Il Cortefranca si prepara a ripartire, con l’intento di riprendere la serie di vittorie e tornare a comandare il Girone B di Serie C. Le ragazze di Salterio hanno giocatrici di esperienza, e tra queste vi è Elena Gervasi, centrocampista classe ‘86 e da tre anni con la formazione franciacortina. La Redazione l’ha raggiunta ai nostri microfoni.
Elena cosa vuol dire essere un difensore?
«Giocare in difesa vuole dire fare tanto spirito di sacrificio e lavoro sporco, che ti permette si sorreggere la squadra e spingere le tue compagne ad andare avanti».
Come ti sei innamorata del pallone?
«Ho due fratelle maschi più grandi di me, quello di mezzo ha fatto la trafila delle giovanili del Montichiari, e la mia famiglia è calciofila. Il pallone c’era sempre nel grande corridoio di casa mia giocavamo a calcio e io venivo quasi sempre presa a pallonate. Ho giocato a quindici anni in una squadra femminile».
Com’è stato il tuo percorso?
«Prima sono stata alla Virtus Manerbio, poi Franciacorta per quattro stagioni, e lì sono stono stati gli anni più belli, sia dal punto di vista agonistico che fisico, visto che ho partecipato ai campionati di A2 e B. Poi con alcune mie compagne siamo approdate al Paitone per motivi lavorativi e per vincere, arrivando quattro anni da allo spareggio promozione in B contro il Fiammamonza, successivamente ci siamo spostate al Chari e infine al Cortefranca».
Col Cortefranca avete centrato la promozione in C, un risultato importante per voi, dopo lo scotto del 2017 con l’Olimpia Paitone.
«Non stato facile ripartire dopo spareggio perso nel 2017 col Fiammamonza, perché molte di noi volevano smettere, e l’anno successivo abbiamo fatica visto che nell’anno di Chiari è salita la Voluntas Osio. Nell’anno col Cortefranca abbiamo dato tutto, gustato una vittoria che era ormai certa, poiché abbiamo dimostrato superiorità su tutte le avversarie: è stata un’annata pazzesca».
Com’è stato il primo campionato in Serie C?
«Il primo campionato in Serie C col Cortefranca è stato deludente, perché potevamo dare di più, soprattutto per alcune squadre che hanno qualità da Serie B, altre che facevano fatica. Abbiamo avuto una rosa corta, nonostante avevamo in rosa Andrea Scarpellini e qualche giovane che stata mostrando il suo talento, non ci siamo amalgamate bene col mister. Abbiamo perso qualche partita stupida, e se il campionato fosse finito avremmo fatto peggio».
Quest’anno dove potete arrivare?
«Quest’anno si punta ad arrivare più in alto possibile, ma questa pausa ci ha messo in difficoltà: sarà fondamentale la tenuta mentale».
Partenza col botto in quest’avvio di campionato: solo vittorie, poi il Covid-19 vi ha fermato nuovamente…
«Siamo partite benissimo, perché abbiamo un gruppo numeroso e di qualità, ci stiamo trovando bene col mister, e questo ti allena meglio e intensamente. Abbiamo incontrato due squadre forti, che sono Trento e Unterland. Abbiamo avuto la convinzione giusta e speriamo di ricominciare».
La Serie C sembra pronta a ripartire: voi come vi state preparando?
«Ci siamo allenate solo su Zoom con la preparatrice atletica Nicoletta Mazza, abbiamo fatto due allenamenti a settimana, e in questi giorni stiamo facendo tre sedute. Abbiamo dovuto metterci tanto del nostro, perché qualcuna non ha smesso di lavorare, malgrado il Covid, ma siamo rimaste sul pezzo. Speriamo di tornare in campo».
Come lo stai vedendo il Girone B di Serie C?
«Lo reputo un girone molto forte, visto che ci sono squadre come Trento, Brixen, Venezia, poi ci sono formazioni che possono fare bene».
Tu non solo giochi a calcio, ma sei anche allenatrice…
«Alleno i più piccolini, soprattutto perché faccio attività motoria anche a scuola. Ho vissuto una vita fatta di sport. Mi piace perché lavorare coi bambini e mi dà tanto».
Come lo stai vedendo il calcio femminile bresciano?
«Come provincia lavoriamo bene, perché ci sono tante realtà, ancora prima che arrivasse il Brescia, ma abbiamo poche atlete. Per continuare servono sponsor, e in questo periodo siamo tutti sulla stessa barca».
Cosa pensi dell’arrivo imminente del professionismo nello sport femminile?
«Io finché non vedo non ci credo, perché bisogna vedere chi interessa. Ci sono pro e contro, perché molte società sono dilettantistiche. Si parla dell’anno prossimo, staremo a vedere, perché chi gioca nell’élite gioverà, ma c’è il rischio che si possa creare qualche problema per chi milita nelle categorie basse, un po’ come è accaduto con l’ingresso delle squadre maschili».
Come sei fuori dal campo?
«Sono una persona passionale e abbastanza rompiscatole. Ho poche amiche buone. Mi piace un sacco viaggiare e mangiare, e la mia vita ruota attorno al calcio e al lavoro».
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
«A livello calcistico spero di finire questa stagione il meglio possibile, perché sarebbe bello finire questo campionato. A livello personale spero di giocare tanto, in modo da aiutare la mia squadra e le mie compagne».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cortefranca Calcio Femminile ed Elena Gervasi per la disponibilità.
Photo Credit: ASD Cortefranca Calcio