La Women Rivanazzanese approda in Eccellenza. Le gialloblù hanno vinto il Girone A di Promozione Lombardia con due turni d’anticipo, battendo 13-0 il fanalino di coda Pontevecchio nella sedicesima giornata di campionato. In rete sono andate Arianna Barrale, autrice di cinque marcature, la doppietta di Aurora Moro, le marcature di Erika Franchi, Mariaelena Piana, Greta Ciannella e la tripletta di Aurora Papavero, dove quest’ultima ha già raggiunto quota dieci gol stagionali: ed è proprio all’attaccante classe ’06 la protagonista della nostra intervista di oggi.
Aurora cosa ti ha spinto a diventare una calciatrice?
«Mi ha spinto diventare una calciatrice il sogno che avevo sin da bambina. Ho cominciato a guardare il calcio all’età di cinque anni insieme a mio papà, e a praticarlo tra i sei e i sette anni».
Cosa ti piace del ruolo di attaccante?
«Il mio ruolo non si tratta solo di attaccare, ma anche di difendere, però non è tanto il mio forte (sorride, ndr). Il mio compito è quello di dare un grande supporto all’attacco ma nello stesso tempo anche alla difesa».
Ti va di raccontarci il tuo percorso calcistico?
«Come ho già detto, ho cominciato ad interessarmi al calcio intorno ai cinque anni: è stato mio papà, che anche lui ha giocato, in primis a farmi avvicinare a questo meraviglioso sport. dopo qualche anno, mi sono iscritta a Casteggio insieme ai maschi. per me era un mondo completamente nuovo. non mi scorderò mai il primo allenamento: mi ricordo che qualcosa sapevo già fare, come calciare, fare i passaggi e anche qualche dribbling, e mi sono divertita un sacco. a fine allenamento il mister ci ha fatto fare la partitella; una volta essermi cambiata a fine allenamento tornai in macchina da mio papà e mi misi a piangere. il motivo era che non mi avevano passato la palla, forse essendo una ragazza in mezzo a quindici ragazzi. Da lì poi ho conosciuto i miei compagni di squadra, e alcuni di loro sono miei amici ancora oggi, e ho cominciato a divertirmi veramente. Dopo aver compiuto i quattordici anni non potevo più giocare insieme a loro e fu proprio quell’anno lì che nacque la Rivanazzanese. Mi iscrissi subito, e da lì ho cominciato il mio percorso a Riva. Non mi sarei mai aspettata di arrivare così in alto, e tutt’ora ne sono ancora stupita».
Perché hai accettato quest’anno di andare alla Women Rivanazzanese?
«Devo fare una confessione che in pochi sanno. L’anno scorso, più o meno in questo stesso periodo, avevo una mezza idea di cambiare squadra perché con la categoria con la quale giocavo fino a quel momento avevo capito di non poter raggiungere il mio sogno. Il mio mister Paolo, durante l’estate, ha avuto l’idea di creare la Prima Squadra: da lì, ho capito che avrei avuto qualche possibilità di puntare in alto e di mostrare veramente tutto il mio talento».
Al primo anno con la squadra è arrivata la vittoria del Girone A di Promozione con due turni d’anticipo, ma soprattutto la salita in Eccellenza. Ti aspettavi di raggiungere subito questo risultato?
«Se mi devo riferire alle prima partite di campionato per niente, poi man mano che giocavamo le partite e le vittorie arrivavano, mi sono accorta che qualche possibilità ce l’avevamo e da lì tutte noi abbiamo cominciato a crederci».
A chi dedichi questa promozione?
«Dedico questo grande traguardo in primis a me stessa, ma anche alla mia famiglia che fa grandi sacrifici, per farmi vivere ogni giorno la mia più grande passione».
Qual è stata, dal tuo punto di vista, il momento che ti ha fatto capire che la Rivanazzanese avrebbe vinto il campionato?
«Il momento che mi ha fatto capire che la Rivanazzanese avrebbe vinto il campionato non risale a tanto tempo fa: erano circa due mesi fa quando, dopo aver battuto le avversarie più ostili del nostro girone, per esempio Como e Parabiago, da quelle partite ho capito che tutte insieme potevamo tranquillamente arrivare a questo traguardo».
Tu, nel match vinto dalla Rivanazzanese contro il Pontevecchio per 13-0, hai segnato una tripletta: delle tre reti che hai realizzato qual è quella che ti è piaciuta di più?
«A dire la verità mi piacciono tutte e tre, però se devo scegliere la prima e la seconda».
Con questi tre gol segnati al Pontevecchio arriva a quota dieci reti stagionali. Sei contenta del tuo attuale score?
«Si sono contenta di aver una mano alla squadra, ma sono consapevole del fatto che avrei potuto fare molto di più ed è questo “sentimento” che mi stimola ad impegnarmi sempre di più».
Tuttavia, il torneo non è ancora finito, e la Rivanazzanese andrà in casa del Gorla Minore. Secondo te, partita possiamo aspettarci?
«Io mi aspetto una partita equilibrata, con sicuramente tante emozioni. spero di affrontare la gara con la mentalità giusta insieme anche alle mie compagne».
Come giudichi il Girone A di Promozione dopo sedici gare andate in archivio?
«Mi sembra un girone equilibrato, con squadre abbastanza ostili e difficili da affrontare».
Qual è la squadra del girone che ti ha sorpreso di più?
«La squadra che mi ha stupito di più è stata Parabiago: all’andata ci hanno battuto in casa loro e li ho pensato subito che sarebbero state loro a vincere il campionato. Al ritorno invece, non molto tempo fa, le abbiamo battute e ho trovato una squadra completamente diversa rispetto a quello che avevano mostrato all’andata».
Com’è la tua vita fuori dal rettangolo di gioco?
«La mia vita al di fuori del calcio è la vita di una normale adolescente di sedici anni, anzi quasi diciassette: la mattinata la passo a scuola, con le mie amiche, al pomeriggio mi dedico allo studio e ai compiti e, dopo questo, vado subito in cortile a tirare qualche calcio al pallone per svuotare la mente dai problemi».
Adesso quali sono i tuoi obiettivi che vorresti portare a casa nel 2023?
«Per quanto riguarda il calcio desidero dare sempre il meglio di me stessa e mi auguro di migliorarmi sempre di più, mentre a livello personale di mantenere il più a lungo possibile il legame di amicizia con le mie compagne di classe e di rendere orgogliosa la mia famiglia».
Cosa vorresti dire alle tue compagne della Rivanazzanese dopo la promozione in Eccellenza?
«Vorrei solo dire alle mie compagne che mi hanno fatto sentire subito a casa, essendo una delle più piccole in squadra. Le ringrazio perché mi hanno fatto crescere, sia mentalmente che calcisticamente, e fatto imparare tante cose. Sono orgogliosa di quello che siamo riuscite a fare e non smetterò mai di lottare anche per loro sul campo».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la Women Rivanazzanese, Aurora Papavero e i genitori della calciatrice per la disponibilità.