Un pomeriggio meraviglioso per tutto il calcio italiano, ma per la Juventus ancora di più. Sono arrivati in 33.321 all’Allianz Stadium per il big match della Serie A Femminile eBay, che in campo ha ribadito il grande inizio di stagione della squadra di Max Canzi, prima a punteggio pieno dopo sei giornate. Nella testa dei tifosi bianconeri rimarranno le immagini di una domenica straordinaria, scandita dai gol di Barbara Bonansea e Sofia Cantore (di Benedetta Glionna la rete del 2-1 al 93′), ma rimarranno anche gli applausi dei 469 sostenitori giallorossi arrivati fino a Torino per sostenere le campionesse d’Italia della Roma. “Una cornice da brividi – le parole della presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica, Federica Cappelletti -, con una visibilità mediatica importantissima grazie anche ai 110 Paesi collegati con lo Stadium. Un evento straordinario quello di oggi, ma ci auguriamo che ciò che oggi è straordinario diventi la normalità”.

Negli ultimi anni è diventato normalità vedere Juventus e Roma sfidarsi per tutti (o quasi) i trofei italiani. L’abitudine a giocare partite decisive, ma anche l’emozione negli occhi delle protagoniste camminando verso il campo sulle note dell’inno della Juventus. Una ‘storia di un grande amore’ cantata dal pubblico dello Stadium, con tantissime bambine accompagnate dalle rispettive famiglie a vivere l’effetto che fa Juventus-Roma in una cornice così, vissuta per la prima volta cinque anni e mezzo fa (Juventus-Fiorentina, marzo 2019) e poi per tante notti di Champions, a Torino quanto a Roma, quando l’Olimpico aprì le porte nel marzo del 2023 per la sfida contro il Barcellona.

L’attesa sta per finire e alle 15.20 entrano in campo gli sbandieratori. Lo speaker a quel punto inizia la lettura delle formazioni: sui maxischermi scorrono le foto delle beniamine di casa e il pubblico partecipa attivamente urlando i cognomi delle 23 ragazze a disposizione di Massimiliano Canzi.

Lo spettacolo in campo va di pari passo con quello sugli spalti, dove si vedono tantissimi bambini indossare le magliette di Bonansea e Girelli, più quotate oggi rispetto a quelle di Yildiz, Vlahovic e degli altri colleghi juventini. I primi cori vengono scanditi già durante il riscaldamento delle squadre. I tamburi accompagnano i cori dei tifosi di casa, il gruppo organizzato ‘Dominio Bianconero’ – presente in ogni partita casalinga e non delle Women – dà voce e ritmo alla partita che si gioca fuori dal campo. I 469 supporters romanisti, assiepati nel settore ospiti, ricordano al resto dell’impianto che il tricolore è loro.

LA PARTITA. L’abbraccio tra Canzi e Alessandro Spugna, poi il campo, con la Roma partita in maniera incoraggiante ma punita per la prima volta al 13′: un lancio millimetrico di Cascarino ha messo Bonansea da sola davanti al portiere. Le gambe di Barbara non hanno tremato: destro in porta e 1-0 per la Juventus. Il raddoppio è arrivato al 35′: dopo una grande parata di Ceasar sul tocco ravvicinato di Girelli, servita da una Thomas (ex di turno) devastante sulla destra, Cantore ha girato in rete di sinistro. Nel finale di primo tempo, doppio salvataggio in un minuto di Kullberg su Giugliano e Greggi.

Nella ripresa, doppio cambio per Spugna: fuori Kumagai e Dragoni, dentro Troelsgaard e Giacinti, subito pericolosa con un sinistro parato da Peyraud-Magnin. Nella Roma dentro anche Glionna per Haavi e Pilgrim per Viens, ma le occasioni migliori per riaprire la partita le hanno avute Manuela Giugliano, che ha colpito il palo sul calcio di punizione, ed Elena Linari, ipnotizzata da Peyraud-Magnin, prima del 2-1 di Glionna nel terzo dei cinque minuti di recupero. Troppo tardi per completare la rimonta. All’84’ c’era stata la doppia standing ovation per l’uscita dal campo di Girelli e l’ingresso di Lehmann, arrivata da pochi mesi ma già idolo dei tifosi. A fine gara bellissima scena sotto il settore ospiti: le calciatrici della Roma vanno a ringraziare i tifosi, che nonostante il ko si stringono attorno alla squadra, applaudendola e incitandola in vita del prossimo appuntamento di Champions.