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Chiara Poli, calciatrice classe ’86, nell’ultima stagione ha vestito la maglia del Vis Civitanova in Serie C. In estate, poi, per la giocatrice la soddisfazione di vincere il campionato italiano di beach soccer con la Sambenedettese. Per la Poli, giornalista sportiva di Piceno Oggi. oltre 400 gol in gare ufficiali contando anche quelli segnati nei suoi trascorsi nel calcio a 5. Abbiamo raggiunto proprio la poliedrica Chiara Poli per qualche battuta sulla sua vita legata per diversi aspetti al calcio giocato.

Chiara per te una vita legata al mondo del calcio. Come รจ iniziato tutto?
“Credo che il calcio sia nel mio DNA, la mia prima foto con un pallone risale a quando avevo pochi mesi. Ho sempre voluto giocare: ricordo ancora quando mia madre, che purtroppo non c’รจ piรน, che ha sempre voluto che inseguissi le mie passioni e mi ha sempre seguito anche nelle trasferte piรน lontane da vera e propria tifosa. Mi iscrisse alla prima scuola calcio maschile: avevo solo sette anni e ho dovuto lottare perchรฉ le bambine che giocavano erano mal viste, non come ora, fortunatamente ero brava ed avevo il vizio del gol, perciรฒ, ero apprezzata anche dai maschietti piรน scettici”.

Per te un trascorso importante nel mondo del calcio a 5 giusto?ย 
“A me piace il calcio in tutte le sue forme. Ho giocato a calcio a 11 dal 1995 al 2010: dal 2000 appena compiuto 14 anni ero giร  nell’Autolelli Picenum, mi allenavo anche con la Serie A e giocavo in C, ho vinto due campionati e mi sono ritrovata poi ad affrontare la Serie B per tanti anni. Poi dal 2010 al 2019 ho giocato a calcio a 5 ed ora sono tornata a giocare ad 11. Il Futsal per me e uno sport bellissimo e in Brasile tutti i bambini iniziano con il futsal e anche Ronaldo il fenomeno รจ passato al calcio solo in etร  adolescenziale si capisce quanto รจ importante”.

chiara-poli-calcio-a5 Cosa cambia per te tra futsal e calcio a 11?
La differenza รจ tanta e la prima cosa che posso dire รจ che per essere un calciatore completo giocare a calcio a cinque รจ fondamentale. Il futsal รจ una disciplina che incrementa la tecnica di base individuale, favorisce la velocitร  di pensiero e sviluppa la capacitร  tattica e soprattutto quella di movimento. Non si deve stare mai fermi e bisogna essere intelligenti a trovare gli spazi ma anche ad aspettare, proteggere palla e giocare con i compagni spesso a rimorchio. Il calcio moderno si ispira molto al futsal, con le uscite da pressing dal basso, il tiki taka, il possesso palla portato all’estremo per fare uscire gli avversari e cercare le imbucate e altro ancora. Io credo che ogni squadra dovrebbe poter far fare alle proprie atlete entrambe le discipline. Io faccio parte di una generazione cresciuta a pane e pallone, sotto casa, tra i palazzi, nelle strade di cemento o sterrate e nei campi improvvisati, nelle piazzette d’estate con le porte fatte di pietre, sono fortunata perchรฉ ora non vedi piรน i bambini giocare per strada e molte abilitร  le acquisisci cosรฌ e ti fanno crescere in fretta e diventare piรน scaltro, pensare veloce per non farti male e altro ancora”.

Nella scorsa stagione hai vestito la maglia del Vis Civitanova. Che aspettative avevi e come รจ andato per te il campionato?
“Il mister mi aveva voluto fortemente cercandomi costantemente ed ho accettato. Siamo partiti con entusiasmo. La societร  affrontava per la prima volta la categoria e non era preparata ed ha cercato di aggiustare il tiro in corsa, in maniera troppo improvvisata, compiendo degli errori di valutazione che a mio parere hanno minato l’equilibrio del gruppo e non hanno permesso di creare il giusto feeling tra le ragazze, l’obiettivo era la salvezza e hanno cercato di raggiungerla a tutti i costi, c’รจ stato anche il cambio di allenatore a metรก stagione. Personalmente ho giocato tutte le gare ma in ruoli diversi, mi aspettavo di poter dare il mio contributo in attacco per poter esprimere tutte le mie qualitร  ma entrambi i tecnici mi hanno chiesto di poter giocare a centrocampo per aiutare la squadra per cui ho giocato spesso in mediana, o da centrale o da mezz’ala, a volte trequartista, cambiando diversi ruoli anche durante lo stesso match.”

