La passione per il calcio di Marina Toppan, attaccante classe 1992, è nata quando lei era solo una bambina di sei anni. Ha iniziato la sua formazione calcistica nella squadra maschile AFP Villanova di Pordenone, dove ha passato tutte le categorie giovanili e in cui ha militato sino ai 14 anni.
Il 2006 l’ha vista approcciarsi per la prima volta al calcio femminile vestendo la maglia dell’ASD Pasiano con cui ha anche vinto il campionato e la Coppa Regione.
Tre anni dopo, poi, è giunta alla Graphicstudio Pordenone in cui, dopo un anno alla primavera, è approdata in prima squadra e ha giocato in A2/B sino a vincere il campionato e a conquistare la serie A nel 2012.
In seguito, dopo un breve periodo in cui ha fatto parte del calcio Padova in serie B, ha giocato con il Nettuno Lido in serie B e C (stagione 2017-2018).
Dal 2021 veste la maglia del Condor Treviso, abbracciandone il progetto calcistico con entusiasmo.
Nella sua intervista ho avuto modo di vedere attraverso i suoi occhi la passione per la disciplina, quella che lei stessa definisce con le parole romantiche di suo padre “il primo amore, quello che non si scorda mai”
Il campionato di serie C, che vede il tuo Condor Treviso impegnato nel girone B, è ormai iniziato. Alla vigilia della quinta giornata quali sono le tue impressioni a riguardo?
“Sicuramente, a livello di mentalità, siamo partite con il piede giusto riuscendo a portare a casa 6 punti nelle prime 4 partite. E’ vero anche che il campionato è molto lungo, specialmente per noi neopromosse e dovremmo essere brave a mantenere alta la concentrazione anche nelle partite contro le squadre più esperte”.
So che hai iniziato a giocare a calcio da bambina nella squadra maschile AFP Villanova di Pordenone, come è nata la tua passione per questo sport?
“Ho iniziato a 6 anni con i maie compagni di scuola; il presidente della squadra era il papà di una mia compagna di classe e mi ha semplicemente detto ‘dai vieni a provare’. Il primo allenamento sono stata l’ultima scelta dai “capitani” per la partitella finale… poi hanno cambiato idea! Alla fine, negli anni, abbiamo anche creato un bel gruppetto di bambine per nulla intimidite dal dover giocare insieme e contro i bambini di pari età, anzi”.
Cosa rappresenta per te il calcio, ad oggi?
“Ad oggi il calcio per me è una grande passione, un divertimento, sicuramente uno “sfogo” dalla routine quotidiana… è il mio sport”.
Come ti vedi da qui a dieci anni professionalmente parlando?
“Beh ho 31 anni quindi tra 10 anni non so se sarò ancora a ‘correre dietro ad un pallone’ però mai dire mai!”.
Hai una calciatrice o un calciatore a cui ti ispiri (o è il tuo modello da seguire)?
“Il mio idolo sin da piccola, e da brava juventina, è sempre stato Del Piero! Poi da grande ho iniziato a seguire anche il calcio femminile, il Bardolino era la squadra italiana più quotata e mi piaceva un sacco Melania Gabbiadini. Ora è l’allenatrice del settore giovanile proprio della mia squadra!
Oltre il calcio quali sono le tue più grandi passioni?
“Nel (poco) tempo libero mi piace camminare in montagna, fare ferrate ed arrampicare oltre ad andare in giro in minivan nei posti più sperduti”.
In genere concludo ogni mia intervista chiedendo ai miei ospiti di lasciare un messaggio ai lettori e alle bambine che hanno il desiderio di avvicinarsi al mondo del calcio femminile giocato. Quale è il tuo?
“Alle bambine direi semplicemente ‘dai vieni a provare’. Per giocare a calcio basta avere la voglia di imparare divertendosi, l’entusiasmo e la passione, tutti possono dire la propria; potrei dire di metterci la mano sul fuoco, se provi, poi non torni più indietro.
Mio papà, inguaribile romantico, una volta mi disse che il primo amore non si scorda mai, ed è questo il calcio per me”.