Chiara Baglioni è una giornalista di Firenze che collabora con Violanews.com dal 2010. Redattrice, inviata e social media manager, segue da sempre la Fiorentina maschile e la Nazionale Italiana di calcio. Da due anni si occupa della Fiorentina Women’s: la nuova realtà del calcio femminile a Firenze.
Abbiamo avuto il piacere di intervistarla per sapere la sua opinione sul Calcio Femminile in italia e logicamente sulla Fiorentina Women’s.

Un suo giudizio sullo sviluppo del calcio femminile in Europa.
“Il movimento del calcio femminile in Europa sta riuscendo a coinvolgere sempre più persone grazie agli investimenti economici della Uefa e all’uso mirato delle Federazioni nazionali. In Italia su questo fronte c’è da lavorare ancora parecchio. Nell’ultimo report della Uefa risalente a settembre 2016 viene scritto che le calciatrici professioniste sono aumentate del 119% dal 2012 ad oggi, il che significa più impianti accessibili, più apertura delle società e miglioramento delle strategie di marketing verso questo sport. Il nord Europa mantiene sempre il modello da seguire con oltre 100 mila calciatrici iscritte (vedi Germania, Svezia, Olanda). In Italia siamo nel periodo di transizione tra una mentalità dilettantistica e una professionistica”.

Il calcio femminile in Italia purtroppo non gode del giusto riconoscimento, che miglioramenti potrebbe intraprendere la federazione per la crescita di questo sport?
“In un paese calciofilo come l’Italia sembrerebbe strano un disinteresse quasi totale verso il calcio femminile. Invece è proprio tipico della mentalità per cui il calcio “è roba da uomini”. Abbiamo ottimi giocatori e un bel movimento giovanile, quindi concentriamo tutte le risorse economiche e di sponsor verso quello maschile. Basta pensare che in Olanda vengono investiti nel femminile 10 milioni di euro annualmente contro i 3 dell’Italia e con 40 milioni in meno di abitanti. Poche calciatrici, pochi investimenti e pregiudizi portano a poco professionismo. Due soluzioni di impatto immediato sul gap con le squadre nordiche potrebbero essere l’inserimento di questo sport nelle attività scolastiche (più popolarità), e l’investimento delle squadre di calcio maschili sul reparto femminile.
Questo porterebbe ovviamente maggiori contratti di sponsorizzazione. E’ abbastanza allucinante che nessuna emittente televisiva trasmetta le partite di calcio femminili della serie A, neanche i big match. Mi chiedo anche come faccia il CT Antonio Cabrini a fare le convocazioni senza neanche vedere le partite”.

Parliamo della Fiorentina Women’s.
Cosa pensa del progetto sportivo nel calcio femminile della famiglia Della Valle?
“Il progetto nel femminile della Fiorentina è stato sicuramente un’idea vincente, anche a detta delle giocatrici stesse. A Firenze c’è stato lo scatto in avanti verso il professionismo. Tutte le giocatrici che ho avuto modo di intervistare rimarcano la netta differenza tra giocare in società di stampo dilettantistico e la Fiorentina, dove vieni considerata un’atleta a tutti gli effetti. Dal lavaggio delle maglie, alla professionalità delle figure societarie, al numero di allenatori specializzati, al medico societario sempre disponibile. Spero vivamente che altre società di Serie A maschile si informino e prendano ad esempio il lavoro della Fiorentina”.

Lei pensa che la Fiorentina Women’s abbia sulle spalle il ruolo di apripista per quanto riguarda una nuova visione del calcio femminile in Italia?
“Lo penso e me lo auguro. Soprattutto che sia di sprono verso la FIGC: per dare un impulso forte ci vorrebbe un obbligo ai club di serie A ad avere una squadra femminile. D’altra parte i costi sono veramente modesti e abbordabili per tutti i club della massima divisione maschile: con 700 mila euro a stagione ci rientrano sia i rimborsi spese delle giocatrici che il mantenimento degli impianti”.

Per scaramanzia non pronunciamo la parola scudetto … ma secondo lei quali sono le sue previsioni per l’ultima parte di stagione della Fiorentina Women’s?
“La parola scudetto è stata sdoganata già da tempo dalla stessa società. E non potrebbe essere altrimenti. Direi che in proporzione la Fiorentina ha una possibilità di vittoria pari al 50%, poi il Brescia, campione in carica e diretto concorrente, al 30% e il Verona al 20%. Molto dipenderà dalla bravura di Mister Fattori nel tenere sempre concentrate le ragazze verso l’obiettivo. Mantenere i piedi per terra è la chiave verso il successo finale, scivolare è un attimo”.

Il suo giudizio su Mister Sauro Fattori.
“Sauro Fattori è nato a Firenze, ha giocato nella Fiorentina negli anni ‘80 e da allenatore ha continuato a restare in Toscana, dalla Rondinella al Castelfiorentino. Quindi conosce benissimo la piazza, la società e dal 2012 anche il calcio femminile. Un mix perfetto per un allenatore integrato nel contesto. E’ un uomo che nonostante la sua pluriennale esperienza con il calcio femminile non si è lasciato per niente addolcire, anzi. In panchina urla molto, è sanguigno, alle volte può sembrare crudo, ma tratta le calciatrici da professioniste, ed è questa la sua grande qualità: il calcio non ha sesso. Tratta tutti allo stesso modo”.

Il suo giudizio su Antonio Cincotta.
“Mister Cincotta è l’esatto opposto di Fattori come caratteristiche manageriali che come personalità: curriculum internazionale e voglia di portare quanto appreso nella sua esperienza americana in Italia. Riconoscimenti importanti come il Best Coach 2012 e la Panchina d’Argento sono segnali di un grande professionista che ha voluto confrontarsi anche con l’estero per capire le dinamiche del calcio femminile internazionale e portarle in Italia. Penso che sia un allenatore di sicura prospettiva per il movimento italiano in generale, sperando che rimanga a Firenze ancora a lungo”.

Da qui a due anni riesce ad immaginare la Fiorentina Women’s nei quarti di Women’s Champions League?
“Il calcio femminile italiano ha tanto da imparare e da migliorarsi per arrivare ai livelli delle Federazioni del nord Europa. Però la Fiorentina mettendo a disposizione strutture, staff tecnico e organizzazione societaria penso che abbia il diritto di pensarci seriamente. Chissà se, per la prima volta in Italia, uno stadio della serie A maschile come l’Artemio Franchi possa essere addobbato con le stelle della Women’s Champions League. L’affetto dei tifosi non mancherebbe sicuramente”.

Un grande ringraziamento a Chiara Baglioni e al Direttore di violanews.com Saverio Pestuggia per la collaborazione.