La Virtus Cantalupo ha iniziato domenica a disputare la sua terza stagione nel Girone A di Promozione Lombardia, cadendo in casa contro il Gorla Minore per 4-0. Tuttavia, il gruppo vuole riscattarsi già da subito domenica prossima contro l’Aurora Pro Patria, con l’intento di migliorarsi sempre di più e fare bene in campionato. La squadra ha deciso di affidare ancora una volta le chiavi del centrocampo alla classe ’87 Cristina Colombo, e a lei ci siamo rivolti per sapere, oltre alla sua carriera, le sue impressioni con la formazione milanese in vista del nuovo campionato.
Cristina come hai capito di avere la passione per il calcio?
«Essendo sportiva sin dalla nascita non riuscivo mai a restare ferma, poi a undici anni sono entrata nella squadra dell’oratorio di Busto Arsizio, e da lì è nata la passione per il calcio».
Cos’è per te essere una centrocampista?
«Essere una centrocampista vuol dire avere un ruolo delicato ma molto importante, fa da colante tra difesa e attacco ed è il fulcro del gioco. Purtroppo, è anche il ruolo meno considerato, perché dopo una vittoria tutti si ricordano dei gol segnati e delle parate, ma poco del gioco sporco che fanno le centrocampiste. Lo paragono a chi si occupa dietro le quinte del teatro o del cinema».
Com’è stato il tuo percorso calcistico?
«Ho iniziato abbastanza tardi, rispetto alle bambine di oggi, giocando nella squadra CSI a sette, successivamente sono stata selezionata alla Villa Cortese, prima a sette e dopo a undici. Ho anche avuto un periodo con il tennis, ma quando sono andata all’Università sono tornata al calcio a ventun anni, sempre a sette, nelle squadre CSI, fino al 2020, quando sono approdata nel calcio a undici con la Virtus Cantalupo».
Cosa ti ha portato ad accettare nel 2020 la proposta della Virtus Cantalupo?
«Conoscevo la società , in quanto la affrontavo nel calcio a sette, e poi c’erano altre giocatrici che conoscevo. Ho incontrato i dirigenti e, notando sin da subito la sintonia sia con la dirigenza che con lo staff, ho firmato con loro la sera stessa».
La scorsa stagione tu e la tua squadra avete avuto finalmente la possibilità di fare una stagione intera. Come valuti il campionato?
«Purtroppo, nella seconda giornata di campionato contro il Varese, ho segnato ma il portiere è finito sulla mia gamba, causando la rottura del crociato, e quindi sono rimasta fuori per tutto l’anno. Inizialmente c’era entusiasmo, poi ci siamo disunite, e alla fine siamo arrivate ottave, un piazzamento che non meritavamo dato il valore che aveva questo gruppo».
Cosa ci possiamo aspettare dalla Virtus Cantalupo di quest’anno?
«Quest’anno c’è voglia di riscatto e di dimostrare il nostro vero valore: è arrivato il nuovo allenatore e sono arrivate nuove giocatrici. Sicuramente sarà un’altra Virtus Cantalupo».
Che gruppo hai notato in queste settimane di precampionato?
«Noi abbiamo iniziato il 21 agosto, e abbiamo lavorato duramente e con impegno, ma con il sorriso. Siamo un gruppo misto e completo, sia per l’età che per i ruoli, che si sta affiatando. Credo che lo staff stia facendo un buon lavoro».
L’esordio in campionato, purtroppo, non è andato come speravi, visto che la Virtus ha perso 4-0 contro il Gorla Minore. Cosa è mancato, secondo te, per avere la meglio sulle avversarie?
«Credo che il risultato sia un po’ beffardo e ingiusto. La Virtus ha fatto vedere anche del buon fraseggio, è mancata un po’ di freddezza sotto porta nel finalizzare le occasioni che ci siamo costruite, ma anche un pizzico di fortuna in occasione della traversa colpita durante una punizione a nostro favore».
La partita che avrete contro l’Aurora Pro Patria potrebbe essere l’occasione del riscatto immediato?
«Questo è poco ma sicuro! Non ci lasciamo influenzare dal risultato che la Pro Patria ha ottenuto nella prima giornata (infatti l’Aurora ha perso 14-0, ndr) ma penseremo a lavorare bene in allenamento questa settimana per aggiustare quello che non è andato nella scorsa partita e scendere in campo con la giusta determinazione contro la nostra prossima avversaria».
Che impressioni hai sul Girone A di Promozione Lombardia?
«Sono cambiate molte squadre, non conosco le nuove formazioni. Sarà comunque un girone equilibrato. Potrebbe vincerlo il Gorla Minore o il Como. Noi possiamo mettere i bastoni tra le ruote».
Come stai vedendo il calcio femminile lombardo?
«Il calcio femminile italiano è indietro rispetto alle altre, e l’ho notato quando sono andata in Inghilterra a vedere la Nazionale agli Europei. Forse la Lombardia è messa meglio rispetto alle altre regioni italiane, ma s’investe ancora poco nel calcio femminile. Stanno crescendo tante squadre, ma tutto deve partire dalla Federazione. Anche la Virtus Cantalupo sta puntando molto sul femminile con la creazione di squadre giovanili di sole bambine».
Che persona sei fuori dal rettangolo di gioco?
«Sono una persona tranquilla. Mi piace stare coi bambini, non a caso insegno matematica. Sono una persona sportiva: mi piace sia praticarlo che seguirlo. Vado a vedere le gare della Juventus Women, in quanto sono tifosa juventina, la squadra di pallavolo UYBA Busto Arsizio (che milita nella Serie A Femminile, ndr). Suono la chitarra e faccio parte di una compagnia teatrale occupandomi di scenografie. Mi tengo in movimento, non mi piace stare sul divano».
Cosa vuoi dire alle tue compagne a pochi giorni dal via del campionato?
«Due parole: testa e cuore. Ma soprattutto di stare tranquille e di restare unite. Forza Lupe!».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Virtus Cantalupo e Cristina Colombo per la disponibilità .