Ne ho fatte tante di interviste. Interviste che ti fanno conoscere nel dettaglio le giocatrici. Giocatrici che prima di essere tali hanno fatto dei sacrifici, allontanarsi da casa, dalla famiglia e da gli amici. Oggi sono molto in difficoltà a far l’introduzione all’intervista di Marcella Violi, un pilastro del futsal italiano. Atleta che nella sua terra ha vinto uno Scudetto, ma è a Roma, sponda Lazio, ha vinto tutto. Da ricordare le emozioni che ha vissuto con la “Notte Magica”, non centra con la canzone di Nannini, ma la prima storica partita della Nazionale Italiana di Futsal. Cari lettori Marcella Violi non ha bisogno di presentazione, basta leggere per capire che persona umile e semplice è. Buona lettura.
Marcella dal primo scudetto della nuova era del futsal con la Reggiana al Real Statte passando per la Lazio e il Locri. Ti aspettavi questa carriera strepitosa?Sicuramente la mia carriera è il risultato di tanti sacrifici commessi sin da piccola. Non me l’aspettavo proprio così, ma quando credi in qualcosa prima o poi un tornaconto arriverà.
Con la Pro Reggiana hai vinto il primo Scudetto del nuovo format dalla Serie A. Che ricordi hai di quel periodo?
La Pro Reggina 97 per me è stata e rimarrà sempre quella squadra unita pronta ad affrontare tutti senza paura. Uno spogliatoio di gente fantastica, lo Scudetto che sento più nel cuore proprio perché nessuno se non i nostri tifosi potevano mai pensare che una squadra umile, con tante difficoltà, ragazze tutte del posto potessero arrivare a scrivere una pagina di storia importante nel futsal. Eppure ce l’abbiamo fatta. Una stagione indimenticabile. Infiniti ricordi che porterò sempre con me.
Hai vinto molto anche alla Lazio dove hai ricoperto anche il ruolo di allenatrice della Juniores. Che esperienza è stata?
LAZIO SUL PRATO VERDE VOLA
LAZIO TU NON SARAI MAI SOLA
VOLA UN’AQUILA NEL CIELO
PIU’ IN ALTO SEMPRE VOLERA’
Scusami, ma non ce la facevo a non cantarla e mi capita spesso durante le mie giornate. È stata una grande realtà un’esperienza che mi ha fatta crescere tanto avendo accanto giocatrici fortissime. Uno squadrone. La Lazio dei record, vincemmo tutto. E poi un tifo che andava oltre tutto. Ogni domenica sempre presenti e pronti a sostenerci. Un legame rimasto tutt’oggi.
Le ragazzine della juniores le seguo sempre, spero di avergli trasmesso tanto come loro hanno fatto con me. È rimasto l’affetto anche con le famiglie. L’esperienza Lazio è stata fantastica nonostante abbiamo attraversato momenti di difficoltà.
Dopo le stagioni alla Lazio sei passata prima al Real Statte e al Locri, dove hai iniziato la stagione in corso. Quanta amarezza c’è per la scomparsa della formazione calabrese? Cosa si poteva far per far si che il Locri, che stava andando bene, finisse la stagione?
Ero felice di ritornare a giocare nella mia terra, vicino alla mia famiglia. E mi ritrovo di nuovo ad andare via per poter continuare questa grande passione. Tanta amarezza quanto tanta delusione. Vi assicuro che è brutto veder sigillare un palazzetto che per noi è casa, sogno, vita. Una triste realtà calabrese per quanto riguarda le strutture che a quanto pare non sono a regola. Sarebbe stato opportuno spostare la squadra, programmare il tutto: trovare un palazzetto, nuovi appartamenti, centro di fisioterapia, palestra…non sarebbe stato per niente facile con il campionato in corso e di massima serie. E penso nemmeno corretto nei confronti di un super Presidente che nonostante tante difficoltà ha investito al sud.
Ora sei ritornata al Real Statte. Che stagione ti aspetti? Qual è il tuo obbiettivo e quello di squadra?
Il mio al momento è ritornare a stare bene, sto passando un periodo un pò poco bello per motivi di infortunio e ho tanta voglia di ritornare a correre. Sento che ho tanto da dare al Real Statte e di recuperare al meglio questa mia assenza nei confronti della squadra una volta tornata in campo. Gli obiettivi della squadra penso come tutte è voler vincere. Continuare a lavorare per questo.
Se ti dico “Notte Magica” cosa ti viene in mente? (Raccontati le tue emozioni di quella sera)
Notte magica, da brividi, da gioie infinite, da sogni raggiunti, da colori che rappresentano la nostra amata Italia, da tribune piene di gente, da corse in campo senza mai stancarti per l’adrenalina di indossare la maglia azzurra, responsabilità, battiti di cuore accelerato, la nostra prima vittoria, foto, autografi e tanto altro.
Il tutto l’ho realizzato quando a fine partita mentre rientravo nello spogliatoio per la prima volta tra me e me mi sono scese le lacrime, mi sono girata a guardare dietro le mie spalle e ho pensato: “ma quanta strada ho percorso per arrivare fin qui!”. Ho rivisto tutti i momenti vissuti, i pezzi più belli che mi hanno portata li.
Quante corse! Quella notte post partita non riuscivo a prendere sonno. Per la prima volta mi sono detta ce l’ho fatta.
Tornando ai trofei finti hai nel palmares: Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa. Cosa vorresti aggiungere a questi importanti traguardi?
Beh qualche trofeo con la nazionale ci starebbe giusto per completare l’opera. A parole è facile. Sappiamo che la nostra Italia rispetto alle altre nazioni è nata molto dopo e ci vorranno anni di lavoro.
Se non noi quelle dopo di noi. Sarò comunque felice.
Come hai preso la notizia della nascita dell’Europeo anche per le nazionali femminili? Speri di esserci?
Fatta l’Italia penso sia giusto iniziare a partecipare a grandi competizioni.. Ben venga l’Europeo non poteva andar meglio di così. È giusto che anche noi del femminile partecipiamo a qualcosa di importante.
Non basta sperare. So che per esserci bisogna farsi trovare pronti e guadagnarsi il posto come giusto sia. Ce la metterò non tutta di più.
Chi è Marcella Violi fuori dal campo?
È una studentessa universitaria di scienze motorie a pochi passi dalla laurea, una ragazza sempre pronta a sostenere la famiglia, ama prendersi cura del fratello e fa di tutto per rendergli una vita migliore, crede nei valori, gli piace la semplicità, spesso si rifugia nella sua campagna con gli animaletti e l’orticello di papà , gli piace leggere, andare a cavallo. Ama vivere e far sorridere chi gli sta accanto, trova sempre la forza di andare avanti.
Cosa ti aspetti dal futuro?
Ho sempre pensato che nel futuro ritrovi ciò che costruisci giorno dopo giorno. Io desidero una bella famiglia, di lavorare presso un centro con bambini diversamente abili, allenare le piccole categorie e nel tempo libero continuare a curare la terra. Sperando sempre in un futuro migliore, sereno per me e per le persone che amo.
Si ringrazia il Real Statte per l’intervista
Credit Photo: Cinzia Lombardo