L’Eretum Monterotondo è un club laziale che dal 2011 ha la propria squadra femminile. La società capeggiata dal presidente Dino Alessandri annoverà nel suo organico Arife Ibrahimi. La calciatrice venticinquenne, di origine kosovara cresciuta a Fonte Nuova, è una centrocampista alle dipendenze dell’allenatore Fabio Bubbico, assistito dal vicepresidente Paolo Alessandri. Abbiamo raggiunto, per qualche battuta, il capitano del sodalizio gialloblù.
Arife come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
“Mi sono avvicinata al mondo del calcio sin da piccola, giocando nel cortile con i miei amici, una volta finita l’esperienza sportiva con il judo. Ho iniziato a giocare al calcio a 11 con la maglia dell’Eretum. Un’amica mi parlò di questa squadra, andai a fare un allenamento ed è scoccata la scintilla, tanto che da lì non smisi più di giocare a calcio”.
Sei una fedelissima di questa squadra vero?
“Con questa maglia ho avuto l’opportunità di cimentarmi nel calcio. Ringrazierò sempre la società, il Presidente e tutti i dirigenti, per averci dato e continuare a darci l’opportunità di divertirci praticando lo sport che amiamo e per l’attenzione che hanno nei confronti del calcio femminile. Un interesse non comune, basti pensare che dallo scorso anno è attiva anche una Scuola Calcio femminile, esperienza più unica che rara nel nostro territorio. Mi preme, ringraziare anche il nostro sponsor storico, la Electron di Sandro e Domenico Ricciardi, che vengono a seguirci e sostenerci molto spesso anche allo stadio”.
Negli ultimi sei anni hai raggiunto anche qualche piccolo traguardo personale vero?
“Si, ho maturato esperienze calcistiche con la Rappresentativa Regionale Under 23, nel 2017, al Torneo delle Regioni in Trentino e, nel 2019, al Torneo Caput mundi, come fuori quota della squadra. Da 6 anni ormai faccio parte della famiglia dell’Eretum Monterotondo che mi ha portato, giorno dopo giorno, a raggiungere questi piccoli traguardi”.
Come è andata per voi la scorsa stagione?
“Lo scorso anno eravamo partite con degli obiettivi precisi, essendo arrivate la stagione precedente seconde a due punti dalla prima in classifica. Eravamo pronte a riscattarci per quel boccone amaro, ma purtroppo le cose non sono andate per il verso giusto. Questo anche a causa di fattori esterni e di una serie ripetuta di infortuni, tra i quali il mio, che ci hanno impedito fino a gennaio di avere l’organico al completo. Con il campionato ormai compromesso, stavamo mettendo tutte le energie sulla Coppa Lazio, interrotta purtroppo a causa della pandemia”.
Partirete cariche per il prossimo campionato quindi?
“Il Covid ha chiuso anzitempo una stagione comunque deludente, questo ci deve dare ancora più forza in vista della prossima stagione in cui vogliamo essere protagoniste e arrivare dritte all’obiettivo prefissato. Dopo gli avvenimenti della scorsa stagione, abbiamo ora la carica giusta, ci sentiamo pronte e non vediamo l’ora di scendere in campo e dimostrare veramente di che pasta siamo fatte. Ci stiamo allenando bene curando ogni minimo dettaglio per fare veramente la differenza”.
Come vedi oggi il calcio femminile?
“Prima dei recenti Mondiali purtroppo il calcio femminile non era molto conosciuto, quasi non ci prendevano sul serio quando dicevamo che giocavamo a calcio. Dopo il Mondiale invece soprattutto nella gente si riscontra subito una certa attenzione, se non ammirazione in più. Ci siamo tutte immedesimate in quelle ragazze mondiali, nonostante tutte le avversità sono riuscite ad arrivare a un buon risultato. Credo che sia una caratteristica proprio delle donne, testarde, motivate, con una passione così grande impossibile da fermare e da spegnere tanto facilmente. Dopo i mondiali abbiamo riscontrato subito il cambiamento, si sono iscritte molte più squadre nel campionato, che oggi è ancora più bello e entusiasmante perché abbiamo la possibilità di confrontarci con molte più squadre rispetto agli anni scorsi”.
Quale momento della tua carriera ricordi con piacere?
“Il mio ricordo più bello è sicuramente la partita contro la Res Roma nella stagione 2018-2019, dove ci giocavamo il primo posto in campionato.. Difficile descrivere le emozioni di quella partita, la sensazione straordinaria di dovercela mettere tutta per te, per le compagne, per il mister, per lo staff e per i tifosi, lo stadio pieno di gente a seguirci. È stata una vera partita di calcio ed è stato veramente straordinario sentire il tifo dagli spalti e ascoltare i complimenti, a fine partita. Tante erano le persone del pubblico che non ci avevano mai seguito, e che si dicevano pentite per non averci seguito sin dall’inizio. Una grande e bella soddisfazione, il nostro sogno ora è quello di riuscire a riproporre partite come quelle, intense e di qualità e con uno stadio pieno, ovviamente una volta sconfitto il virus e in totale sicurezza”.