Il Cittadella Women è attualmente secondo in Serie B, insieme al Cesena, la seconda posizione della Serie B a tre punti dalla capolista Lazio, confermato dall’1-1 ottenuto sul campo dell’Hellas Verona Women nella settima giornata di campionato. Nella formazione di coach Colantuono può, in ogni caso, fare affidamento sulle qualità di Claudia Saggion, centrocampista classe ’97 che fa parte della società granata da quattro anni, con in mezzo un interregno al Brescia di sei mesi. La nostra Redazione ha raggiunto Claudia per risponderci ad alcune domande.
Claudia cosa vuol dire per te giocare a calcio?
«Giocare a calcio per me significa realizzare lo scopo per cui sono nata. Da quando ne ho ricordo, ho sempre avuto ben chiaro che ciò che avrei voluto fare nella mia vita sarebbe stato giocare a calcio, ed eccomi qui, a fare ciò che amo di più».
In che modo hai scoperto di avere la passione per il pallone?
«Se dovessi dire la verità, non la definirei una scoperta. Quando avevo quattro anni non sapevo nemmeno cosa fosse il calcio, nessuno della mia famiglia lo praticava. Mi è capitato di vedere un campo da calcio, di vederci dei ragazzi giocare, e di dire “Mamma voglio giocare anche io a quella cosa”. È stato tutto naturale, come se fosse già scritto».
Perché hai scelto di giocare a centrocampo? A chi t’ispiri per questo ruolo?
«Il ruolo che ricopro di centrocampista è sicuramente dovuto alle mie caratteristiche, non è mai stata una scelta, ma non lo cambierei per nulla al mondo. Il giocatore per eccellenza per me è Leo Messi».
Che effetto fa per te indossare la maglia del Cittadella Women?
«Cittadella per me è casa. E c’è poco da fare, nessuna squadra, per nessun giocatore, varrà mai come quella di casa. Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro».
Il Cittadella è secondo dopo sette giornate. Ti aspettavi questa partenza?
«Ero convinta che avremmo potuto fare bene. Quando si lavora con umiltà e sacrificio, si viene ripagati, sempre».
Parliamo dal pari ottenuto domenica in casa dell’Hellas Verona Women: cosa è mancato per prendersi, contro le scaligere, il bottino pieno?
«Contro l’Hellas è stato per noi un punto preziosissimo. Loro hanno una rosa da serie A, e la loro posizione in classifica non gli rende giustizia, sono sincera, ma il pareggio tutto sommato è stato il risultato più giusto».
Ora c’è la pausa delle Nazionali. È un bene o no per la squadra?
«Questa pausa ci permetterà di ripristinare forze fisiche e soprattutto mentali, ma ciò non ci distrarrà dal nostro obiettivo, anzi».
Tra meno di una settimana il Cittadella riceverà il Genoa. Cosa dovrà fare attenzione la squadra nei confronti delle genoane?
«L’unica cosa che non dovremmo fare sarà sottovalutare l’avversario. A tutto il resto ci penserà il campo».
Come valuti la Serie B dopo la prima parte stagionale?
«La Serie B è diventata un campionato equilibratissimo, e il livello in pochissimo tempo si è alzato davvero tanto. Sarà una guerra all’ultimo sangue, fino all’ultima giornata».
Nella B c’è anche il Brescia, dove hai vissuto un breve, ma significativa, esperienza, e in questo momento è in difficoltà. Pensi che la Leonessa possa subito rialzarsi nelle prossime gare?
«Sono sicura che il Brescia si riprenderà, senz’altro. Sono tutte ragazze a cui voglio un bene dell’anima, e gli auguro il meglio».
In pochi sanno che, oltre a giocare a undici, sei anche una calciatrice di beach soccer. Ci racconti questa tua avventura nel calcio sulla spiaggia?
«Sì, d’estate mi dedico al beach soccer, un’avventura iniziata per caso, ma che mi sta dando tantissimo e con cui mi sto togliendo tantissime soddisfazioni. Mi auguro di continuare ad avere la possibilità di fare combaciare le due cose, ma in questo momento non ci penso, la mia testa è solo ed esclusivamente rivolta al calcio».
Il calcio femminile sta crescendo nella direzione giusta?
«Il calcio femminile è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni in Italia. Sebbene abbia solamente 24 anni, posso assicurare che fino a pochissimi anni fa, tutto ciò che abbiamo a disposizione oggi, non era minimamente immaginabile. Mi auguro si riesca a continuare su questa strada».
Com’è la tua vita al di fuori dal campo di gioco?
«Al di fuori del campo da gioco, nella vita, sono dottoressa in mediazione linguistica. Amo le lingue straniere e mi auguro un giorno di poter riuscire a fare combaciare queste due mie passioni in un unico lavoro».
Che obiettivi vorresti ancora centrare in futuro?
«Mi auguro di poter giocare ancora per tanti anni, togliendomi più soddisfazioni possibili e arrivando a chiudere la carriera, quando sarà, senza rimpianti. Nel frattempo, non nego che uno dei miei desideri, sarà quello di, un giorno, dare alla luce una piccola calciatrice. Ma per il momento non mi manca niente, mi godo il viaggio».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cittadella Women e Claudia Saggion per la disponibilità.