Il tocco vellutato, il destro educato, la fine regia di mediana ricamata a Siena, Firenze, Empoli… Ed in Nazionale U17, nella quale ha partecipato a stage, agli ordini del CT Enrico Sbardella.
Claudia Ferrara, centrocampista d’impostazione ed ordine, classe 1998, di piazze e d’esperienze diverse ne ha vissute tante e sempre è riuscita a dare equilibrio a dei reparti dei cinquanta metri capaci di imporsi su quegli avversari.
Debuttato in A con il viola, adesso è ormai da due stagioni in B all’Empoli, una compagine pronta a fare il salto di categoria e che la preziosa giocatrice, originaria di Volterra, ci ha ben delineato nell’intervista tutta a misura LGI.
Classe 1998, ma hai già indossato le maglie delle più importanti formazioni toscane: Siena, Fiorentina ed Empoli.
“Nonostante la mia giovane età, ho avuto la possibilità di giocare in più realtà, sicuramente arricchendomi dal punto di vista calcistico ed umano.
Porto dietro bei ricordi degli anni a Firenze, su tutti l’esordio in A e l’aver avuto la possibilità di confrontarmi con le più forti giocatrici in circolazione. Inoltre in viola ho vinto lo Scudetto Primavera.
Dall’anno scorso, trasferendomi all’Empoli, invece, ho intrapreso una nuova avventura, con il desiderio di essere protagonista in B.
Quando ripenso a questi anni ci sono sicuramente molte immagini e persone che rimarranno indelebili.”
E poi, infatti, già esordito in Serie A.
“Ricordo quasi ogni attimo del mio debutto: era il giorno del mio quindicesimo compleanno e sono entrata nel finale della partita contro il Pordenone… Ancora non credevo a cosa stava accadendo!”
Adesso ad Empoli. Che piazza è quella azzurra?
“Empoli è una realtà diversa, perché ha una dimensione forse più familiare.
Abbiamo costruito un gruppo molto giovane, che ha sfiorato l’impresa la stagione passata e spera di poter riuscire a salire in massima serie.”
Quest’anno sempre tra il primo ed il secondo posto. Quanto credete alla vittoria finale?
“Il campionato è ancora aperto, nelle prossime settimane ci giocheremo lo stesso e speriamo che tutto ciò per cui abbiamo lavorato possa trovare un compimento positivo.
Sarebbe bello tornare a giocare in A, dopo gli spezzoni in viola.
Nella vittoria ci crediamo: da quando è cominciata la preparazione ci siamo prefisse tale obbiettivo.”
Rigore prima del triplice fischio dell’intervista: insaccalo! Con un’eventuale promozione in Serie A, ti aspetteresti anche una nuova convocazione in nazionale?
“L’Azzurro è sicuramente un privilegio, ma credo che sia solamente il risultato del lavoro quotidiano.
La cosa più importante è il sentirsi bene con se stessi e sapere di dare il meglio: non dovrebbe essere un pensiero fisso, perchè le più belle sorprese nella vita arrivano forse quando meno ci si aspettano.”