Una realtà nuova, ma il passato ha lasciato un’eredità importante per costruire INSIEME un futuro all’altezza dei sogni… Quello che conta adesso, però, è il presente: per questo motivo vogliamo presentarvi i protagonisti del Lady Granata Cittadella. Oggi è turno di Fabiana Comin, Responsabile Tecnica del Settore Giovanile Lady Granata e Allenatrice della Primavera.
“Avevo un rapporto speciale con mio fratello che giocava a calcio come portiere. Grazie a lui è nata e cresciuta in me la passione per questo sport che è diventato anche il mio lavoro”.
Quali sono stati i suoi “primi passi” nel mondo del calcio femminile?
“Ho cominciato nel Crespano, che è stata una squadra storica nelle categorie basse. Da lì è iniziata la mia carriera. Quando ero giovane mi sono avvicinata al calcio “professionistico”, ma in realtà siamo sempre stati dilettanti. La passione di allenare ce l’ho sempre avuta: già nel lontano 1992 davo una mano all’allenatore del Crespano”.
Cosa vuol dire allenare una squadra di ragazze? Quali sono le differenze fra maschi e femmine in questo contesto?
“La cultura di allenare le donne non era così diffusa quando ho iniziato ad approcciarmi a questo ruolo. Durante la mia esperienza al Bardolino hanno iniziato a chiedermi di allenare la “Scuola Calcio”. Così ho trascorso otto anni alla guida della “Scuola Calcio” veronese dopodiché, quando ho smesso, ho allenato gli Allievi e gli Juniores maschili. Qui ho percepito che questa sarebbe potuta essere la mia strada, perchè mi sentivo portata e anche dotata al punto giusto da assumermi oneri e onori. Ho scelto di allenare i maschi, in principio, proprio per capire le difficoltà che trovava un allenatore uomo ad allenare noi donne e poi per creare un distacco tra me e le amiche”.
In che senso?
“Ho pensato che, se un domani avessi voluto allenare una prima squadra, non avrei potuto farmi influenzare da rapporti di amicizia, perchè il mio ruolo deve essere neutro e più possibile meritocratico, senza preferenze. La scelta, quindi, è stata quella di allontanarmi volontariamente dal femminile per qualche anno, in modo da creare un distacco coi legami passati e poi cominciare la carriera alla guida delle ragazze”.
A tal proposito, quali sono state le tappe più importanti della sua carriera da allenatrice?
“È dal 2010 che alleno nel mondo femminile. Ho allenato il Venezia in serie A, dove vanto il record di punti della società, poi il Verona come come vice. Qui, per quattro anni e mezzo, ho lavorato anche con la Primavera, ottenendo buonissimi risultati visto che per tre anni abbiamo raggiunto la fase nazionale, arrivando anche in semifinale. Poi sono passata alla Fortitudo Mozzecane in Serie B ed alla fine sono “sbarcata” a Bassano come supporto dell’area tecnica del lavoro in campo, in pratica una specie di supervisore”.
Oggi il suo presente ed il futuro sono a forti tinte granata: quali sono le emozioni e le prospettive legate al progetto Lady Granata Cittadella?
“Sono rimasta davvero entusiasta dell’intero contesto: qui si respira un’aria che profuma di professionismo e ambizione. Da un po’ c’era l’idea di costruire un settore giovanile importante, assieme ad una prima squadra che valorizzasse il lavoro effettuato nella cantera. Questo non lo possiamo pretendere oggi, è chiaro. Però partiamo da una Serie B importante. Le ambizioni sono quelle di salvarsi e di dare il massimo in ogni occasione. Teniamo i piedi ben piantati per terra: è una nuova società ed anche se il mister conosce bene le ragazze, bisognerà assemblarle, costruire un gruppo importante e lavorarci. Puntiamo alla salvezza, poi se arriva qualcosa in più saremo tutte felici e pronte a coglierne l’opportunità. Mantenere la categoria sarebbe già un buon risultato. Ci troveremo ad affrontare tante squadre forti, tipo l’Inter, la Lazio, la Roma, ma noi ce la metteremo tutta”.
“Essere ambiziose non vuol dire diventare arroganti: partiamo con umiltà e tanto lavoro… Poi i frutti arriveranno e ce li gusteremo tutte insieme”.
Alex Iuliano: Addetto Stampa Lady Granata Cittadella
Credit Photo: Graziano Zanetti Photographer