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In attesa del fischio d’inizio del match contro il Paris Saint-Germain valevole per ipotecare i gironi di Champions League, è stata la capitana delle Juventus Women Sara Gama a descrivere le sensazioni che sta provando lo spogliatoio a così poche ore dalla partita contro le francesi e a confermare quanto, in pochi mesi, le bianconere siano cresciute come squadra nel loro gioco e nel loro approccio alle gare.

«Sapere di giocare la partita contro il PSG è molto bello, ed è bello viverla sapendo che abbiamo fatto un gran bel lavoro fino a questo momento», ha ammesso Sara Gama prima di analizzare nel dettaglio quella che è stata un’impresa inaspettata nata da una prestazione spettacolare di tutta la squadra: «La partita d’andata è stata ottima e l’abbiamo interpretata bene. Siamo state solide, innanzitutto, cosa che devi essere necessariamente quando affronti grandi squadre con grandi individualità come il Paris Saint-Germain. Siamo anche state propositive in avanti, ciniche nelle nostre azioni, e i goal sono appunto nati da belle azioni. Abbiamo fatto un ottimo risultato che non ci aspettavamo, ma questo è lo spirito giusto. Quello che abbiamo pensato prima di giocare è stato semplicemente ‘dare il meglio’, perché sai che non puoi sbagliare niente.»

La partita di ritorno dovrà essere approcciata con le dovute precauzioni e con la consapevolezza di non doversi accontentare di un pareggio, considerando che anche il più piccolo errore potrebbe compromettere l’esito della gara«Al ritorno puoi sbagliare ancora meno. Ci focalizziamo proprio su questo, perché ci siamo creati un’occasione importante, e quindi bisogna dare più del massimo», ha affermato.

Il difensore ha successivamente spostato l’interesse sul match vero e proprio, in cui dovranno frenare le azioni offensive delle parigine, che di certo partiranno subito alla ricerca del goal per ribaltare quanto accaduto nel match di andata, perciò le bianconere dovranno riuscire a bilanciare gioco e intelligenza tattica: «Nella gara di ritorno è ovvio che le avversarie non ci sconteranno niente, perché giocano in casa loro e per come è andata la partita d’andata, e noi sappiamo che dobbiamo essere altrettanto brave a saperle contenere, a ripartire, e noi in questo siamo forti. Abbiamo un potenziale offensivo di squadra, quando attacchiamo, che è molto importante: sappiamo fare male, quindi ci giocheremo tutte le carte che abbiamo per farlo, sempre tenendo presente che bisogna trovare l’equilibrio giusto. La partita di ritorno deve essere sicuramente una partita in cui si usa adeguatamente la testa, non solo le gambe.»

La calciatrice bianconera ha riassunto quanto si prova alla vigilia della partita in una sola parola, “voglia”: «Si respira voglia, voglia per questa partita. Abbiamo fatto un ottimo lavoro che al momento è solo all’inizio, non dobbiamo soltanto completarlo, ma molto di più: manca ancora un grosso pezzo. Sappiamo però quanto siamo state brave a fare una prima parte di questo lavoro, e quindi c’è solo voglia, perché desideriamo con tutte le nostre forze che i frutti del nostro lavoro si vedano, per noi, per quello che diamo.»

Sara Gama si è poi concentrata sul campionato di Sere A, arrivato alla sua terza giornata, e sul lavoro che la squadra sta facendo per diventare ancora più competitiva anche e soprattutto tenendo in considerazione i cambiamenti sia nel gioco sia nella rosa, entrambi ancora in costruzione: «Siamo partite bene questa stagione, e non è un caso, perché abbiamo lavorato tantissimo. Abbiamo profuso tante energie, e quindi la partenza è buona per questo motivo. Ovviamente questo dà fiducia, perché quando si lavora tanto e poi si ottengono dei risultati si crede sempre di più nel lavoro svolto. Abbiamo cambiato tante cose, e quindi pian piano si prende fiducia con le compagne; è superfluo dire che fare bene ti aiuta a fare meglio. Sappiamo anche che ci sono ancora tante cose su cui lavorare.»

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.