Il Cortefranca ha terminato la sua prima stagione in Serie B al sesto posto, perdendo, nell’ultima giornata di campionato, contro il Chievo Verona per 4-1. In questa partita le ragazze di Nicoletta Mazza hanno dovuto dire addio ad una delle sue pedine storiche di questa squadra: stiamo parlando del difensore Elena Gervasi, ex Olimpia Paitone e Chiari, la quale ha deciso di dire addio alla società rossoblù. La nostra Redazione ha raggiunto Elena, già intervistata da noi nella scorsa stagione, per risponderci ad alcune domande.
Elena perché hai deciso di chiudere la tua avventura col Cortefranca?
«Ho deciso di chiudere la mia avventura col Cortefranca perché ho dato tutto quello che avevo per questo gruppo, ed ora è giusto far spazio ad altre persone».
Tu hai sempre fatto parte di un gruppo che è partito dal Paitone ed è arrivato in Serie B col Cortefranca. Qual è stato il segreto di questa unità?
«Il segreto di questa unità che ci ha portate a girare la provincia insieme è stato sicuramente la voglia di far bene, abbiamo sempre saputo di essere un gruppo forte caratterialmente e calcisticamente, a Cortefranca abbiamo trovato la dimensione giusta per dimostrarlo: staff preparato, strutture all’altezza, Birbes e Colosio che han sempre cercato di non farci mancare nulla in questo percorso».
Hai una calciatrice del Cortefranca che ti ha colpito di più?
«Non c’è una giocatrice che mi ha colpito in modo particolare, sapevo già quanto erano forti le mie compagne, posso dire però che prima Velati e Vivirito poi mi hanno confermato perché si parla bene di loro: sono entrambe arrivate a stagione in corso (Vela nella stagione scorsa, Vivi quest’anno) e ci hanno fatto fare il salto di qualità integrandosi alla grande e mettendo professionalità, abnegazione al servizio di tutte. Se devo fare una menzione speciale è per Valesi: è con noi da Chiari, giocava poco, poi nel primo anno a Cortefranca è sbocciata e da lì è stata una crescita esponenziale».
Qual è stata la gara che ti ha lasciato emozioni importanti?
«Probabilmente la gara che mi ha lasciato le emozioni più grandi è il derby di andata vinto a Brescia 2-1 nella stagione della vittoria dell’Eccellenza. Era stata per noi ragazze un’estate difficile ed incerta, venivamo calcolate poco come squadra, lì abbiamo dimostrato perché siamo uno Squadrone. Poi ovviamente la gara a Mantova che ha sancito la vittoria di quel campionato e quella col Vittorio Veneto della stagione scorsa. Vincere è sempre emozionante».
Col Cortefranca hai conquistato il campionato di Eccellenza e quello di Serie C. Dei due titoli vinti qual è quello che ti evoca bei ricordi?
«Non ho una preferenza per uno dei due titoli vinti: l’Eccellenza è stata la soddisfazione, una liberazione, la Serie C è stata la vittoria della maturità, una consacrazione».
Quest’anno il Corte, al suo debutto in Serie B, ha chiuso al sesto posto. Piazzamento giusto per te?
«Per i valori mostrati sul campo credo che il sesto posto sia giusto, soprattutto considerando che siamo arrivate attaccate a quelle davanti, e dietro abbiamo lasciato società che la B la conoscevano bene, e che soprattutto puntavano a fare ben altro. Noi dovevamo salvarci, e l’abbiamo fatto con due mesi d’anticipo».
Nell’ultima giornata di Serie B è arrivato il ko contro il Chievo Verona: un peccato enorme, visto che eravate passate in vantaggio…
«La sconfitta col Chievo è stata un peccato, ma brucia fino ad un certo punto. Le ultime giornate di campionato sono state per noi fisicamente e mentalmente difficili: l’estate scorsa appena vinta la Serie C abbiamo fatto due settimane di pausa per poi ripartire subito con la preparazione. È stata dura arrivare in fondo a questa Serie B, l’abbiamo fatto al massimo e va bene così».
Per te domenica è stata una doppia emozione, visto che hai terminato la tua carriera vestendo la fascia di capitana del Corte…
«Non era la prima volta che portavo la fascia di Capitano, è stato sicuramente speciale perché sapevo che non avrei giocato altre partite col Corte, ma l’ho vissuta con serenità e consapevole che non avevo nulla da dimostrare a nessuno, chi mi conosce sa già che ho sempre dato tutto per questo gruppo, aldilà della fascia».
Secondo te che Serie B è stata?
«Ho seguito molto anche il campionato di B della scorsa stagione e sinceramente credo che il livello fosse più alto. Basti pensare che il Chievo l’anno scorso si è salvato alla fine con una rosa eccellente, molto simile a quella di quest’anno. Credo che ci fossero obiettivamente due-tre squadre con una rosa potenzialmente più forte delle altre, ma che non siano riuscite ad esprimere al massimo il proprio potenziale, il Como stesso ha giustamente vinto, erano indubbiamente le più forti, però come tante altre non sono riuscite a fare un percorso costante dall’inizio alla fine».
Secondo te nel calcio femminile italiano sono stati fatti dei passi avanti?
«Nel calcio femminile italiano sono sicuramente stati fatti grandi passi avanti, soprattutto a livello di staff e di conseguenza di ciò che viene offerto alle ragazze sul campo ed intorno ad esso: credo però che il dispendio economico che gravita intorno alle squadre femminili sia poco sostenibile, penso che la forbice tra la serie A e chi sta sotto si allargherà sempre di più».
Adesso cosa c’è nel tuo futuro?
«Ad ora nel mio futuro c’è la festa di saluto con la mia squadra. Poi si vedrà. Sicuramente ci sarà la mancanza di buona parte delle mie compagne di squadra, non smetterò però di seguirle, anche se sono certa che Simona Muraro si sentirà persa senza di me!».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Cortefranca Calcio e Elena Gervasi per la disponibilità.
Photo Credit: ASD Cortefranca Calcio