Nell’ Eccellenza sicula il Santa Lucia Siracusa si sta ritagliando uno spazio importate. La società siciliana, cara al presidente Simone Di Stefano, è nata nell’estate del 2019 raggiungendo subito un livello competitivo. La squadra neroverde, allenata da Luigi La Rosa e Luciano Burgio e capitanata da Simona Guardo, è infatti al suo secondo anno di vita. Uno dei perni della società è la dirigente Concita Ferla, originaria di Palazzolo Acreide, sempre vicina alla squadra dalla sua nascita datata estate 2019, che abbiamo raggiunto per qualche una breve intervista sulla realtà sicula.
Concita come e quando ti sei appassionata al mondo del calcio?
“No, in realtà non è da molto tempo che seguo il calcio. Per via del mio lavoro mi sono avvicinata a questo sport partendo da una squadra professionistica, il Siracusa. Questa esperienza mi ha fatto amare sia il calcio giocato che quello dietro le quinte”.
Ti sei avvicinata al mondo del calcio all’interno della società maschile del Siracusa come è andata?
“Come dicevo prima per motivi di lavoro ho avuto contatti con dirigenti e presidente del Siracusa Calcio, poi insieme ad altri colleghi abbiamo presentato un progetto di marketing che è piaciuto molto e sono entrata nel mondo del calcio professionistico di Lega Pro con l’incarico di direttore commerciale”.
Che ricordi hai di quel periodo, la tua passione si è rafforzata ancora di più?
“Si, una bellissima esperienza che mi ha permesso di confrontarmi anche con altre società importanti come la Reggina, attualmente in Serie B, ho avuto modo di seguire molti corsi di formazione a Coverciano che mi hanno permesso di crescere professionalmente e personalmente. Sono stata, cosi, completamente assorbita da questo mondo con mio grande stupore, e come per i grandi amori questo mi ha dato il coraggio di buttarmi in una nuova e difficile sfida che è il calcio femminile a Siracusa”.
Concita Ferla
Il passaggio al femminile è datato ‘estate del 2019. Cosa ti ha spinto a sposare il progetto?
“Un po’ per i Mondiali di calcio femminile, che mi hanno entusiasmato molto, un po’ spinta dai miei colleghi del Siracusa Calcio. Ha influito anche il mio carattere da sognatrice, cosi ho deciso di farmi coinvolgere in questa nuova ed affascinante avventura”.
Come è stato il passaggio tra maschile e femminile?
“Non è stato traumatico dal punto di vista dei rapporti, qui è più facile integrarsi e legare con le ragazze, abbiamo una bella sintonia e questo ci aiuta molto; mentre il mondo maschile è ancora pieno di preconcetti, e non è facile muoversi all’interno della società essendo tutta proiettata al maschile”.
Come è andata la scorsa stagione per la squadra e dal punto di vista societario?
“Il nostro obiettivo era giocare bene e misurarci con questo nuovo sport e questa categoria tutta nuova per noi. Alla fine abbiamo centrato le prime posizioni della classifica, e devo dire che è stata una grande soddisfazione soprattutto per le ragazze. Se il Covid non ci avesse fermato non so come sarebbe andata, magari avremmo vinto il campionato. Noi come società vogliamo in primis che le ragazze si divertano sempre, questo è il nostro spirito, e se il primo obiettivo è fare bene da ogni punto di vista il secondo è sicuramente vincere”.
Quest’anno che obiettivi avevate?
“Facendo tesoro degli errori della scorsa stagione, l’obiettivo di quest’anno è molto ambizioso e puntiamo in alto ma dobbiamo ancora lavorare. Abbiamo una rosa di giocatrici che costituisce il nostro zoccolo duro, ma quest’anno abbiamo voluto fare degli innesti che ci permettono di migliorare qualche handicap che avevamo l’anno scorso. Molte di queste sono ragazze giovanissime e che si sono integrate con le altre di maggior esperienza”.
Come avete vissuto la fase di stop della scorsa primavera e come state vivendo questa?
“Non molto bene. Eravamo pronti carichi e lo stop ci ha un po’ demoralizzati. Poi una ripartenza ci dato la speranza, ma adesso stiamo cercando di stare uniti aspettando che la situazione migliori e si possa tornare alla normalità”.
Come sta crescendo il calcio femminile in generale nella tua regione?
“Devo dire che il calcio femminile che sta crescendo sempre più, in termine di numeri e attenzione del pubblico e dei media in generale. Ci sono alcune società che cominciano a parlarne nel nostro territorio, mi auguro poi che nascano sempre più scuole calcio”.