Alain Conte, allenatore e guida della San Marino Academy, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare della situazione attuale del calcio femminile in Italia, della sua carriera da allenatore e della sua fantastica stagione con le Titane.
Ciao Alain, la sua esperienza da allenatore, dopo aver acquisito il patentino Uefa B, l’ha portato subito sulla panchina del San Marino e di conseguenza al comando di una squadra tutta al femminile. Un giorno vorrebbe sbarcare anche nel calcio maschile o il calcio in rosa l’ha talmente folgorato che vuole restare nel giro di questo movimento?
“La primissima esperienza nel 2008 parlava al femminile: 4 anni in una realtà di Serie C regionale. Molto giovane mi sono ritrovato a gestire una prima squadra in lotta per la salvezza, andò bene e restai a lavorare per quella società fino al 2012. I due anni successivi invece li ho utilizzati per la mia formazione, conseguendo l’abilitazione Coni per il calcio di base e successivamente il patentino Uefa B con docenti Franco Varrella e Andrea Cristi. Ho subito avuto una bella esperienza lunga 4 anni nel settore giovanile nelle categorie Giovanissimi Allievi con tante soddisfazioni. Poi è arrivata la chiamata dalla San Marino Academy e dopo qualche titubanza iniziale, ho accettato e sono molto contento di aver fatto questa scelta, al di là dei risultati raggiunti.”
In questo momento storico sono venute a galla tutte le problematiche che le giocatrici e i vari staff hanno senza avere lo status di professioniste: stipendi non pagati, zero tutele dal punto di vista sanitario ecc…Crede che con l’avvento del professionismo tutto ciò possa prendere una piega diversa?
“Io mi ritengo personalmente fortunato in questo momento. Ho sempre coniugato lavoro e sport, vivendo il secondo come passione. La mia società mi ha tutelato in questo momento di grave difficoltà, anche dal punto di vista sanitario, grazie alle strutture della Federazione sammarinese. È chiaro che non considero il calcio la mia professione, pur avendo un approccio di massima professionalità. Lo step del passaggio al professionismo però è fondamentale per togliere dal tavolo ogni tipo di dubbio e garantire tutele come ad ogni altro lavoratore. Mi auguro che il Covid-19 non abbia segnato un rallentamento di questa via, quanto piuttosto un suo rilancio, visto le difficoltà in cui ha costretto molti colleghi tecnici e molte giocatrici.”
Prima dello stop forzato, le Titane stavano disputando una stagione da favola tanto che il doppio salto dalla C alla A sembrava sempre più realtà. Quali sono le sue considerazioni su questa stagione? E quale crede sia stata la vera forza di questo gruppo?
“Nessuno può cancellare quello che questa squadra ha fatto sin qui. A 3/5 del campionato ci troviamo secondi per media punti o a parità di partite. Record di vittorie consecutive, campioni d’inverno e miglior attacco. Il tutto con una squadra definita dagli addetti ai lavori ad inizio campionato, – come cito – : “una compagine da metà classifica”. Siti e giornalisti sportivi danno molta visibilità al calcio femminile, ma ho notato a volte poca conoscenza delle realtà. Questa società lavora bene da anni e quello che abbiamo costruito è frutto del duro lavoro di tutti e di un gruppo straordinario. La nostra forza sta proprio nel gruppo, un gruppo rispettoso, che parla poco degli altri e lavora molto.”
La scalata però non è stata per nulla facile dato l’enorme salto di qualità fatto dal campionato cadetto in questa stagione. Oltre alle tre regine del campionato (Napoli, Lazio e appunto San Marino), molte squadre di metà classifica hanno dato filo da torcere alle prime tre. Crede che questo innalzamento di livello sia dovuto alla grande mole di seguito che ha avuto il calcio femminile negli ultimi anni?
