L’Independiente Ivrea è una società calcistica femminile presente a Ivrea, nella città metropolitana di Torino. Lo scorso anno ha vinto il girone piemontese di Eccellenza, salendo così nel girone A di Serie C: ma quali saranno gli obiettivi delle arancionere? A risponderci è Carola Coppo, socia fondatrice delle arancionere Responsabile Prima Squadra.
Carola l’Indipendiente Ivrea ha raggiunto la Serie C dopo un percorso importante: che obiettivi vi siete posti quest’anno?
«L’obbiettivo di quest’anno è quello di mantenere la categoria. Essendo il primo anno in questa categoria serve del tempo e del lavoro per abituarsi al tipo di competizione, molto differente dall’Eccellenza sotto tutti i punti di vista. La competitività è alta e i risultati non possono essere immediati. Arriviamo da un anno importante e sono felice che le ragazze siano riuscite a conquistarsi questo posto in Serie C, adesso è giusto provare a difenderlo».
Quali sono stati gli acquisti importanti?
«Avevamo la necessità di rinforzare la rosa, perché la nostra era una squadra giovane e la maggior parte delle ragazze non aveva mai giocato una serie C. Dopo aver confermato tutte le ragazze abbiamo pensato che era importante rafforzare con almeno un elemento ogni reparto, avendo una rosa lunga e un gruppo forte e omogeneo abbiamo scelto di inserire 5 o 6 giocatrici, non di più: in difesa con la possibilità di utilizzarla a metà campo Giulia Mancuso, uno dei profili più importanti per il suo trascorso nella Primavera della Juventus e l’esperienza in A ad Empoli, e poi Viviana Nicastro dalla Femminile Juventus, con Noemi Frasson (ex Ravenna) come terzino; a centrocampo Chiara Colombero e Veronica Cantoro dal Canelli e Giulia Grassino a rinforzare il reparto offensivo. Tutti nomi noti alla categoria. Ci tengo poi a specificare che uno degli acquisti più importanti è stato fatto in panchina: il mister Massimo Pairotto con il suo Vice Alessandro Di Bartolo sono due eccellenze che stanno trasferendo conoscenza, passione ed entusiasmo alle ragazze. Lo staff tecnico è sicuramente un valore aggiunto».
Che cosa si aspetta dalle sue ragazze?
«Il massimo impegno. Hanno voglia di imparare e di stare insieme. Sono certa che quest’anno per loro sarà una bellissima esperienza e un’importante opportunità di crescita. Non sarà facile ma le basi sono solide e sapremo affrontare da squadra questa stagione che ragionevolmente non ci vedrà da protagoniste. Ma chissà, potremo essere una bella novità».
Nei primi due turni una sconfitta e una vittoria: che dire, un buon inizio.
«Sì assolutamente. Già le prestazioni in Coppa ci avevano dato buoni segnali. Le ragazze stanno lavorando davvero tanto e sono certa che riusciranno a togliersi qualche soddisfazione. Dopo il lockdown serviva del tempo per ritrovare la condizione e amalgamare la squadra ma lo staff tecnico ha lavorato molto bene e i risultati stanno arrivando. Anche il Presidente Tridello ha messo tutti nelle condizioni di poter lavorare al meglio!».
Che girone A di Serie C ci aspetteremo?
«Il valore sportivo è sicuramente alto. Le lombarde e il Torino penso siano le favorite alla vittoria finale, hanno rose competitive in tutti i reparti, conoscono bene la categoria, sono squadre organizzate. Penso sia un girone interessante con squadre che si batteranno fino all’ultimo».
Cosa ne pensa del calcio femminile italiano? E quello piemontese?
«E’ un discorso complesso che non so se riuscirò a sintetizzare. Le famiglie stanno iniziando a prendere in considerazione che lo sport che farà la loro figlia nel fine settimana avrà a che fare con palloni, calzoncini e parastinchi. Questa scelta sta diventando un’ipotesi concreta e questo è sicuramente figlio dell’esperienza del Mondiale di Francia 2019, che poteva esaurirsi in pochi mesi invece la Figc e le società di serie A hanno saputo rinforzare anche grazie agli investimenti che sono stati fatti. Il calcio ha sempre fatto parte delle donne, sono le donne che non riuscivano a far parte del calcio. Adesso per fortuna non è più così, il movimento è in crescita e si stanno abbattendo tutti i preconcetti che ostacolavano la pratica del calcio ad una bambina. Abbiamo un settore giovanile vivace e in continua crescita, dopo un anno di lavoro oggi possiamo contare su tre formazioni, tutte e tre iscritte ai rispettivi campionati: under 15, under 12 e under 10, più alcune ragazze che quest’anno sono andate in prestito in una squadra di Eccellenza. Per quel che riguarda la situazione piemontese purtroppo c’è del rammarico, molte società nell’estate sono sparite, sicuramente complice il lockdown ma probabilmente anche perché non esisteva alla base una volontà forte di provare ad insistere su un progetto di calcio femminile. Tutti speravano nella discesa in campo del Torino FC: spero che il progetto sia stato rimandato solo di un anno, sarebbe davvero molto importante per tutto il territorio che ci fosse anche la prima squadra del Torino nei campionati maggiori».
Passaggio al professionismo dal 2022: condivide questa scelta?
«Sì. Sarà un nodo cruciale e sarà importante non sottovalutarne la complessità e quindi la ricaduta economica».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Indipendiente Ivrea e Carola Coppo per la disponibilità.