Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Damiana Deiana.
L’ex calciatrice della Nazionale, che ha partecipato ai Mondiali del ’99 e agli Europei del ’97, ’01 e ’05, apre parlando del professionismo:
“Finalmente è arrivato il tanto desiderato e sudato professionismo. Innanzitutto ora si possono avere i contributi, e questo fa sì che le ragazze possano fare solo calcio, senza preoccuparsi di andare a lavorare, e avere più diritti sia burocratici che calcistici.
Ci sarà tanto da lavorare ma sono sicura che si migliorerà”.
Sui sacrifici fatti in passato dalle calciatrici la classe ’70 sarda aggiunge:
“Noi di sacrifici purtroppo ne abbiamo fatti anche troppi. Ci licenziavamo dal lavoro per poter giocare tornei sia col club che con la Nazionale.
Questo è solo uno dei tanti aspetti. Per noi sarde, poi essendo in un’isola, i sacrifici sembravano il doppio ma ci siamo sempre difese bene”.
Sulla prova delle Azzurre all’Europeo, poi, l’ex di Roma, Torino e Sassari, tra le altre, ammette:
“Sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso da quello che ho visto. Prima della partenza per l’Inghilterra mi è capitato di salutare Milena Bertolini e mi sembrava molta serena. Sicuramente sapevano che sarebbe stata dura contro la Francia, forse è mancata un po’ di determinazione. Sì è vista una squadra in ritardo, molto macchinosa e poco cosa. Penso che non si aspettassero una Francia di quella portata, purtroppo noi siamo ancora indietro ma ci sono i presupposti per fare bene. Ci vorrà del tempo, e qui devono avere più supporto sia dalla Federazione che dagli stessi club”.
Sul torneo continentale la Deiana aggiunge:
“Il livello era di alta qualità. Mi ha colpito molto la Spagna contro l’Inghilterra, ma la squadra per me più valida in questo europeo è stata la Francia. Anche la Germania, che non si meritava di perdere la finale, ha fatto bene, resta comunque un grande europeo”.
La chiusura è sui trascorsi decennali in Azzurro:
“Ho disputato tantissime gare importanti, tra Mondiale in America e Europei con 86 presenze.
Di ricordo porterò sempre il primo europeo in Norvegia nel 1997 dove arrivammo seconde dopo la Germania. Emozionante è stato battere le Norvegesi in casa loro, in una partita che faccio fatica a dimenticare perchè erano la nostra bestia nera. Siamo state fantastiche”.