Nata in Brasile nel 1988 è cresciuta, insieme alla sua famiglia, in un alloggio donatogli da una scuola. È li che Vanessa Pereira, stella del Pescara e capocannoniere del torneo, si è innamorata del Futsal. Con la scuola ha partecipato a diversi tornei. Grazie a questi tornei ha avuto visibilità che l’ha portata prima a giocare per il Governado Valadares. Nel 2005 ha vinto la Coppa Brasil Under 17 , oltre a vari titoli personali. Dopo un bruttissimo infortunio che l’ha tenuta lontana dal campo per circa un anno ha avuto l’opportunità di rilanciarsi con il Kindermann. Da qui nasce un’altra Vanessa che prima va in Spagna e poi lo scorso anno approda in Italia dove con la maglia del Sinnai arriva in Finale di Coppa Italia e in Semifinale Scudetto. Ora a suon di gol sta trascinando il Pescara verso la conquista dello Scudetto e chissà forse anche della Coppa Italia. Per lei sarebbe realizzare un sogno. E si sa i sogni sono fatti per essere realizzati.

Vanessa partiamo subito da come ti trovi in Italia?
Bene. Al di là dei problemi che stiamo affrontando, mi trovo bene. Tutti sanno di quello che sta accadendo, ma soprattutto mi fido delle persone che portano avanti questo progetto e so che tutto si risolverà. In Italia c’è tanta gente che parla tanto senza conoscenza dei fatti e poi la realtà non è assolutamente quella! Leggo cose assurde e mi dispiace che, in generale, non vengano apprezzate le squadre che vincono e presentono dei buoni risultati. Al di là di tutto ciò, mi sento molto felice di stare qui a Pescara.
Con il Pescara stai volando sia in campionato che in classifica marcatrici. Te l’aspettavi?
Speravo che la squadra andasse bene per la rosa che ha, formata da eccellenti giocatrici  italiane ed internazionali. Per questo mi aspettavo qualcosa di molto positivo. Sinceramente mi ha stupito positivamente che siamo prime in campionato. Le abbiamo vinte tutte e peccato per l’unico pareggio in campionato. Questo ci gratifica molto. Rispetto ai gol, ovviamente, sono contenta perché so che sto contribuendo per il bene della squadra, ed è questo che mi interessa. Essere  capocannoniere è una cosa assolutamente secondaria.
Hai messo a segno 31 gol fino ad oggi, con l’ultimo siglato nella gara contro il Rambla, ma qual è fino ad ora il gol più bello?
Sinceramente non ricordo di nessun gol che mi abbia lasciato un segno diverso. I gol che faccio sono semplici e magari per quello non ne ho uno che possa essere  il più bello. Ognuno è speciale a modo suo.
Il Pescara è stato costruito per portare a casa subito Campionato e Coppa Italia. Pensi sia possibile viste le squadre dopo un girone d’andata?
Il Pescara sta facendo un capolavoro, e come ho già detto in un’altra intervista, è arrivato il momento di  giocare per alzare i trofei, è adesso che tutto conta. Il Pescara ha bisogno di continuare e anche di migliorare la consistenza del gioco. Credo nella mia squadra e spero che possiamo alzare qualche trofeo quest’anno.
Cosa rappresenterebbe per te far una doppietta al tuo esordio in un campionato italiano?
Sarebbe la realizzazione di un’altro sogno, chiudere in questo modo una stagione meravigliosa fino ad adesso. Sarebbe, tra l’altro, realizzare un sogno più personale che passa dal vincere qualcosa d’importante. In Spagna non sono riuscita a realizzare questo sogno, spero che in Italia possa accadere e, magari, tornare un giorno li e riprovarci.
Ci racconti la tua storia?
