riuscivo a ricevere quelle soddisfazioni che mi dava il pallone».
La vostra scalata è iniziata quattro anni fa, quando all’epoca in cui eravate all’Olimpia Paitone avevate perso lo spareggio promozione in cadetteria contro il Fiammamonza.
«Eravamo consapevoli che sotto un certo aspetto il Fiammamonza aveva una marcia in più, soprattutto le due attaccanti Sofia Cantore e Benedetta Glionna che poi sono andate molto lontano. Noi ce la siamo comunque giocata in quella partita. Dopo quella sconfitta ci ha reso più unite».
Il primo mattoncino è stato messo nel 2019, quando vincete il girone lombardo di Eccellenza.
«Quando il presidente Umberto Canfora ci ha chiamato è stata una grande gioia per noi, anche perché eravamo ad un passo dal terminare la nostra avventura col calcio. Vincere quel girone è stata la rivincita a quello spareggio, anche perché la squadra era quasi lo stessa di quella delusione subita nel 2017, e alla fine vincere quel titolo è stata meritata».
Nel mezzo c’è stata la stagione 2017/18 a Chiari.
«A Paitone e Nuvolera non avevamo più sbocchi e quindi la dirigenza del Chiari ha deciso di contattarci per andare da loro: doveva essere duraturo, e invece le persone che ci hanno chiamato sono andate altrove».
Quest’anno avete centrato la Serie B: ti aspettavi questo percorso?
«Quando si è chiuso il calciomercato e quando abbiamo guardato la squadra che avevamo costruito e lo staff tecnico a disposizione sapevo che questo gruppo poteva vincere il campionato. Noi abbiamo avuto quel mix fatto di giovani e esperte che danno ancora: per esempio Elena Gervasi ha 35 anni, ma ti dà comunque i 90 minuti».
Qual è stata la partita che vi ha fatto capire di poter centrare la promozione?
«Non c’è stata di preciso una “partita della svolta”, però quando il Trento era a otto lunghezze, e mancavano ancora tante giornate, lì ho capito che potevamo centrare la promozione».
A chi dedichi questa salita in B?
«A me perché ho fatto tanti sacrifici nella mia vita, e a Serena Morgano, perché è da Chiari che sta con noi e, oltre ad essere la massaggiatrice, è l’anima dello spogliatoio e mi ha aiutato tanto».
Col Venezia arriva la chiusura col botto: vittoria del campionato da imbattute.
«Noi, nonostante avessimo già centrato la promozione, siamo riuscite a centrare questo obiettivo e rimanere imbattute è stata la ciliegina sulla torta».
Un altro grande risultato di questa storica annata è stata l’incoronazione di Roberta Picchi a capocannoniere della Serie C.
«È stata la panna sulla torta. Roberta se lo merita, perché è una campionessa: sapevo di avere una giocatrice di alto livello, ma lei è affezionata a noi, perché voleva vincere e salire con questa squadra, per cui non ci tenevamo che lei centrasse questo traguardo».
Secondo te qual è la squadra del Girone B di Serie C che ti ha sorpreso di più? E quella che ha fatto flop?
«Quella che mi ha sorpreso di più è il Brixen, perché è bello vederlo giocare, però non mi capacito del fatto che non riesca a centrare obiettivi importanti, forse perché hanno una rosa giovane. Mi ha deluso il Venezia, perché poteva fare di più».
Quanto ha inciso la pandemia sullo sport italiano?
«Noi siamo state fortunate, perché tranne un breve periodo potevamo allenarci e stare insieme al campo. Credo sia stato pesante quelle altre realtà che non hanno potuto farlo. Sicuramente ha pesato molto sui bambini che non hanno avuto la possibilità di venire sul campo. Fortunatamente abbiamo avuto la fortuna di continuare. Poi è stato brutto non vedere la gente sostenerti, perché un anno così col pubblico sarebbe stato molto bello».
Per fortuna avete avuto la possibilità di festeggiare la vittoria del campionato e la promozione con lo stadio gremito di persone.
«Per le ragazze avere i loro sostenitori e i loro genitori è stato il valore aggiunto e fare questa festa è stato molto bello, perché ti permette di condividere una gioia».
Com’è la tua vita extra calcistica?
«Sono Responsabile di reparto che produce cavi elettrici a Molinetto di Mazzano. Sono un ottico, ma per continuare il calcio ho scelto di lavorare in fabbrica, perché potevo essere sul campo ogni fine settimana».
Cosa ci aspettiamo dal Cortefranca 2021/22?
«Già del fatto che giocheremo in Serie B è una grossa soddisfazione, e con la dirigenza cercavamo le risorse per dare continuità e fare alle ragazze il campionato che meritano di fare. Loro vogliono giocare con il Cortefranca, e il direttivo è riuscito a garantire la vittoria del campionato e la disputa del prossimo anno in cadetteria».
E sul tuo futuro?
«Sono consapevole che sarà difficile per me, dato del lavoro che svolgo, seguirle nel prossimo campionato che chiede di più, ma sicuramente ci sarà ancora la mia figura. Non so in che ruolo ma ci sarò».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Cortefranca Calcio e Francesca Birbes per la disponibilità.
Photo Credit: Elia Soregaroli