Piccola promessa nata a cresciuta a Napoli, la centrocampista del Napoli Primavera Benedetta De Biase ha sempre avuto le idee chiare. L’amore per lo sport è di famiglia e ben presto, giocando con i suoi fratelli, è maturato in lei il desiderio di fare la calciatrice. Si è raccontata nell’episodio numero 7 di #uNAsolapassione, format del Napoli Femminile in collaborazione con lo sponsor Aon.
“Il calcio mi appassiona sin da bambina. Grazie a un cugino di mio padre ho iniziato a giocare in una scuola calcio maschile e da lì è iniziato il mio percorso: avevo 11 o 12 anni e appena ho toccato palla ho capito che la mia strada sarebbe stata quella. È stata la prima passione e credo lo sarà per molto tempo: nel mio futuro vedo un percorso calcistico pieno di emozioni, spero che continui il più a lungo possibile”.
Non ha mai mollato, nemmeno di fronte a chi cercava di sminuire il suo sogno, dimostrando sempre tenacia e voglia di proseguire dritta per la sua strada.
“Da piccola c’erano pregiudizi da parte di alcuni compagni di classe, però io li affrontavo e gli chiedevo di giocare insieme per mostrarmi cosa sapessero fare. Mi mettevo in competizione e mi piaceva, anche perché una volta giocato contro, poi mi volevano nella loro squadra”.
Anche le cicatrici hanno un valore per l’azzurra classe 2001.
“Quando ero bambina giocavo per strada, ho ancora cicatrici che mi ha lasciato il campo in cemento. Ero anche l’unica femmina, andavamo al parco, al campetto. Ogni volta che ricevevo un fallo non correvo a casa ma volevo continuare a giocare. Ancora adesso, quando mi ritrovo qualche livido, sono felice di averlo perché è un livido di combattimento, di una persona che ha dato il massimo e ha continuato a lottare nonostante i segni”.