Il Calcio Pomigliano, dopo aver vinto lo scorso anno il girone D di Serie C, si prepara al suo debutto assoluto nella Serie B, ma come ci arrivato a questa nuova avventura? A rispondere alle nostre domande è il Club Manager della formazione campana Biagio Seno.
Il Pomigliano è pronto per la Serie B?
«Il Pomigliano si occupa di calcio femminile da due anni e ci affacciamo alla Serie B con tante cose nuove rispetto a quello che abbiamo lasciato in C; siamo curiosi di partire, e vedremo se ci saranno delle cose da migliorare durante la strada».
Come avete operato sul mercato? Che squadra sarà ?
«La proprietà ha confermato lo zoccolo duro dello scorso anno, aggiungendo qualche elemento di categorie importanti e giovani di valore: diciamo che sarà una squadra di prospettiva, che vuole fare bene già in questa stagione, misurandoci con realtà che investono tanto nel calcio femminile».
Quale sarà l’obiettivo del Pomigliano?
«Siamo gli ultimi arrivati, quindi prima puntiamo alla salvezza, e poi, se siamo stati bravi, a puntare qualcosa in più».
Come state operando nel settore giovanile?
«Confermiamo quello di buono fatto l’anno scorso: l’Under 17 che ha vinto il campionato farà la Primavera, sapendo che affronteremo squadre attrezzate a livello nazionale, l’Under 15 come da prassi, che sta crescendo di anno in anno, e poi l’Under 12 che parteciperà la Danone Cup e poi 40 bambine che faranno la nostra Scuola Calcio».
Che Serie B sarà ? E quali sono le squadre che possono provare a salire in A?
«Sarà una Serie B molto competitiva, sia tecnica che tattica, che crescerà di livello rispetto allo scorso anno, sia per il numero delle squadre, che per i nomi delle piazze presenti in questa stagione. Quelle che possono salire in A possono essere la Lazio, che ci è arrivata vicina lo scorso anno, il Como che ha investito tanto, il Tavagnacco che vuole salire in A».
Il calcio femminile italiano come sta andando in questo momento?
«Il movimento sta facendo passi da gigante, sia dal punto di vista della professionalità che di seguito, quindi avremo una professionalizzazione delle figure che operano in un calcio femminile che crescerà tanto negli anni a venire».
Scelta corretta quella di portare nel 2022 il professionismo anche nel calcio femminile?
«Penso che se sia è un passo dovuto, ma secondo me lo dobbiamo fare gradualmente, e mi riferisco alle società dilettantistiche, che vogliono partire dal basso, devono essere accompagnate e agevolate almeno di un anno per diventare professioniste a 360 gradi».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Calcio Pomigliano. e Biagio Seno per la disponibilità .