Milena Bertolini, commissario tecnico della nazionale femminile italiana, ha parlato a Tuttosport:
“Una pandemia del genere pone di fronte all’intera società, non solo il mondo del calcio, due strade: cambiare in meglio oppure il declino. E’ la storia che ce lo insegna”.
“Invece quello che sto vedendo è molta attenzione sull’immediato, su mettere una toppa al problema, senza avere una visione d’insieme su come migliorare per il futuro. Far ripartire il campionato è importante perché parliamoci chiaro, il calcio è un’industria che garantisce posti di lavoro, entrate, interessi e come tale va rimessa in moto. Ma vogliamo veramente ripartire nelle stesse condizioni oppure pensiamo di formulate proposte di cambiamento? C’è bisogno di cambiamento e di un pensiero più completo. Proporre una strategia a chi ha compiti di Governo”.
“Ora stanno venendo al pettine tutti i nodi, la fragilità di questo sistema. Lo sviluppo del calcio femminile è importante per i valori che trasmette, perchè piace alla gente. Se fossi un dirigente o un politico non prescinderei dal rilancio del calcio femminile. Anzi coglierei la necessità di riprendere il progetto del Governo sul professionismo e metterlo in piedi davvero”.
“Mi sono commossa nel vedere i nomi delle mie ragazze sui camici di medici e infermieri. Queste ragazze al mondiale hanno trasmesso messaggio di solidarietà, di impegno, di sacrificio, di aiuto reciproco che ora sono ancora più importanti”.