Il Bologna F.C. 1909, società di Serie A maschile, nelle ultime settimane ha abbracciato anche la squadra femminile della città felsinea. Ai vertici del team caro alle rossoblù, infatti, Pietro Bosco ha lasciato spazio Joey Saputo. Il tecnico, del team inserito nel gruppo C di Serie C, è il riconfermato Michelangelo Galasso, mentre il capitano delle felsinee sarà l’estremo difensore Enrica Bassi. La classe ’94, di Sala Bolognese, è al suo quinto anno con le rossoblù . Abbiamo raggiunto il portiere delle bolognesi per qualche battuta dopo i primi giorni di allenamento.
Enrica quando hai scelto di giocare tra i pali?
“Diciamo da subito. Questo sport mi ha appassionato sin da bambina, infatti ho iniziato a giocare da piccola, a calcio, all’età di sei anni, nella squadra del mio paese. Ho deciso di giocare in porta sin dal primo allenamento, quando indossavo la maglia di Oliver Kahn”.
Nella tua carriera Bologna non è stata l’unica maglia che hai vestito giusto?
“Si ho giocato in piazze diverse dell’Emilia. Sono cresciuta calcisticamente nel Montale, a Modena, club con il quale a quindici anni ho iniziato dall’A2. Poi sono passata alla Reggiana, nella Primavera, per poi vestire le maglie di Vignola e Imolese, per tre stagioni a testa in Serie B. Poi il mio passaggio al Bologna, dove al primo anno vincemmo il campionato salendo in B”.
Per il Bologna Femminile negli ultimi giorni un nuovo percorso al fianco del club maschile. Come avete vissuto questo passaggio?
“Sicuramente può solo che fare bene. Da pochi giorni il nostro presidente è Joey Saputo, in quanto anche noi prima squadra femminile siamo entrate nella grande famiglia Bologna. Sin dai primi giorni ho notato grande entusiasmo da parte della dirigenza, trasmessa, in pratica, al gruppo di calciatrici. Fino alla scorsa stagione il nostro presidente era Pietro Bosco, che insieme ai suoi fedeli dirigenti è stato uno dei pionieri del calcio femminile a Bologna. Di questo noi ragazze gli siamo riconoscenti, in quanto grazie a loro è stato possibile iniziare a giocare con la maglia del Bologna”.
Come è andata lo scorso anno per voi? E per te che stagione è stata?
“L’anno scorso eravamo una squadra nuova, che aveva cambiato qualcosa in estate. Molte ragazze della Primavera erano state promosse in prima squadra. Abbiamo pagato un po’ lo scotto in avvio, per poi correggere man mano il tiro. Peccato non aver terminato il campionato, visto che eravamo in ripresa. Io, dopo l’infortunio di Gaia Mastrovincenzi, ero la più grande del gruppo ed anche il capitano, dopo che Veronica Cocchi, storico capitano, mi ha passato la sua fascia. Ho provato a prendermi un pizzico di responsabilità, come giusto che sia. Non sono soddifatta totalmente per l’inizio contratto, poi, come tutta la squadra, le cose sono migliorate”.
Come vedi il prossimo campionato per la tua squadra?
“L’obiettivo di questa stagione sarà migliorarci rispetto a quella passata. Sia a livello individuale che di squadra. Dobbiamo essere assolutissamamente meno altalenanti nelle prestazioni, a mio avviso. Abbiamo iniziato da poco ad allenarci, un poco in ritardo rispetto alle altre, soprattutto per il cambio societario che ci ha coinvolto. La voglia di fare bene sicuramente non manca, speriamo che i nuovi innesti si integrino al meglio quanto prima”.
Come valuti oggi il movimento del calcio femminile?
“Il clamore del recente Mondiale credo abbia fatto bene a tutte. Spero che altre società maschili possano portare verso l’alto il livello del calcio rosa in tutta Italia. In Emilia, da qualche anno, abbiamo modelli importanti come il Sassuolo, con realtà come Cesena, Ravenna, Spal che stanno facendo più che bene. Spero che anche il Bologna possa diventare, in tempi brevi, un club solido visto che ci sono tutti i presupposti per farlo. Lavoreremo sicuramente, al fianco della società per farlo”.
Quale emozioni legate al calcio ti piace ricordare maggiormente?
“Il ricordo più bello credo sia stato il successo nel Torneo delle Regioni Under 15 con l’Emilia Romagna. Non eravamo tra le favorite ma superando Piemonte e Lombardia abbiamo avuto la meglio. Essendo di Bologna e bolognese doc, giocare in rossoblù, con la fascia di capitano al braccio, era un po’ quello che sognavo da bambina”: