La Pistoiese femminile è una società legata strettamente a quella maschile prossima ai suoi 100 anni di storia. A capo del movimento rosa vi è Giampaolo Bonacchi, fondatore della Calcio Femminile Pistoiese 2016. Il club toscano, inserito nel gruppo C di terza serie con l’ambizione di ben figurare, sarà guidato dal navigato tecnico Mario Nicoli. Nell’organico a disposizione dell’allenatore, per la stagione alle porte, presente sarà Bianca Valoriani, classe ’99 originaria di Bagno a Ripoli. Abbiamo raggiunto la duttile centrocampista per sondare gli uomori delle toscane a pochi giorni dall’inizio della nuova annata.
Bianca come ti sei innamorata del gioco del calcio?
“Ho iniziato a praticare questo sport sin da piccola, ovvero dall’età di 6 anni. Mi piaceva molto giocare con mio fratello e con i miei compagni di classe a ricreazione. Sul cemento, in pratica, è iniziata la mia passione per questo sport, che tutt’ora continua a crescere e mi ha portato a diventare una calciatrice”.
Nella tua carriera hai vissuto delle esperienze anche in categorie superiori giusto?
“Si, fino all’età di 15 anni ho giocato con i maschi all’Albereta San Salvi. Poi è iniziata la mia trafila nel femminile, partendo da Siena, dove sono rimasta un anno vincendo un campionato di Serie C. Poi il passaggio all’Empoli dove ho vinto un campionato Primavera ed uno di Serie B. Sono stata anche un anno di Serie A con le toscane, prima del mio approdo alla Pistoiese avvenuto nel dicembre del 2018”.
Che campionato è stato per voi quello passato?
“Lo scorso anno avevamo l’intenzione di dare il massimo, nonostante fossimo una squadra rinnovata che si approcciava ad un nuovo campionato. All’inizio abbiamo avuto un po’ di difficoltá, poi abbiamo trovato la nostra identitá e prima del lockdown stavamo andando forti. Ci hanno fermato nel momento migliore della nostra stagione sia a livello personale che di squadra”.
Che stagione si profila per la Pistoiese invece quella ormai alle porte?
“Quest’anno, a mio avviso, siamo una squadra che ha delle buone potenzialità. Il nostro obiettivo è quello di miglioraci e migliorare la nostra posizione in classifica. Sappiamo che nel girone ci sono squadre importanti, ma non abbiamo paura di affrontare nessuno. L’entusiasmo è molto alto, c’è grande voglia di tornare in campo per le prime gare ufficiali e di combattere l’una per l’altra”.
Come sta crescendo il calcio in Toscana?
“Il calcio femminile finalmente, a parer mio, si sta evolvendo sotto molti punti di vista. Questo succede anche in Toscana, dove ci sono ormai molte squadre competitive dalla serie A alla C che portano lustro al movimento”.
Pistoia si è candidata anche ad un progetto lodevole che abbraccia anche il calcio femminile vero?
“Si nell’anno del centenario della Pistioiese la società ha avanzato la proposta di organizzare un torneo internazionale. Lo scopo di questo torneo, una volta giunto l’ok della Comunità Europea, è ben chiaro: mettere in risalto l’inclusione sociale attraverso lo sport ed in particolare la parità di genere. Alla manifestazione sarà riservata alla categoria con femminile Under 17, con la partecipazione di 12 squadre di altrettante nazioni comunitarie”.
Quale è il tuo ricordo più bello legato a questo sport?
“Ho molti ricordi legati a questo sport. Il più bello è, indubbiamente, essere riuscita a resistere quando ero una bambina che si allenava con i maschi. Spesso agli inizi tornavao a casa piangendo, perchè mi prendevano in giro. Non ho mollato e sono riuscita a farmi accettare, questa è stata sicuramente la cosa più bella. Mi ricordo che un giorno tornando a casa dissi a mia mamma che la situazione si era finalmente calmata del tutto. E’ stata luna grande soddisfazione, riuscire a far capire che questo non è sport solo per i maschi”.