E’ solo alla prima stagione in maglia Pro Sesto Cristina Selmi, ma nonostante questo il portiere classe 1993 è già una colonna della formazione di mister Ruggeri. Esperta nel cogliere le dinamiche di campo, Cristina ha condiviso con noi alcune riflessioni sul momento della squadra femminile: ecco la sua lucida analisi sulla delusione per il risultato di domenica e sulla forza del gruppo di cui fa parte…
Ciao Cristina, tocco subito un tasto dolente, ovvero la gara di domenica. Che partita è stata? Ci racconti l’episodio decisivo, in cui sei stata coinvolta?
“E’ stata una partita molto fisica, caratterizzata dalla grande cattiveria agonistica che hanno messo in campo le nostre avversarie. Noi non abbiamo giocato certo la nostra migliore gara, anzi forse è stata una delle prestazioni peggiori, ma è una cosa che può capitare in un percorso lungo come un campionato. L’importante sarà rialzarsi subito, tornando già da domenica prossima a giocare come sappiamo: certo siamo deluse ma non serve neanche ragionarci sopra troppo. Il rigore? E’ una domanda un po’ cattiva (sorride, n.d.r.) … scherzi a parte, la verità è che ci penso spesso anche se non ho ancora rivisto le immagini: c’è stata una prima respinta, la giocatrice del Torino stava calciando in porta e io ho deciso di intervenire…“.
Può essere che questa sconfitta “alleggerisca” la pressione legata al mantenimento della vostra imbattibilità?
“Non parlerei di “alleggerimento”, piuttosto ritengo che sia un evento che prima o poi sarebbe potuto accadere. Siamo un gruppo giovane, possiamo e dobbiamo migliorare. La sconfitta fa male perché è arrivata contro l’avversaria diretta, ma noi già da martedì siamo con la testa alla partita con il Campomorone. Cerchiamo di far sì che la sconfitta ci sia servita per maturare e crescere come gruppo. Ricordiamoci che siamo diventati la squadra da battere, tutti daranno il massimo contro di noi“.
E’ proprio il Torino Women la rivale più pericolosa?
“Il Torino è una formazione costruita per vincere, poi ci sono molte altre squadre di buona qualità come ad esempio lo stesso Campomorone o il Pinerolo. Vedremo, è un campionato lungo e molto equilibrato“.
Sei alla prima stagione qui a Sesto: ti aspettavi di essere in una squadra da subito così competitiva?
“Sono arrivata ad agosto, ed ho trovato un gruppo in gran parte rinnovato e molto giovane. C’erano quindi delle incognite, ma in realtà si è costituito subito un gruppo compatto: andiamo d’accordo e questo aiuta tantissimo soprattutto in un periodo così particolare come questo che stiamo vivendo. Sono contenta della mia scelta: le ragazze più giovani mi hanno impressionato, ascoltano noi più esperte ed hanno voglia di crescere e dare il loro contributo. Magari in partite come quella di domenica si vede la nostra giovane età, tuttavia siamo “un gran bel mix”!“.
Oltre a difendere i pali della Pro Sesto, cosa fa Cristina?
“Dopo 11 stagioni all’Inter e 2 alla Riozzese eccomi qua… Mi piacerebbe giocare ancora per qualche anno, cercando di arrivare “il più in alto possibile”. Fuori dal campo, mi divido in tre: di giorno insegno, nel pomeriggio alleno i bambini in una società sportiva, la sera…faccio la calciatrice!“.
Photo Credit: Pro Sesto 1913