Milena Bertolini non demorde e cerca di trovare il lato positivo anche nel pesante 5-0 subito dalla Svezia, nella seconda giornata del Mondiale Femminile: “Ho detto alle ragazze semplicemente che devono tenere la testa alta e partire dalle cose belle di questa partita. Abbiamo fatto ottimi 30 minuti, in cui abbiamo messo in difficoltà la Svezia. Poi abbiamo sbagliato e abbiamo subito sui calci d’angolo. Abbiamo subito due gol così e non siamo rimaste unite. Siamo crollate e non siamo state in grado di rientrare in partita”.
Bertolini crede ancora nel passaggio del turno, nonostante i tanti problemi emersi sulle situazioni di palla inattiva: “Sono soddisfatta di quello che abbiamo fatto nel primo tempo. La Svezia era una squadra forte e lo sapevamo. Dobbiamo stare più tranquille quando subiamo i gol e imparare a reagire. Dobbiamo credere nelle nostre capacità, nelle nostre qualità; questa sconfitta non cancella il nostro lavoro e tutto il percorso fatto fino a qui. Abbiamo concesso troppo sulle palle inattive, ma sono convinta che con il gioco, con le qualità che abbiamo, possiamo ancora fare strada. Ora c’è da vincere l’ultima partita con il Sudafrica, ma lo sapevamo che si sarebbe deciso tutto all’ultima giornata. Possiamo farcela. Dobbiamo ripartire dalle cose positive che abbiamo fatto, bisogna migliorare sui corner, sulle palle inattive, ma sono fiduciosa”.
Come sempre, nelle sconfitte, Barbara Bonansea ci mette la faccia. Oggi soprattutto, visto che al braccio porta la fascia di capitano: “Partita molto strana,” – l’esordio dell’attaccante della Juventus – “abbiamo iniziato molto bene e nei primi 30 minuti abbiamo avuto diverse occasioni. Poi un calcio d’angolo ci ha dato una bastonata. Non siamo riuscite a rimanere calme, a rimanere in partita e a reagire. Abbiamo preso tre gol da palla inattiva e dobbiamo migliorare e lavorare sicuramente su queste cose. Perché oggi siamo andate male sui piazzati”.
L’attaccante classe ’91 guarda comunque con fiducia all’ultimo match del girone: “Queste sconfitte ti fanno stare male. L’ultimo gol nemmeno lo considero. Ma comunque perdere così ti toglie certezze e rischia di compromettere tutto. Ma io sono contenta di come abbiamo approcciato, di come siamo scese in campo. Dobbiamo continuare a giocare, non abbatterci e studiare cosa non ha funzionato. Non dobbiamo abbatterci, siamo un gruppo unito e dobbiamo vincere l’ultima partita per passare il turno. Le lacrime delle giovani dimostrano l’attaccamento a questa maglia. Ci teniamo tutte tantissimo. Da domani prepareremo la sfida al Sudafrica. Si perde e si vince tutte insieme, dobbiamo crederci perché possiamo andare avanti. Proveremo a vincere e a passare il turno”.
A parlare, dopo il triplice fischio, si sono presentate anche le tre giallorosse Annamaria Serturini, Manuela Giugliano ed Elena Linari.
La classe ’97, centrocampista della Roma e regista di questa Italia, prova ad analizzare con lucidità l’andamento del match: “Nei primi 38-40 minuti si è vista una squadra unita, compatta, che ha dominato il gioco” – sottolinea Giugliano. – “Dopo, quando prendi due gol di fila su palla inattiva, non è mai facile rimanere in partita. Ripartiremo da quanto fatto nella prima parte di gara, perché non è tutto da buttare. Questa partita non ci butterà giù. Ci siamo già passate contro la Francia all’Europeo. Siamo in un Mondiale ed è un orgoglio indossare questa maglia. Non ci abbatteremo e guarderemo avanti, perché vogliamo dimostrare il nostro valore”.
Dello stesso avviso la compagna di squadra Serturini: “Risultato tosto e difficile. 5-0 non lo meritiamo, abbiamo preso tre gol in sei minuti. Ma abbiamo in testa l’obiettivo che è passare il girone e sicuramente faremo di tutto per battere il Sudafrica. Testa alta: possiamo e dobbiamo fare bene. Dobbiamo ripartire dalla gara con l’Argentina e dalla prima mezz’ora”.
Fiducia, in merito alla possibilità di superare la fase a gironi, anche per Linari, convinta che la squadra abbia tutti i mezzi per battere il Sudafrica: “Risultato bugiardo, se guardiamo i primi 35 minuti. I gol su corner ci hanno disunito, siamo state troppo frenetiche nel cercare di rimontare. Siamo molto deluse e amareggiate per il risultato, ma sappiamo che è ancora tutto nelle nostre mani e dobbiamo ritirare fuori l’adrenalina, analizzare gli errori e cercare di ripartire. Dobbiamo tenere il buono che abbiamo fatto e capire quello che abbiamo sbagliato. Questa partita ci dimostra che dobbiamo ancora lavorare per arrivare al livello della Svezia, ma convinte e unite ce la possiamo fare”.