Dopo tante stagioni all’Inter dove non è stata valorizzata al massimo, Giada Pilato in estate ha deciso di passare all’altra sponda del Naviglio e per lei ha significato: “Uscire dal tunnel”. L’estremo difensore lombardo in questo avvio di stagione ha collezionato record su record come l’imbattibilità e la porta inviolata per molte partite. Lei, molto timida, non si prende i complimenti anzi ringrazia al difesa capitanata da capita Francesca Vitale. Per concludere nel migliore dei modi il 2017 per l’estremo difensore rossonero è arrivata la chiamata azzurra in Under 23. Conosciamo meglio Giada Pilato che in estate ha deciso di affidarsi alla LTA Agency.
Come ti sei avvicinata al calcio?
È stata una passione nata da quando ero piccolina, alle scuole elementari giocavo sempre con i miei compagni ad ogni intervallo.
Cosa ti ha spinto a intraprendere la tua carriera calcistica come portiere?
Il mio carissimo Mister, ormai amico Alex Zaccarini che in una partita contro gli Olmi, quando giocavo con i maschietti dell’Ozzero, servì il portiere e mi reputò la più pazza per difendere i pali. Da lì notò che ero portata per questo ruolo.
Cos’è per te il calcio?
È la mia più grande passione, vorrei poterne fare di questa un lavoro, ma in Italia è completamente impossibile.
Dopo una trafila nell’Inter sei passata alla sponda rossonera. Come mai?
Innanzitutto meglio così, sono milanista dalla nascita. Inoltre motivo più importante nella società nerazzurra non mi hanno mai valorizzata, se non solo a parole, anzi più crescevo è più venivo messa da parte. Ma probabilmente doveva andare così.
In questo avvio di campionato state navigando a gonfie vele dove avete l’imbattibilità casalinga e in campionato.
Si deve in primis alla mia difesa, che è super attenta in ogni occasione e davvero molto compatta. Un muro, una sicurezza, come del resto tutta la squadra. Inoltre io quest’anno mi sono promessa di dare il massimo, e di uscire da quel tunnel in cui mi ero cacciata Devo un grazie al mio preparatore dei portieri Fabrizio Cavallini e al mio DS Germano Sessa se ne sono uscita.
Possiamo dire che finalmente Giada Pilato si sente importante o meglio si sente responsabile dell’andamento del Milan Ladies?
Si, possiamo dirlo ben forte, anche se magari può sembrare troppo presto. Voglio il meglio per questa squadra perché davvero se lo merita e mi sento dentro fino in fondo nel progetto del Milan Ladies. E spero di contribuire al meglio ogni domenica.
Cosa ti aspetti da questa stagione a livello di squadra e personale.
A livello personale sicuramente il mio obiettivo è quello di acquisire più esperienza possibile, e allenamento dopo allenamento dare il massimo e imparare sempre di più. Infine essere a completa disposizione per questo fantastico gruppo. A livello di squadra sicuramente cresceremo sempre di più. Abbiamo un ottimo staff quest’anno che ci segue in tutto e per tutto e lo spogliatoio è fantastico, le singole atlete sono delle bellissime persone, disponibili l’una verso l’altra. Non si può voler di meglio in una squadra.
Per chiudere in bellezza il 2017 sei stata convocata in Nazionale Under 23 per partecipare allo stage congiunto con la Nazionale Maggiore. Che hai emozioni hai provato e che giorni sono stati?
È stata un’esperienza fantastica di cui ne farò sicuramente tesoro. È un bellissimo ambiente e anche se sono stati solo tre giorni mi hanno aiutato sicuramente a crescere come atleta e come persona. Gli allenamenti sono stati intensi, faticosi proprio come piacciono a me. Il ritmo è completamente diverso. L’amichevole a parer mio non è andata male nonostante il risultato, la squadra e le compagne le ho viste molto bene. Io personalmente nell’amichevole speravo di dar qualcosina in più.
Abbiamo visto che ti sei affidata ad un’agenzia per la tua crescita professionale e non solo. Quanto conta aver una mano per non correre nel rischio di dover star ferma per aver lo svincolo?
È sicuramente una sicurezza e poi mi aiutano in qualsiasi cosa, curano la mia crescita professionale.
Chi è Giada pilato fuori dal campo?
Giada Pilato fuori dal campo rincorre il suo sogno di diventare una grafica, ama quello che fa e spero diventerà la mia carriera lavorativa fuori dal campo.
Hai altri hobby?
Musica e mi piace creare video.
Molte squadre maschili si stanno avvicinando al femminile. Come vedi il calcio femminile tra qualche anno? Bisogna far ancora qualcosa per portarlo sullo stesso piano del maschile?
C’è ancora molto da fare, tanto anche perché c’è un abisso di differenza, ma sicuramente stiamo procedendo per il verso giusto.
Il tuo sogno?
Ormai credo che il sogno di fare la calciatrice rimane nel cassetto perché essendo realista questo in Italia non è possibile ad oggi. Quindi spero di realizzare il mio sogno, quello forse più concreto, aprire uno studio di grafica.