Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

L’Angelo Baiardo procede a percorrere la strada del campionato 24/25, un percorso fatto di equilibri sottili messi in risalto da una lista disparata di formazioni pronte a dare il meglio di sé per un posto in B.
Il gruppo ligure, seppur arrivato galvanizzato alla griglia di partenza di questo campionato, sta faticando a trovare continuità, a spiccare, però, è l’applicazione e la voglia di reagire, anche davanti alle cadute che si stanno verificando.
Due le vittorie, due le parità a reti bianche, un pareggio e tre sconfitte: ecco il bilancio neroverde, offerto dalla prima parte del viaggio stagionale; certamente risultati altalenanti per un progetto di costruzione che risulta comunque essere significativo e lungimirante per il futuro prossimo.

In attesa di sapere di più sul finale del prossimo appuntamento che vedrà le ragazze allenate da mister Vassallo ospitare lo Spezia, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Alessandra Migneco, nuovo volto della rosa ligure; ecco cosa ci ha raccontato la classe 2004.

Benvenuta Alessandra! Primo anno in maglia Baiardo per te, archiviate le precedenti esperienze che, seppur giovanissima, ti hanno vista, tra le altre, nei colori di Catania, Orobica e Lucchese. Come valuti il tuo percorso formativo disegnato fino ad ora?

Ho esordito a 14 anni nel Catania, il primo club ufficiale per il quale ho firmato: con quest’ultimo ho vissuto momenti bellissimi e giocare per la mia città è stato motivo di felicità ed orgoglio.
Dopo l’abbandono della squadra siciliana, ho fatto qualche giorno alla Primavera del Como (l’esatto anno in cui è salita in serie A), poi Orobica che calcisticamente mi ha fatto crescere e fatto fare quel salto di mentalità necessario perché io proseguissi con una giusta visione generale.

Nel 2022 sono stata a Lucca, giusto una mezza stagione: lì mi sono trovata bene e ho incontrato ragazze in gamba con cui ho legato e con cui ancora oggi ho un profondo legame.
Questo percorso ha anticipato l’anno ad Agropoli (oggi “Gelbison Women”): devo dire una delle società più strutturate della zona sud dello stivale, peccato che, per cause esterne, il gruppo si sia rovinato, nonostante la bella stagione dal punto di vista delle statistiche goal ed assist e la vittoria del campionato meritata per atteggiamento, carisma e forza dimostrati da ogni ragazza della rosa. È stato un vero dispiacere per me.

Passiamo al presente: cosa ti ha spinto a mettere nero su bianco per il Baiardo? In Liguria che valori hai trovato?

Dopo la mia ultima esperienza avevo deciso di mettere in secondo piano il calcio, poi, però, è arrivata l’opportunità dell’Angelo Baiardo e mi ci sono buttata a capofitto, nonostante le paure iniziali.
Dirigenti, presidenti e mister mi hanno accolta benissimo e ho trovato subito delle compagne che mi hanno fatto sentire a casa; qui ho trovato il mio equilibrio e la leggerezza di cui avevo bisogno.

Sembra di capire, inoltre, che abbia confermato anche il tuo ruolo d’esterno…

Ebbene sì. Inizialmente ho prestato il mio contributo come esterno di centrocampo, poi col tempo ho cambiato ricoprendo il ruolo di punta in cui attualmente non mi trovo.
Mi piace dare una mano anche in difesa, ma quello che più sento mio è l’esterno d’attacco!

Possiamo dire che sei rimasta in categoria. Quello di quest’anno è un girone ed un percorso che si sta rivelando sempre più competitivo nella sua interezza, dove tutte le squadre si sono rinforzate per cercare di attutire quelli che potrebbero essere i colpi delle formazioni opposte. Quale è il tuo pensiero a tal proposito e le sensazioni circa l’amalgama del gruppo?

