Il Presidente AIC a “La Politica nel pallone”
Umberto Calcagno, Presidente AIC, intervenuto ai microfoni di “La politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento, oggi 8 marzo in occasione della festa della donna, riguardo il calcio femminile ha sottolineato che “tutto il nostro sistema a livello sportivo si sta comportando meglio che in altri ambiti, perché il percorso fatto in quest’ultimo anno è senza dubbio il più completo verso il riconoscimento del professionismo, e il più proficuo sotto il profilo delle tutele e dei diritti che meriterebbero anche le atlete di altri sport. È un percorso virtuoso partito da lontano, ed anche al nostro interno abbiamo sempre avuto la fortuna di non dover badare alle quote rosa perché abbiamo ragazze che si sono impegnate molto in questo ultimo decennio per il raggiungimento di obiettivi importanti. La vicepresidenza di Sara Gama e la presenza in Direttivo di molte calciatrici per noi sono sempre state un valore aggiunto”.
“La mia elezione alla vicepresidenza della Federcalcio” – ha proseguito – “rappresenta un passaggio fondamentale, frutto di un lavoro fatto in questi ultimi due anni con l’individuazione di obiettivi comuni che sono alla base del lavoro che andremo a fare nel prossimo quadriennio. Non ci sono urgenze specifiche di settore ma ragionamenti di sistema, il primo dei quali dovrà essere fatto sulle risorse e sulla loro distribuzione, sperando che le notizie che arrivano dai diritti televisivi della nostra Serie A, ma anche sulle rinegoziazioni che arriveranno della nuove competizioni europee, possano creare un’ulteriore crescita del nostro sistema, che dovrà però essere gestita in maniera diversa rispetto al passato”.
Riguardo la situazione pandemica e la campagna vaccinale, Calcagno ha specificato che “il mondo del calcio coinvolge un milione di tesserati, oltre a tutto ciò che gravita attorno al gruppo squadra, quindi potrebbe essere uno dei tanti ambiti per poter vaccinare in modo più rapido possibile tutta la popolazione. Nessuno chiede canali privilegiati per gli atleti o per il nostro mondo, però potremo essere al servizio del paese mettendoci a disposizione con i nostri dottori e con tutta la nostra organizzazione. Sotto questo profilo noi saremo certamente pronti”.
“Allo stato attuale il nostro mondo, non solo la Serie C e la parte apicale ma anche il settore dilettantistico, ha bisogno di sostegni che devono riconoscerne il ruolo sociale e quanto sia importante il calcio all’interno del nostro Paese. La preoccupazione è per il mondo dilettantistico di base: i nostri ragazzi hanno due stagioni vissute a singhiozzo senza la parte più bella dello sport che è la competizione. Il problema dell’abbandono dell’attività è molto sentito e il timore è che si intensifichi ulteriormente. Ci sarà bisogno di attività dedicate con la creazione di campagne che possano riportare i ragazzi all’attività sportiva, qualcosa di cui non si potrà fare carico solo il mondo dello sport”.
“Oggi chi può generare nuove risorse è soltanto la parte apicale del nostro mondo” – ha concluso il Presidente AIC – “quindi dovremo cercare di accompagnare al meglio questo processo che condizionerà un’intera generazione di calciatori e dirigenti: la nuova Champions League sarà un bene per tutti a patto che vengano redistribuite le risorse con una capacità diversa rispetto al passato. A noi preoccupano anche alcuni aspetti di natura tecnico sportiva: abbiamo un problema di calendari, perché i top player rischieranno di ritrovarsi ad affrontare stagioni stressanti che potrebbe portarli a non essere utilizzati all’interno dei campionati nazionali. Dobbiamo preservare la loro salute e non soltanto l’equilibrio economico ma anche quello sportivo delle competizioni nazionali, avere una Champions con tante partite, unite a quelle delle nazionali, può portare i top player a fare un numero di gare che non sono accettabili perché non permettere loro di riposare adeguatamente. Dovremo trovare soluzioni valide in tutti gli ambiti: immagino un futuro economico in crescita del nostro sistema ma dobbiamo evitare che ci sia un’eccessiva concentrazione di risorse”.
Credit Photo: AIC – Associazione Italiana Calciatori