Lo stadio di Wembley, inaugurato il 28 aprile 1923, compie 100 anni: in quello che ormai è comunemente considerato il ‘luogo mito del calcio’ per la sua lunghissima e affascinante storia, c’è anche una parte di storia del calcio italiano, e in particolare della Nazionale.
Da ricordare il successo della Nazionale Femminile, che il 18 agosto 1990 a Wembley, prima della sfida di Supercoppa inglese tra Liverpool e Manchester United, superò 4-1 in amichevole l’Inghilterra grazie al poker realizzato da Carolina Morace.
Anche gli Azzurri hanno scritto alcune delle pagine più importanti della storia del nostro calcio: sono 8 le gare disputate in questo stadio (score di 2 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte), delle quali 7 con l’Inghilterra e una con l’Argentina (la Finalissima 2022). La prima volta degli Azzurri a Wembley è datata 1959: dopo i primi due ko a Londra e ad Highbury (dove nacque la leggenda dei ‘leoni di Highbury’, ko 3-2) e White Hart Lane (2-0), l’amichevole del 6 maggio finisce 2-2 (gol di Brighenti e Mariani dopo il parziale 2-0 del primo tempo). In effetti c’era già stato un altro italiano a Wembley: nel 1953, infatti, Giampiero Boniperti era nell’undici del Resto del Mondo che sfidò i l’Inghilterra (segnando 2 reti, finì 4-4).
La storia della Nazionale con Wembley e l’Inghilterra sarebbe cambiata nel 1973: dopo la prima vittoria con gli inglesi a giugno a Torino, il 14 novembre gli Azzurri si ripetono proprio a Wembley, la rete di Fabio Capello passa alla storia per il primo successo italiano in casa dei ‘maestri inglesi’. Il ‘tempio del calcio’ era stato profanato. Dopo il ko del 1977 e lo 0-0 dell’amichevole del 1989, un altro splendido protagonista italiano avrebbe illuminato la storia della Nazionale a Wembley: nel 1997, qualificazioni mondiali per Francia ’98, Gianfranco Zola, recentemente nominato nella ‘Hall of Fame del calcio italiano’, sigla l’1-0 che ci regala il secondo successo nello stadio mito ed è, in un certo senso, un segnale del destino che lo avrebbe portato a far innamorare proprio i tifosi di Londra, sponda Chelsea, qualche anno dopo.
Dopo i successi memorabili del ’73 e del ’97 (e un pareggio in amichevole nel 2018), il terzo successo è figlio ufficialmente di un pareggio: l’1-1 della Finale di EURO 2020, che consacra ai rigori l’Italia campione d’Europa nel luglio 2021. L’arco di Wembley, novità del nuovo stadio costruito nel 2007 sulle spoglie del vecchio impianto, si illumina di Azzurro e del Tricolore italiano in una notte passata alla storia. L’Arco era già stato illuminato con il Tricolore il 27 marzo 2020, quando a Wembley le nazionali di Southgate e Mancini si sarebbero dovute affrontare in un’amichevole poi annullata per il Covid-19 e la Federazione inglese aveva così deciso di lanciare un forte messaggio di solidarietà all’Italia. L’ultima apparizione a Wembley è quella nella Finalissima persa 3-0 nel giugno 2022 con l’Argentina.
La storia di Wembley, però, è legata anche alla Nazionale Under 21: il 24 marzo 2007, infatti, il nuovo stadio fu inaugurato con l’amichevole tra Italia e Inghilterra Under 21, 3-3 il risultato finale con tripletta di Giampaolo Pazzini, che si inserisce nella storia italiana nello stadio con Capello e Zola ed è il primo marcatore nel nuovo Wembley. Anche a livello di club, due finali della Coppa dei Campioni disputate qui (7 in tutto) sono legate a squadre italiane: il Milan alzò il trofeo nel 1963 battendo il Benfica di Eusebio con doppietta di Josè Altafini, per la sua prima Coppa Campioni e per il primo successo di una squadra italiana nel torneo; la Sampdoria di Roberto Mancini e Gianluca Vialli fu invece battuta ai supplementari dal Barcellona nel 1992.
A Wembley, infine, è legata anche una parte di storia degli arbitri italiani: sono due i nostri direttori di gara designati in questo stadio per la Finale di Coppa Campioni / Champions League: Concetto Lo Bello nel 1968 dirige Manchester United-Benfica (4-2), a Nicola Rizzoli tocca invece Borussia Dortmund-Bayern Monaco (1-2) nel 2013. Tra i protagonisti, infine, due citazioni speciali: Cesare Maldini è stato protagonista a Wembley sia da giocatore (nella finale vinta dal Milan contro il Benfica) sia da Ct della Nazionale (guidò gli Azzurri al successo nel 1997). Giorgio Chiellini ha chiuso qui la sua lunga carriera in Nazionale (117 presenze, l’ultima a Wembley nella Finalissima con l’Argentina).
Anche il presidente della Fifa Gianni Infantino ha reso omaggio oggi all’anniversario dello stadio: ”Wembley occupa un posto unico nella storia del calcio. Da quando è stato aperto per la prima volta nel 1923, ha ospitato un numero incalcolabile di eventi sportivi di livello mondiale ed è stato testimone di così tanti momenti iconici indimenticabili che è impossibile elencarli tutti. Sono sicuro che nei prossimi 100 anni questo elenco continuerà ad espandersi ulteriormente e spero di poter essere presente per molti di questi momenti”.
Lo stadio di Wembley. Costruito in un’area del Wembley Park Golf Club in vista della British Empire Exhibition (Esposizione dell’Impero Britannico del 1924-25), fu inaugurato il 28 aprile 1923 dal Re Giorgio V con il nome di Empire Stadium, per la finale di FA Cup vinta per 2-0 dal Bolton sul West Ham, di fronte a 126.945 spettatori, record ancora imbattuto. Situato nell’omonimo quartiere di Londra, nel Borough di Brent, fu demolito nel 2002 per fare posto al nuovo stadio.
Nella sua storia ha ospitato un Mondiale (1966), 2 Europei maschili (1996 e 2020) e uno Femminile (2022), e in tutti i casi è stato teatro delle Finali. Ha inoltre ospitato 7 Finali di Champions League; 2 di Coppa delle Coppe e 2 edizioni dei Giochi Olimpici (1948 e 2012). Gestito dalla Federazione calcistica inglese (The FA), che all’interno ha i suoi uffici, ospita semifinali e finale di FA Cup, la Finale di Community Shield maschile e femminile, l’EFL Trophy, la Final Four di English Football League, la finale di FA Cup femminile e altre competizioni delle divisioni inferiori, oltre ad essere lo stadio di casa della Nazionale inglese.
Ha ospitato numerosi eventi sportivi e non solo: alcune gare del Mondiale di Rugby 2015, gare della NFL, nonché alcuni concerti memorabili come il Live Aid, il 13 luglio 1985, e il Freddie Mercury Tribute Concert, il 20 aprile 1992. Indimenticabile il 16 giugno 1963 il match di boxe tra Cassius Clay ed Henry Cooper, passato alla storia perché Clay nel finale del quarto round finì al tappeto per la prima volta in carriera e fu salvato dal gong. Poi si riprese avendo la meglio sul pugile britannico, costretto ad abbandonare l’incontro per le ferite riportate al volto.