Ho iniziato a giocare a 5 anni in una scuola a Pato de Minas, visto che abitavo lì. I miei genitori non avevano soldi e la scuola ci ha donato uno spazio per vivere. Io vivevo dentro i recinti sportivi, visto che i miei lavoravano e le mie sorelle studiavano. Così, erano i miei insegnanti di educazione fisica che si occupavano di me in quel periodo. Quando avevo 5 anni il mio amico Cicinho ha iniziato ad insegnarmi il Futsal (a tirare, passare, dribblare, etc.). Dopo di che, mio papà ha iniziato ad aiutare i professori nelle scuole di Futsal e pure io ho iniziato a farne parte. Alle Olimpiadi scolastiche siamo riusciti ad inserire il calcio a5 femminile e da lì che la mia vita ha iniziato a crescere. Con la scuola ho partecipato a diversi tornei nella regione e questo mi ha iniziato a dare più visibilità fino a giocare il “Brasileiro Estudantil” dove il Governado Valadares mi ha visto giocare e mi ha preso. Nel 2005 ho giocato la mia prima competizione a livello nazionale e abbiamo conquistato la Coppa Brasil Under17 con la conquista dei premi di miglior giocatrice e capocannoniere della competizione. Nel 2006, ho avuto l’infortunio al ginocchio sinistro dove ho riportato la  rottura del crociato, menisco e collaterale mediale rimanendo così un anno senza giocare. Anche senza giocare sono stata tesserata dal Kindermann de Caçador e da là, la mia carriera si  è rilanciata veramente. Nel 2007 sono tornata suo campi di calcio a 5 e da quel momento ho avuto tante belle conquiste: 7 campionati brasiliani, 6 mondiali con la nazionale principale, 4 mondiali universitari, 2 mondiali di club. Sono stata al Chapeco, Espanha e nel 2015 sono venuta in Italia. Questa è la mia storia.
Che ragazza sei fuori dal campo?
Ho imparato ad essere una persona vera e onesta. Ho sbagliato molto nella vita e in più con persone che solamente mi volevano aiutare. Visto che la vita ha un modo abbastanza duro d’insegnare, dopo un po’ ho imparato. Sono una persona che segue i principi e consigli trasmessi dalla mia famiglia, cercando di essere sempre me stessa. Cerco di valorizzare ciò che è corretto, di essere umile e vera, visto che siamo circondati da falsità. Cerco di essere me stessa sia da sola o in compagnia, perché voglio seguire quello che mi ha insegnato la mia famiglia e non mi voglio coprire con delle maschere davanti alla gente.
Il top e flop del 2017?
Il top, ritengo l’anno meraviglioso che è stato, tutto quello che è stato conquistato e valorizzato. Con il Sinnai arrivare dove siamo arrivate con la squadra che avevamo è stato meraviglioso. Con il Pescara neanche ho bisogno di parlare, abbiamo dimostrato come siamo. E a livello di Nazionale è stato perfetto tra vincere il torneo,  miglior giocatrice e capocannoniere. Un anno meraviglioso. Il più brutto credo che sia il fatto che non ho vinto niente con la squadra che rappresentavo, ma come ho detto essendo consapevole della squadra che avevamo a Sinnai siamo riuscite ad arrivare il più lontano rispetto a quello che si aspettavano da noi, arrivando alla Finale di Coppa Italia e Semifinale Scudetto. Altre cose negative sono successe, ma nemmeno menziono perché ho voluto cancellare della mia testa.
Cosa ti aspetti da questo 2018?
Che tutti i problemi si risolvano e che io possa essere felice e che i miei amici possano affrontare la vita con positività e serenità.

Si ringrazia il Pescara per averci concesso l’intervista.

Credit Photo: Adamo Di Loreto

Isabella Lamberti
Ho iniziato tre anni fa con il portale calcioinrosa.it. In passato grazie a Mario Cacciatore, scomparso lo scorso anno, su Tele A ho curato uno rubrica dedicata al calcio femminile con collegamenti telefonici. Scrivo per quotidicani locali cartacei tra cui: Corriere del Pallone (regionale) e Cronache del Salernitano. Sul web scrivo per Calcioinrosa, Zerottonove e Dailynews24. Esperienza anche come addetto stampa.