L’Accademia Calcio Vittuone è un club di calcio femminile lombardo che disputa il torneo d’Eccellenza regionale. La squadra biancoverde guidata dal tecnico Arnaldo Ferrari, e presieduta da Fabrizio Razzini, lo scorso anno si è piazzata al terzo posto a sole tre lunghezze dalla prima piazza. Uno dei rinforzi del team lombardo, capitanato da Pamela Pagllia, è Benedetta Franco, centrocampista ventiquattrenne, originaria del novarese, che abbiamo raggiunto per qualche battuta sulla sua nuova avventura.
Benedetta come ti sei avvicinata al questo sport?
“I miei genitori sono tifosi, ma non troppo appassionati. Io sono cresciuta con due fratelli maschi, Filippo, 4 anni più grande, e Vittorio, mio gemello. Siamo legatissimi fin da bambini e giocavamo a calcio tutti i giorni nel giardino di casa. Anche a scuola giocavo sempre, non mi bastava mai. Così a 7 anni mia mamma ha deciso di portarmi, insieme al mio gemello, a provare dove già giocava mio fratello Filippo. Da lí, non ho mai più perso un’occasione per allenarmi e giocare”.
Per te nel calcio femminile pian piano sono arrivate diverse soddisfazioni giusto?
“Si, ho giocato 9 anni con squadre maschili, dove, nonostante fossi l’unica ragazza, ero il capitano. Ho vestito cosi le maglie del Biandrate Calcio, del San Pietrina e della Sanmartinese, dove giocava con me un’altra ragazza. A 16 anni sono passata nella squadra femminile della Sanmartinese, che militava in Serie D. Quell’anno per noi arrivò il successo nella Coppa Piemonte di categoria. L’anno successivo abbiamo vinto il campionato, per disputare poi due anni di Serie C, dove arrivò un’altra Coppa Piemonte. Nello stesso anno ho partecipato al torneo delle regioni in Lombardia. Sono poi passata al Romagnano Calcio, dove ho giocato per 3 stagioni, vincendo il campionato di Serie C e partecipando per altre due volte al torneo delle Regioni”.
Per te poi un brutto infortunio che però non ti ha fermato vero?
“Si con il Romagnano, nel corso di una partita del campionato di Serie B, mi sono rotta crociato anteriore, menisco e collaterale. Sono stata operata il 20 settembre 2018 e il 17 febbraio 2019 ero di nuovo in campo. Alla ricerca di nuovi stimoli, a novembre, ho ricevuto la chiamata del Lugano, che milita in Serie A Svizzera (LNA). Ho potuto giocare solo qualche mese, poi tutto è stato fermato per il Covid. Ad Agosto ho scelto di intraprendere questa nuova avventura qui con il Vittuone”.
Lo scorso campionato sei stata al Lugano, come è andata e come valuti il calcio in Svizzera?
“Aver raggiunto la Serie A è stata la realizzazione di un sogno che avevo fin da bambina. È una categoria che prima non avevo mai visto ed è sicuramente molto impegnativa: in Svizzera il gioco è molto più fisico e meno tecnico rispetto ai campionati Italiani. Facevo 5 allenamenti a settimana e non riuscivo ad andare in università, ma è stata un’esperienza importante per il mio percorso, dove mi sono misurata con calciatrici di un altro livello e che hanno militato anche in altri campionati, come Norvegia, Svezia, Stati Uniti e Nuova Zelanda. Ho imparato tanto, sia dal punto di vista calcistico che umano. Sono stata richiamata anche per questa stagione, ma ci sono stati cambiamenti all’interno della società che mi hanno portata a decidere di non accettare e cercare un’altra opportunità”.
Poi il tuo approdo ad agosto al Vittuone. Cosa ti ha portato a sposare questo progetto?
“La nuova opportunità si chiama Accademia Calcio Vittuone, una società storica in Lombardia, che vanta la presenza di ben 23 squadre, tra maschile e femminile. Ho sposato questo progetto perchè ci sono le possibilità e le potenzialità di fare bene, bisogna ovviamente lavorare con serietà e costanza. L’ambizione della società è quella di creare un gruppo che possa lottare per stare al vertice di questo campionato”.
Il gruppo è stato in parte rinnovato rispetto alla scorsa stagione è sbaglio?.
“Si, in squadra sono state inserite tante ragazze, provenienti dalla Serie B, oltre alle ragazze già presenti che possono giocare senza problemi nella categoria superiore. Abbiamo iniziato a prepararci per questo compionato il 22 agosto, con voglia e dedizione. Sono molto fiduciosa, il gruppo e lo staff sono molto affiatati e disponibili, spero si possano raggiungere grandi traguardi”.
Come sta crescendo il calcio femminile a tuo avviso?
“In diverse categorie sono state tante le società che non si sono più iscritte nei vari campionati. Sono nate però altre realtà, che potrebbero svilupparsi positivamente negli anni a venire. L’augurio è che la Lega Calcio fornisca supporto alle società di calcio femminile, per continuare ad ampliare il fenomeno”.
Quale è il tuo più bel ricordo legato al mondo del calcio?
“Sono tanti i momenti belli e felici del mio percorso calcistico. Dai campionati con i maschi dove ho avuto allenatori esperti e carismatici, che mi hanno cresciuta e accompagnata negli anni come se fossi una figlia, alle vittorie dei campionati femminili di Serie D e C e Coppa Piemonte ma anche i 3 tornei delle Regioni a cui ho disputato, in particolare l’ultimo dove ho avuto l’onore di portare al braccio la fascia da capitano. Poi indubbiamente l’esordio in Serie A lo scorso 8 febbraio. Spero in questa nuova stagione di poter scrivere momenti importanti da poter ricordare in futuro tra i ricordi migliori”.