Durante una diretta Instagram di circa mezz’ora in cui si sono alternate risate e argomenti più seri, Andrea Bellini, preparatore atletico dell’Hellas Verona Women, ha parlato del proprio approdo nel mondo del calcio femminile.
LA QUARANTENA
«Nonostante il lockdown quest’ultimo periodo è passato abbastanza velocemente perché ero pieno di impegni tra calcio e scuola (Bellini insegna in un liceo, ndr). Arrivavo a sera che ero stufo di videochiamare…».
NENA
«Elena Nichele è incorsa in un infortunio, quello al crociato anteriore, piuttosto “tipico”. Dopo l’operazione ha iniziato un percorso di recupero riabilitativo che però è stato notevolmente rallentato dalla pandemia, in quanto si è ritrovata a fare a casa esercizi che avrebbe invece dovuto svolgere in una palestra attrezzata. Difficile immaginare che possa tornare in campo anche in caso di ripresa del campionato».
“MASCHI CONTRO FEMMINE”
«Ho iniziato a lavorare col gruppo femminile l’anno scorso, quando a Verona arriò Grosso con il suo staff al gran completo e io quindi rimasi tagliato fuori. Alla fine fu peggio per loro (ride, ndr)! Scherzi a parte, Barresi e Zaccaria Tommasi mi proposero di collaborare con il femminile e io, un po’ timoroso dal dovermi rimettere in gioco ma anche incuriosito, accettai. Cosa cambia da maschile a femminile? Ovviamente ci sono molte differenze di stampo strutturale e fisico, perciò il lavoro di potenza è diverso, però alla fine si parla sempre di calcio, quindi le differenze non sono poi così tante. Devo poi aggiungere che nelle ragazze ho trovato una grandissima determinazione e una forte dedizione al lavoro e all’ordine, e questo per un preparatore atletico è molto importante».
GLI ALLENAMENTI A CASA
«Anticipando i tempi, poco prima del lockdown abbiamo iniziato a distribuire un po’ di attrezzature alle ragazze per fare in modo che potessero allenarsi a casa. Spedivamo loro gli esercizi personalizzati con scadenza giornaliera, adattandoli a mezzi, spazi e stato di salute. È stato molto importante per cercare di rallentare il processo di deatletizzazione».
IL RAPPORTO CON LA SQUADRA
«Per questioni d’età sono un po’ il “nonno” delle ragazze, che con me si confidano spesso. Durante la quarantena abbiamo cercato di sentirci spesso tra videochiamate dedicate agli allenamenti seri e altre che invece erano sostanzialmente delle sessioni di “cazzeggio”».
Credit Photo: Hellas Verona Women