Nella rubrica settimanale “Contatto Rosa” che esce sulla pagina Facebook della Ternana Femminile, ha parlato Camilla Estefania Gallea, talento argentino delle rosso verdi.
“Perché gioco a calcio? È una domanda che mi pongo sempre e la prima cosa che mi viene in mente è mio padre, da lui ho ereditato la passione per il calcio. Da quando avevo 8 anni quando mi portò per la prima volta ad un torneo dove lui giocava… Tanti campi, tantissima gente, tanti bambini, tanti palloni, si respirava solo e solamente calcio. Io, l’unica donna tra milioni di uomini, mi sentivo totalmente inclusa, ero una di loro. Ogni fine settimana era la mia felicità, poi è diventata la mia routine quotidiana dopo la scuola con i miei amici del quartiere.
Quando avevo 11 anni ho iniziato per la prima volta ad allenarmi con le ragazze nel Racing Club della cba e ci sono rimasta fino all’età di 17 anni. Mi è stato permesso di essere parte della squadra femminile della mia città e di avere l’onore di rappresentare i colori del mio paese nella squadra argentina under 20. Questa grande occasione mi ha aperto le porte del Boca Juniors dove la mia vita sarebbe cambiata completamente. È stato un anno incredibile nonostante non abbia avuto la possibilità di debuttare in prima divisione e per questo sono andata al River Plate, lo “storico” rivale ma dove sono riuscita a diventare campione e giocare anche nella Copa Libertadores. Tutto questo mi ha aperto la strada per continuare a realizzare i miei sogni all’estero e firmare il mio primo contratto da professionista a 23 anni nello Junior de Barranquilla (Colombia ). Sono poi andata all’ Emelec (Ecuador) e poi tornata in Argentina a giocare per il club del San Lorenzo dove il calcio femminile è diventato professionistico nel 2019.
Siccome resto una sognatrice, come da bambina, dopo la pandemia mi è stata data la possibilità di venire a giocare in Europa, prima a Valadares (Portogallo) ed ora alla Ternana.
Perché una ragazza dovrebbe giocare a calcio? Perché è lo sport più bello del mondo. Penso che i sogni possano diventare realtà e tutte le ragazze che sognano di diventare calciatrici debbano essere incoraggiate a realizzarli.”