Come hai valutato il livello della Serie C?
“In generale credo si sia livellato negli anni, il confronto con le squadre di serie B rispetto a 15 anni fa per dire รจ leggermente piรน basso a mio parere prima c’era piรน tecnica ora invece il livello atletico รจ piรน alto ma a livello tecnico vedo un’involuzione. Il calcio femminile aspira a diventare come il maschile, prima vedevi giocatrici veramente forti perchรฉ a giocare erano meno ragazze solo quelle che avevano talento e passione, ora che tutte possono giocare ci sono piรน tesserate ma inevitabilmente il livello si abbassa e le squadre cercano all’estero. Bisogna trovare il giusto equilibrio, far crescere bene i settori giovanili e non solo perchรฉ ci sono le multe, fra qualche anno in serie A potranno arrivare e competere solo squadre che hanno dietro una maschile importante e le squadre solo femminili avranno difficoltร , credo che la lega dovrebbe riflettere”.

In estate il ritorno al beach soccer dopo lโ€™anno di stop forzato. Quanto ti mancava questa competizione?
“Io sono per metร  salentina e il mare รจ la mia seconda casa, perciรฒ, giocare sulla sabbia mi viene spontaneo: รจ una gioia immensa, uno sport fantastico dove l’abilitร  tecnica e acrobatica รจ fondamentale ma anche molto dispendioso a livello fisico, perciรฒ, la preparazione atletica รจ importantissima per reggere a quei ritmi sotto al sole cocente. La preparazione del futsal รจ fondamentale perchรฉ i ruoli e i movimenti sono simili, giocando da pivot sia nel futsal che a beach sono avvantaggiata e poi sotto porta ci sono sempre pronta a metterla dentro. Mi mancava tantissimo giocare a beach soccer, amo questo sport. Inoltre, ti permette di giocare con e contro giocatrici di tutto il mondo e di altissimo livello, avevamo due nazionali brasiliane con noi ed รจ stato un piacere”.

chiara-poli-beach-soccer Quali le emozioni nel successo con la Sambenedettese?
“Indescrivibile, nel 2019 abbiamo vinto lo scudetto italiano a Napoli e quest’anno abbiamo fatto il bis, ma farlo davanti ai propri tifosi che erano lรฌ a sostenerci e a pochi chilometri da casa รจ un’altra storia. Abbiamo nuovamente, come vincitori, l’accesso diretto all’Euro Winners Cup in Portogallo, la Champion’s League del beach soccer alla quale non vedo l’ora di partecipare“.

Attualmente sei svincolata. Quando ci saranno novitร  in merito al tuo futuro?
“Si ho finito a fine luglio la stagione agonistica e mi sono presa un po’ di riposo, devo ancora parlare con la Vis Civitanova ma voglio riavvicinarmi a casa per coniugare meglio sport e lavoro.”

Il calcio รจ una passione di famiglia, con un nonno speaker dellโ€™Ascoli vero?
“Purtroppo, non ho mai conosciuto mio nonno, ma solo dai racconti della mia famiglia. Lui era un grande tifoso e giร  dagli anni ’60 seguiva l’Ascoli, era anche speaker allo stadio, leggeva le formazioni e quando l’Ascoli vinceva metteva su i dischi con l’inno del Picchio e con il megafono della macchina girava il centro storico. Erano altri tempi molto lontani ma credo anche molto belli per certi aspetti. Ho sempre seguito l’Ascoli prima da tifosa quando ero piccola allo stadio, anche se da 14 anni in poi la domenica ero impegnata in campo, e poi da tanti anni ormai invece dalla tribuna stampa come giornalista, e cosรฌ posso raccontare le gesta della squadra da vicino con live, interviste e conferenze insomma una passione che mi accompagna da sempre”.

chiara-poli-giornalista Una vita legata allo sport anche grazie al giornalismo?
“Si, ho sempre studiato e giocato e poi lavorato e giocato a volte con alcune rinunce importanti, Serie A di calcio a undici e di futsal. Ho scelto spesso alcune destinazioni per poter fare tutto, perรฒ il calcio mi ha sempre accompagnato รจ la mia vita, mi occupo di comunicazione a vari livelli, sia come formatrice in Camera di commercio che come libera professionista e poi ovviamente da giornalista sportiva: un sogno da quando ero bambina che mi aiuta a vedere il calcio sotto un’altra veste, importante anche per giocare perchรฉ impari ad avere una visione di insieme e a prendere in considerazione tanti aspetti che solo da giocatore spesso non vengono colti”.