Il Lecco ha cominciato la sua avventura nel campionato lombardo di Eccellenza meglio di quanto immaginasse. Infatti, dopo cinque giornate le ragazze di Monica Iustoni sono al terzo posto, in coabitazione con la 3Team Brescia Calcio, con dodici punti, a tre dalla capolista Monterosso, che ha sconfitto all’esordio le lecchesi, a punteggio pieno. Buona parte del gruppo è quello che ha dominato lo scorso anno Girone A e la Coppa Lombardia di Promozione, e tra queste vi è Camilla Galbusera, centrocampista classe ’00 arrivata a Lecco nel 2021. La nostra Redazione ha raggiunto Camilla, che domenica ha deciso la sfida contro il Lesmo, per risponderci ad alcune domande.
Camilla cos’è per te giocare a pallone?
«Per me giocare a pallone è una passione, è una parte di me di cui non posso fare a meno. Appena posso gioco, che sia al campo con le compagne, in oratorio o nel cortile di casa mia. È molto più di un semplice sport».
Chi è che ti ha fatto innamorare del calcio?
«Papà e Kakà. Papà è un milanista doc e mi faceva vedere il Milan, di cui sono grande tifosa. Guardando le partite mi sono innamorata del calcio grazie ad un giocatore straordinario, Kakà. Quel ragazzo dalla faccia gentile come me, ma che in campo si trasformava».
Raccontaci il tuo percorso calcistico.
«Ho iniziato a giocare a sette anni nella squadra del paese e ci sono rimasta fino a tredici anni. Poi sono passata nel femminile. Ho fatto tre anni all’Inter, dove ho vinto un campionato Giovanissime. Poi tre anni alla Fiammamonza dove ho vinto il campionato di serie C e la fase nazionale Juniores. Poi sono andata a Tabiago, ma a causa del Covid abbiamo giocato poco e dalla scorsa stagione sono alla Calcio Lecco».
Da due anni sei al Lecco. Cosa ti ha colpito di questo progetto?
«Avevo bisogno di una nuova sfida per rimettermi in gioco. Ho avuto un grave infortunio e con la sosta da Covid ho avuto l’opportunità di lavorare sul mio corpo. Il Lecco mi ha permesso di testare come stavo e se avevo lavorato bene. Inoltre, avevo bisogno di stare in un ambiente bello in cui sentirmi ben voluta e come in famiglia. Ed ero sicura di trovarlo».
L’anno scorso hai vinto, col Lecco, il Girone A e la Coppa Lombardia di Promozione. Ti aspettavi quest’annata trionfale?
«Un po’ sì. Sapevo che la squadra era forte, quindi diciamo che sentivo che avremmo fatto bene».
Dopo cinque giornate la tua squadra sta occupando, per il momento, la quarta piazza, e per una neopromossa non è una cosa da poco.
«È vero, ma credo anche che ci siamo rinforzate rispetto allo scorso anno, e so che questa squadra può dire la sua in questo campionato».
Domenica è arrivata un’altra vittoria, e il Lecco ha battuto il Lesmo. In che modo avete ottenuto questo successo?
«Sapevamo che loro erano una bella squadra, ma eravamo convinte anche dei nostri mezzi e sapevamo che giocando come sappiamo fare, avremmo potuto fare una grande partita e portare a casa ai tre punti. È stato un mix tra cuore, testa e gambe».
Tra l’altro, in questa partita hai segnato il gol decisivo. Raccontaci le tue sensazioni dopo la rete che hai realizzato.
«Prima di tirare il rigore ho fatto un grosso respiro, ho sentito le mie compagne e sapevo che non potevo deluderle. Era convinta di fare gol e così è stato. Dopo è stato una liberazione ed una gioia incontenibile, che ho condiviso con le mie compagne».
Ora il Lecco non deve fermarsi, perché domenica c’è la sfida contro il Sedriano. Su cosa dovrò stare attento il Lecco?
«Dobbiamo capire che la vittoria di domenica è un punto di partenza da cui andare avanti. Dobbiamo stare attente a non sottovalutare mai nessuna squadra e a non adeguarci al gioco delle altre, ma imporre sempre il nostro».
Che impressioni hai sul campionato lombardo di Eccellenza dopo cinque giornate?
«Penso che ci siano un po’ un mix di squadre. Chi sta facendo bene e chi deve ancora carburare».
Come lo vedi il calcio femminile in Lombardia?
«Penso che la Lombardia rappresenti il posto dove il calcio femminile è più sviluppato. Purtroppo, però si sta facendo la fine del maschile e vengono prese sempre più giocatrici straniere, a discapito delle italiane».
Come sei fuori dal campo?
«Fuori dal campo sono una persona tranquilla, solare, metodica e determinata. Studio scienze motorie all’università statale di Milano e alleno una squadra di ragazzi di otto/nove anni. Mi piace organizzare le cose per avere un po’ tutto sotto controllo. Sono sempre disponibile per chi mi chiede un aiuto, mi impegno sempre in tutto ciò che faccio e ho sempre mille cose da fare».
Che obiettivi vorresti raggiungere in futuro?
«In un futuro breve, voglio laurearmi e trovare lavoro nel mondo dello sport. Sicuramente mi piacerebbe arrivare più in alto possibile con il Lecco».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Calcio Lecco 1912 e Camilla Galbusera per la disponibilità..