Intervenuto alla trasmissione radiofonica “zona Cesarini” su Radio Rai 1, il tecnico della Fiorentina Women’s Antonio Cincotta è tornato a parlare di professionismo. “E’ fondamentale per riconoscere quanto facciamo. In questo status non siamo neanche riconosciuti come lavoratori”, ha dichiarato l’allenatore gigliato. Il percorso intrapreso è quello giusto a detta del mister toscano, ma senza il riconoscimento del professionismo il calcio femminile rischia di rimanere dentro un limbo.
Antonio Cincotta ha parlato anche dei cambiamenti vissuti quest’anno: “Il Mondiale ci ha consacrato. Gli italiani sanno che anche la Nazionale delle donne è una squadra tosta da affrontare. E’ aumentata la copertura mediatica sul campionato ed è cresciuto il numero dei tifosi allo stadio. Tutto questo ci soddisfa”. E sulla questione dello stop al campionato il tecnico insiste: “è una decisione intrapresa a livello europeo. A parte in Germania ci siamo fermati tutti. Penso fosse la cosa giusta da fare”.
Il coach viola ora però è atteso dal compito di preparare la squadra per affrontare il nuovo campionato: “Dovrò lavorare sodo con il mio staff. Restando fermi così tanto tempo al rientro ci sarà un enorme rischio infortuni. Serve un ricondizionamento per tutte le atlete”. Chiusura con una interessante curiosità: “Ad oggi le calciatrici hanno un tetto salariale massimo di 30.000 euro annui, previsto dalla legge. Il professionismo ci garantirebbe di andare oltre”. Il superamento della norma, consentirebbe l’approdo di calciatrici importanti nel nostro campionato.