Reduce da una grande vittoria nell’ultima di campionato – che ha portato anche la sua firma -, Elisa Carravetta è pronta ad affrontare una stagione al Como Women che si prospetta interessante. Gli obiettivi chiari e ambiziosi, l’avvicinamento a casa e il mister ritrovato, hanno spinto l’attaccante classe 2002 a sposare il progetto di rinascita e rilancio voluto dal Presidente Verga. L’esperienza maturata tra Inter e Pink Bari è un bagaglio importante che Elisa vuole mettere a disposizione della squadra, un gruppo forte e unito, motivato a prendersi l’alta classifica.
Contro la San Marino Academy sei entrata in corsa e dopo 7 minuti sei andata subito in goal. Ci racconti quel momento?
“Quando il mister mi ha chiesto di accelerare durate il riscaldamento ero già carica, non vedevo l’ora di entrare. Ho fatto il mio ingresso in campo sullo 0-0 e un attimo dopo le avversarie hanno segnato la rete dell’1-0. Dovevamo subito cambiare marcia, il mister mi aveva messo dentro perché le mie compagne avevano bisogno di una mano e io volevo aiutarle. Dopo pochi minuti, è arrivata l’occasione: ho preso fallo e la mia compagna ha battuto la punizione. L’hanno messa dentro e quando ho visto una palla che vagava in mezzo all’area l’ho colpita più forte che potevo. Dovevamo per forza riprenderci in mano la partita, perché la stavamo facendo noi”.
Cosa ci dici invece della tua esultanza?
“Ho esultato con il numero 14 per la nostra compagna di squadra, Chiara Cecotti, che ha subito un brutto infortunio contro il Brescia. Siccome siamo molto amiche e molto legate, le avevo promesso che se avessi fatto goal glielo avrei dedicato. Mi dà sempre molti consigli, mi aiuta e mi motiva. È un mio punto di riferimento”.
Cosa vi ha permesso di avere la meglio sulle avversarie in una gara così complessa e tirata?
“Come ci ha detto il mister, quello che ci ha permesso di vincere è stato il nostro essere squadra, nel vero senso della parola. Quando andiamo in difficoltà ci rialziamo sempre tutte insieme, nessuna rimane mai indietro. Abbiamo questa forza di gruppo che ci trascina e ci porta avanti, e secondo me è proprio questo che ci ha dato quel qualcosa in più rispetto a loro e ci ha fatto trionfare”.
Sei arrivata in una squadra quasi completamente nuova. C’è feeling tra di voi?
“Siamo un team giovane, c’è un bel mix di esperienza e gioventù dove le ragazze più grandi aiutano tanto le piccole, che d’altra parte portano qualche novità. Siamo un gruppo unito, sia dentro che fuori dal campo”.
E tra voi e il mister? Tu lo conoscevi già…
“Appena ho sentito le prime voci di De La Fuente al Como, ho tanto sperato che mi chiamasse in squadra. L’ho avuto come mister sia in Primavera che in prima squadra all’Inter e ho sempre pensato fosse uno dei migliori in circolazione. Con lui ho imparato tanto, mi ha fatto esordire in prima squadra, in Serie B, a soli 16 anni. C’è tanta stima da parte mia nei suoi confronti e lui ha confermato di aver fiducia in me. Anche le altre ragazze si trovano bene sia con il mister che con la società, siamo tutti molto in sintonia”.
Quali sono i tuoi punti di forza, caratterialmente e come giocatrice?
“Sicuramente la determinazione. Anche quando le cose non vanno non sono una che molla, non è proprio nelle mie corde e l’ho dimostrato anche con i vari infortuni che ho subito, tornando sempre in campo a mostrare il mio valore. Come giocatrice il punto di forza è il mio non essere statica, mi piace muovermi e cercare l’1 contro 1. Mi trovo bene sia a destra che a sinistra, non mi piace giocare spalle alla porta ma trovarmi sempre di fronte, agendo come esterno o come punta”.
Prima del 22, hai quasi sempre indossato il numero 9. Ha un significato per te?
“Nelle giovanili mi hanno sempre dato quel numero, poi io dall’anno scorso ho deciso di prendere il 22 perché mi piace e anche perché l’idolo di mio fratello è Kakà. L’ho scelto anche per questo”.
Il 9 ti ha accompagnata anche in Nazionale. Qual è il tuo rapporto con la maglia azzurra?
“Con la Nazionale ho fatto tutto l’Under 17, in Under 19 ho fatto solo il primo raduno prima che fossero bloccati tutti i campionati. Adesso rientrerei nell’Under 23 ma quando vedo le convocazioni noto tutte ragazze forti, giocatrici di Serie A molto esperte. Se voglio arrivarci devo ancora lavorare tanto. È sicuramente un mio obiettivo tornare, poi il tempo parlerà, così come i fatti sul campo: se dimostrerò di meritare quella maglia i risultati arriveranno”.
Dove potete arrivare quest’anno?
“Dietro al Como c’è un progetto più ampio che prevede 2/3 anni di lavoro. Noi ci crediamo tanto al primo posto, anche se il campionato è molto competitivo. Sarà dura, e il fatto che solo una squadra verrà promossa ci darà ancora più soddisfazione in caso di successo. Il nostro obiettivo è quello di rimanere nell’alta classifica, affrontare ogni patita al meglio. Ci proveremo, se poi non dovessimo riuscirci quest’anno, ce la faremmo sicuramente nei prossimi”.
Quindi hai intenzione di rimanere a lungo nel Como…
“Se le cose continuano così, assolutamente sì. Mi piace tanto l’ambiente e poi mi sono anche riavvicinata a casa. Me la sta vivendo davvero bene, sono molto tranquilla”.
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