La condizione odierna di crisi finanziaria oltre allo sport in generale sta influenzando ed influenzerà la parte economica del calcio e quella riguardante il calciomercato. Per approfondire la questione è intervenuto ai nostri microfoni Arkaitz Coca Acedo, CEO di Unik Sports Management.
Ciao Arkaitz. Con questa situazione, indubbiamente le società hanno una liquidità economica di gran lunga minore rispetto al normale.
Come credi cambierà il calciomercato?
“La situazione mondiale è molto grave e ciò si riflette nel calcio; c’è molta paura per la non conoscenza della data di fine stagione e anche della data dell’inizio della prossima. Molte partnership sicuramente non potranno continuare con lo stesso numero di investimenti ed, insieme agli introiti provenienti dalla tv, sono le due componenti più importanti nel budget di un club. Tutto è un’incognita. Ma la realtà è che con questa situazione, il calcio deve andare avanti e tutti i club devono migliorare la propria squadra e dare lo stipendio a molte giocatrici. Il mercato indubbiamente sarà diverso ma nel mercato niente è mai semplice e quest’anno sarà un anno di innovamento.”
Con lo slittamento dei campionati in estate, c’è la possibilità che la sessione di calciomercato venga spostata in pieno inverno. Potrebbero essere tratti dei vantaggi da tutto ciò o porterebbe solo complicazioni?
“Non sappiamo niente. La FIFA, la UEFA ed anche le federazioni nazionali non dicono niente di chiaro e di conseguenza non si capisce niente, stanno solo portando confusione . Dobbiamo aspettare per capire la situazione, ma il calcio non è solo un gioco come molti credono. Comunque se il mercato venisse spostato in inverno bisognerebbe essere abili per sfruttare i lati positivi della situazione; facendo i giusti movimenti e facendoli bene ci si può assicurare degli ottimi profitti per la prossima stagione, puoi fare 2-3 passi avanti per fare il lavoro prima di altri.”
Molti contratti sportivi hanno la scadenza il 30 giugno per poi essere rescissi. Molte società stanno attuando rinnovi su rinnovi, ma coloro che non possono permetterselo avranno a disposizione una proroga della scadenza del contratto della giocatrice fino alla fine della stagione?
“Questa è una bellissima domanda ma la risposta è difficile da dare. Se si parla dell’Italia, è diverso ad altri campionati europei, perché in Italia il calcio femminile non è ancora professionista e se una giocatrice ha un accordo economico fino al 30 giugno, la squadra non può rinnovare automaticamente niente. In altre paesi è diverso perché i campionati sono al 100% professionisti, ma la realtà è che sia il campionato spagnolo che quello francese per esempio sono professionisti ma la situazione attuale sta distruggendo anche loro. Tutto è difficile. Ma dobbiamo pensare che la salute delle persone è più importante del calcio e dobbiamo aspettare e capire la situazione di tutte le squadre. Molti club stanno aspettando a rinnovare ed altri stanno cercando qualche occasione nel mercato perché possono permetterselo.”
Un’eventuale sovrapposizione del calciomercato con lo svolgimento dei campionati, che tipo di problemi provocherebbe?
“Io credo, personalmente che è meglio finire prima tutti i campionati e poi iniziare con le trattative e tutto il processo del calciomercato. Non è facile dire questo e farlo, ma una competizione è fatta di molte squadre e di città diverse, alcune sono del sud altre del nord ed altre ancora del centro del Paese e sicuramente sarà difficile per non dire impossibile che tutta la nazione sta nella stessa situazione. Prima di tutto c’è la salute delle giocatrici, dell’allenatore/allenatrice, staff, alberghi, viaggi… sono molte cose. Sono sicuro che ci sarà una soluzione, ma la vedo difficile ritornare in campo per la stagione 2019/2020 in tempo, sia per la situazione covid sia per rispettare il contratto delle giocatrici.”
Quattro delle tue numerose assistite attualmente giocano qui in Italia.
Vuoi lasciarci un commento per ognuna di loro ed alle trattative che le hanno portare qui?
“Non posso dire molto, posso solo dire che sono felici in Italia e vogliono restarci per molto tempo.”
Cosa ti ha spinto ad entrare nel mondo del calcio femminile? E qual è la tua opinione riguardo chi differenzia ancora il calcio maschile con quello femminile?
“Noi siamo una agenzia con 10 anni di esperienza solo di calcio femminile e 10 anni crediamo nel calcio femminile. Adesso è il momento del calcio femminile, può piacerti o non piacerti ma è così. Non ci sono più differenze con quello maschile. Il carico di lavoro è lo stesso sia nel maschile che nel femminile,ci sono le stesse necessità, gli stessi sogni, le stesse situazioni… Il lavoro con le calciatrici non lo cambierei mai per il maschile, per niente proprio.”
Infine una domanda personale, qual è stata la trattativa per cui vai più fiero?
E quali emozioni ti ha provocato?
[ride]“Non riesco a dirne una sola, abbiamo gestito più di 200 trattative e tutte sono difficili, emozionanti e motivo di orgoglio per noi. Anno dopo anno i nostri obiettivi si sono alzati, facciamo di tutto per realizzare tutti i desideri delle nostre giocatrici e fare un buon lavoro con le squadre per noi è fondamentale. Grazie mille per l’intervista, spero di aver posto la mia opinione nella maniera più chiara possibile. Vorrei concludere lasciando un messaggio di solidarietà perché sono sicuro che con l’aiuto di tutti riusciremo a superare questa situazione e ritorneremo alla normalità. Un abbraccio grande a tutto il vostro pubblico da un vostro fratello spagnolo che guarda con attenzione e vi sta vicino per la situazione in Italia.”
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Arkaitz Coca Acedo per la sua disponibilità.