“Il campionato è stato avvincente fino qui, non c’è dubbio. Con grande sincerità dico che noi siamo stati in testa a lungo anche durante la scorsa stagione condividendo la vetta della classifica con Perugia, Pontedera e Torres in Serie C, questo denota che il calcio femminile è in grande crescita nella sua totalità. Lo si deve principalmente alla preparazione dei tecnici che negli ultimi 10 anni è cresciuta in modo esponenziale.”
Quali scenari si verificherebbero per voi nel caso in cui il campionato venisse definitivamente bloccato?
(Domanda fatta prima della conoscenza dell’esito del Consiglio Federale)
“Come ho già detto in altre occasioni, questo Covid ha privato molti di tanto: ha privato di affetti, professioni, serenità, libertà. Se il campionato dovesse chiudersi qui, a San Marino ci priverebbe di una gioia sportiva difficilmente ripetibile, ma che avremmo cercato di centrare in tutte le maniere. Questo però non esula dal merito sportivo che credo sia cristallino, per i numeri che ho sopra ricordato l’Academy in caso di stop definitivo dei campionati, ha il diritto di essere promossa insieme al Napoli. Quello che mi auguro però è che prendano una decisione, perchè questo limbo è davvero difficile da gestire per tutti.”
Com’è stato relazionarsi a distanza con le sue ragazze in questo periodo?
“Abbiamo inizialmente creato uno spogliatoio virtuale, fatto di sfide, contest e attività che avevano una scadenza e un lavoro di riflessione successivo. Credo molto nell’aspetto di creazione delle alchimie dello spogliatoio e questa era l’unico modo per tenerle accese. Accanto ovviamente il mio staff ha preparato lavori atletici personalizzati in base agli spazi che ogni singola ragazza aveva a disposizione e settimanalmente facevamo un breafing di squadra per monitorare la condizione. Ne sono venuti fuori lavori interessanti sotto tutti i punti di vista che ci hanno dato qualche spunto anche per il futuro. Ovviamente uno spogliatoio virtuale non può sostituire in alcun modo lo spirito di uno spogliatoio vero.”
Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono l’Alain Conte allenatore? E ci sono differenze con l’Alain Conte extra calcio?
“Mi definisco un passionale nel calcio come nella vita. Cerco di mettere tutto me stesso in quello che faccio e trasmettere passione e grinta alle mie ragazze vivendo le partite al 100%. Curo i dettagli e mi piace lavorare di staff. Fuori dal campo, complice la mia professione di consulente finanziario, lascio più spazio alla parte razionale, riflessiva e di equilibrio.”
Molti allenatori si rifanno ad una certa filosofia di gioco: chi il calcio totale di Cruyff, chi il tiki taka di Guardiola, chi il giro palla a sistema di Klopp. Chi puoi definire tua “guida spirituale” per quanto riguarda la tua figura da allenatore?
“Ho spesso risposto a questa domanda dicendo che di allenatori a cui mi ispiro ce ne sono tanti, ma se dovessi citarne due per caratteristiche che vorrei replicare, direi senza dubbio Carlo Ancelotti, per le indiscusse capacità di gestione del gruppo, mentre Antonio Conte per la passionalità e la fame che trasmette ai propri giocatori tirando fuori da ciascuno di loro il meglio.”
Concludendo, quali sono i tuoi obiettivi per il futuro, sia calcistici che fuori dal campo?
“Ogni bambino che si avvicina al calcio sogna di poterlo fare per mestiere. Io penso che sarebbe fantastico raggiungere questo obiettivo come allenatore in un calcio femminile professionistico, e perchè no sulla panchina della San Marino Academy. Mi auguro quindi che questo accada in un futuro non troppo lontano. Per il resto credo che tutti noi ora dobbiamo augurarci la salute e che quanto prima si possa ritornare ad una condivisione totale, lasciandoci alle spalle questi mesi terribili.”
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia per la sua disponibilità Alain Conte e la San Marino Academy.
Credit Photo: ©FSGC