Il livello è alto ed ogni partita è da giocare, oltre che da non sottovalutare. C’è solamente da continuare a lavorare come stiam facendo perché abbiamo tanto potenziale, sia come squadra che individualmente; siamo ancora all’inizio e qualche punto l’abbiamo lasciato per strada, ma possiamo fare davvero molto bene.

Le prime giornate sono passate ed i primi risultati evidenti; vi è una chiara “debolezza” dal punto di vista del punteggio, ma allo stesso tempo una forza dal punto di vista dell’atteggiamento che, talvolta, conta più della statistica stessa. Il tuo bilancio su questi primi finali? Cosa sta mancando di più e cosa state mettendo in campo che dovrà permanere per tutta la durata della competizione?

L’atteggiamento è una delle caratteristiche principali che non deve mai mancare al momento della scesa in campo e nel calcio in generale. Durante ogni partita bisogna essere sé stessi e tirare fuori il meglio di sé, senza mai mollare fino all’ultimo minuto: sentire di aver sudato la maglia, a prescindere dal risultato, non può che dare soddisfazione.
Cosa sta mancando? Sicuramente la consapevolezza delle nostre capacità.

A proposito di atteggiamento, questa domenica vittoria sfiorata con il Moncalieri, momentanea capolista: pensi sarebbe potuta finire diversamente? In questi 90 minuti cosa è mancato?

È stata una partita sofferente ma che avremmo potuto benissimo ribaltare. Un primo tempo particolarmente complicato ma, nonostante ci trovassimo davanti alla prima in classifica, abbiamo retto bene.
Purtroppo dopo l’1-0 a nostro favore abbiamo perso la concentrazione e subito il 2-1; successivamente ci siamo riprese e non abbiamo mollato: a dirlo il secondo tempo che ci ha visto andare sotto 3-1 e chiuderla, poi, 3-2.

La squadra, essendo in parte rivoluzionata, sta ancora cercando di abituarsi al gioco di ogni elemento che la forma; senza dubbio, ancora una volta, è mancato il metterci in primo piano, naturalmente sempre con umiltà.

Risultato a parte, una bella occasione per te in prima persona: in questa recente occasione hai, infatti, trovato il tuo primo goal stagionale. Sicuramente una bella emozione ma anche un bel segnale…

Si! Finalmente è arrivato il goal, atteso e cercato! Sono particolarmente felice per la mia prestazione in questa circostanza perché sento di aver dato una mano concreta alla squadra.
Spero di continuare a fare ancora meglio e crescere sempre di più.

Ora ad aspettarvi la gara tra le mura di casa contro il temutissimo Spezia, concorrente alla vetta che ha fatto acquisti importanti e miratissimi e che sta dimostrando di volersi fare spazio per il salto di categoria. Consapevoli del loro potenziale e del largo risultato da loro trovato nell’ultima domenica di fronte al neopromosso Bellinzago, che gara ti aspetti?

Siamo già tutte pronte mentalmente: sappiamo che andremo a giocarcela con una squadra forte per una delle partite forse più importanti e belle di questo campionato.
Non dovremo minimamente aver paura ma giocarcela a viso aperto, senza mai dimenticare il nostro valore.

Ci lasciamo con le tue ambizioni. Oltre ad una alzata di mano in modo da rispondere “presente” nel miglior modo possibile in campo, quali sono i tuoi obiettivi per l’annata in corso e cosa intendi lasciare alla squadra?

Durante tutta la stagione intendo mettere me stessa in ogni passo, ma senza particolari aspettative.
Questa società mi trasmette una serenità indescrivibile, aspetto che ora ritrovo in modo inedito anche in me stessa e che mi sta facendo vivere questo percorso senza pressioni.

Non ho alcuna ambizione in particolare, solo quella di continuare a crescere e fare bene per me e per la squadra attraverso delle buone prestazioni!

Si ringrazia Alessandra Migneco e la società tutta per la gentile concessione.